“S’ammentu”, immagini intercalate da fiori di Sardegna

C’è una ragione perché sono tornato in questo paese, […] Ho girato abbastanza il mondo da sapere che tutte le carni sono buone e si equivalgono, ma è per questo che uno si stanca e cerca di metter radici, di farsi terra e paese, perché la sua carne valga e duri qualcosa di più che un comune giro di stagione“. (Cesare Pavese)

immagine di Emiliano Puddu e le Montagne biellesi dalle finestre di Su NuragheSabato 4 luglio, alle ore 21, gli amici di Emiliano Puddu si sono ritrovati nel salone del “Punto Cagliari” del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella per “s’ammentu“, il ricordo attraverso la lettura di brani in “Limba” e la proiezione di immagini raccolte dall’albo dei ricordi.
Le fotografie erano intercalate da marine, piante e fiori di Sardegna. L’Isola, tanto cara ai Sardi, ha portato Emiliano a rientrare ad Atzara, suo paese natale, assieme al figlioletto Lorenzo e alla moglie Antonella, dopo una breve permanenza lavorativa a Biella.
Un tempo sufficiente per tessere rapporti amicali tra i compagni di lavoro della Ditta “Piacenza” di Pollone e tra i conterranei di Su Nuraghe; qui – forse per sentirsi un po’ a casa nell’angolo di Sardegna di via Galileo Galilei a Biella, sede di Su Nuraghe – ha riversato molte sue energie, rendendosi sempre disponibile nei diversi settori dell’attività sociale.Continua a leggere →

Conservare memoria, tramandare valori condivisi

Alzabandiera mensile a Biella – omaggio floreale ai Caduti – Bandiere al vento – musiche con la tromba di Paolo Mattinelli – valorizzare concretamente senso di appartenenza e radicamento

Altopiano di Asiago, Monte ZebioDomenica 5 luglio, ore 12 – Con una semplice cerimonia civile si è tenuto a Biella l’Alzabandiera mensile (ogni prima domenica del mese). Brevi parole, omaggio floreale e bandiere alte nel cielo per ricordare i “Caduti sardi e i Caduti biellesi” della Grande Guerra.
La Prima Guerra Mondiale, considerata la Quarta del Risorgimento, è il coronamento vittorioso del processo unitario sancito nel 1861 dallo storico passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia, di cui verrà celebrato il 150° anniversario nel 2011.
Il 17 marzo 1861, con Regno di Sardegna e Piemonte protagonisti, e il 4 novembre 1918, con la vittoria sugli Austro-ungarici, segnano due tappe fondamentali della recente storia italiana nelle cui ricorrenze la Comunità dei Sardi di Biella ha voluto e vuole essere presente per contribuire a tramandare valori condivisi, per valorizzare concretamente senso di appartenenza e radicamento.
In questa prospettiva si inseriscono alcune iniziative del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, la prima delle quali è stata l’erezione di Nuraghe Chervu.
Infatti, nel 2008, in occasione delle celebrazioni del 90° anno dalla fine del Primo Conflitto Mondiale, è stato indetto il Concorso scolastico “Disegna un nuraghe” che ha visto la partecipazione di 729 studenti e la successiva inaugurazione dell’area monumentale di Nuraghe Chervu, seguita dall’intitolazione del monumento alla Brigata “Sassari”, “ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi“.Continua a leggere →

“Su pane de sas animas” per ricordare Emiliano Puddu

Con antichi riti domestici i Sardi di Biella ricordano il giovane Socio recentemente scomparso a soli 34 anni

Emiliano Puddu mentre spinge la carrozzina del figlio appena nato“Est po custos motivos chi Emilianu nd’est cherfidu torrare in Sardigna, po suere sos cabigos de sa Terra chi at negadu su latte a tantos fizzos. E cussos cabigos Emilianu los at suttos po pagos annos, datu chi su Destinu crudele e sa falche messadora che l’at pigadu a trintabattoro annos”.

Sabato 4 luglio, alle ore 21, la Comunità di Sardi di Biella si riuniurà nelle sale del Circolo Su Nuraghe, in via Galileo Galilei, 11, per ricordare Emilano Puddu, scomparso sei mesi fa a soli 34 anni ad Atzara, il paese di origine in cui era voluto rientrare dopo una breve permanenza lavorativa a Biella dove era arrivato nel 2001, per lavorare, prima al lanificio Piacenza di Pollone, poi, con la crisi del tessile, come muratore.
Sarà un semplice antico rito domestico in sua memoria, proposto dai Soci e voluto dai tanti amici di Emiliano, testimonianza del suo carattere aperto, sempre disponibile, sorridente e gioviale.
Durante l’incontro verranno letti alcuni brani appositamete scritti in sua memoria a cui seguirà la lettura di una lettera fatta pervenire dalla moglie Antonella.
A fine serata, verrà offerto “su pane de sas animas“, i tradizionali dolci preparati per l’occasione.
Continua a leggere →

Biella “fiume di vita”: un “confluire” di contributi storici

La vita dei Sardi a Biella è storia propriamente biellese – numerosi “affluenti” di diversa matrice etnico-culturale – Sant’Eusebio da Cagliari, grande antesignano degli storici legami tra Biella e la Sardegna – con il passaggio del Regno di Sardegna ai duchi di Savoia, i rapporti tra il Piemonte e l’Isola si sono ulteriormente intensificati – Su Nuraghe ricerca e valorizza antichi legami tra la terra di origine e quella di adozione

Alberto Ferrero Della Marmora indica ai familiari L'itineraire dell'Ile de SardaigneBiella ed il suo territorio presentano una storia pluri – millenaria cui si adatta particolarmente la celeberrima metafora del filosofo greco Eraclito, il quale, prendendo spunto dall’osservazione della natura, ha paragonato il “fluire del tempo” allo “scorrerre di un fiume“. Infatti, il copioso “corso dell’esistenza” dei luoghi ove oggi viviamo e lavoriamo non è altro che il risultato della somma e della sedimentazione, nel succedersi degli anni, dei contributi di numerosi “affluenti” di diversa matrice etnico-culturale.
Dapprima popolazioni celtiche e liguri hanno avuto come punto di incontro le sponde del torrente Elvo per la ricerca dell’oro della Bessa, come testimoniato dal rinvenimento di bronzi celtici e di ceramiche di matrice ligure a pasta nera nelle tombe della zona. Successivamente la conquista dei Romani ha segnato il territorio lasciando ai posteri un’interessante ara sacrificale, proveniente da San Secondo di Salussola, raffigurante una “tauromachia“, nonché due necropoli rinvenute nell’odierno capoluogo, rispettivamente nei pressi del vecchio macello di via Ivrea e nella zona ove attualmente ha sede la birreria Menabrea. Queste terre ricche di risorse naturali hanno poi attirato la migrazione di genti allemanne prima e longobarde poi, delle quali, attualmente, resistono piccole comunità nella Valle Cervo, nei comuni di Rosazza, Piedicavallo, Montesinaro e Campiglia Cervo.Continua a leggere →

Pane di Sant’Eusebio distribuito ai Consiglieri della Città

Identità e antiche tradizioni, radici cristiane sarde e piemontesi – l’Assessore alla Cultura Andrea Delmastro illustra e offre ai nuovi eletti di Biella il “Pane di Sant’Eusebio da Cagliari”, un Sacramentale preparato dalla Comunità sarda, distribuito in apertura di seduta durante il primo Consiglio Comunale.

dipinto di Irene Rossi, realizzato per lo stendardo processionale benedetto dal Card. Tarcisio Bertone nell'anno giubilare 2000La Chiesa ha ereditato alcune ritualità precedenti, plasmate sulla tradizione cristiana, sussumendole, conservandole e tramandando, attraverso la religiosità popolare, alcuni aspetti di antiche tradizioni.
Sulle orme di Sant’Eusebio da Cagliari, primo evangelizzatore del Piemonte, la Comunità dei Sardo-Biellesi, con il suo operare, intende contribuire a difendere e a diffondere le comuni radici cristiane che, proprio grazie ad Eusebio, affondano nell’Isola di Sardegna. Infatti, secondo la tradizione, risale ad Eusebio da Cagliari l’introduzione del culto mariano a Serravalle di Crea (Alessandria), e ad Oropa (Biella): Oropa, cuore battente per i Biellesi, luogo sacro e caro anche al cuore dei Sardi.
Da quindici anni, a Biella, viene prodotto il “Pane di Sant’Eusebio“, un Sacramentale preparato in occasione di Sa Die de sa Sardigna, la grande Festa della Comunità sarda, e distribuito alla fine della Missa Majore, la solenne celebrazione eucaristica.
Si tratta di una neotradizione radicata su antiche consuetudini cristianizzate, già attestata nella Chiesa del IV secolo e che ancora permane – a volte decontestualizzata – nel Piemonte della tradizione.
Con un apposito stampo, detto “pintadera“, è stato riprodotto sul pane benedetto di Sant’Eusebio 2009 il sole degli affreschi dell’antico sacello, simbolo ottagonale conosciuto come “stella di Oropa”.
Continua a leggere →