Pizza al Circolo, veri e propri atti di affetto

Nella sezione Fotografias alcune immagini della serata conviviale “Pizza al Circolo” di Su Nuraghe.

pizza
Controllo di cottura e temperatura del forno a legna.

Sabato 22 maggio, partecipatissima serata per l’incontro conviviale “Pizza al Circolo”, piatto che individua gli “Italiani nel mondo”; richiestissima la pizza “Su Nuraghe” caratterizzata da salsiccia isolana.
Le tradizionali focacce, condite in mille varianti, sono state cotte nel forno a legna di Su Nuraghe, un manufatto realizzato a regola d’arte nel 1986 da zio Agostino Angotzi, inaugurato in concomitanza con le celebrazioni per il primo decennio di vita dell’Associazione dei Sardi di Biella.
Si tratta di uno dei quaranta forni a cupola costruiti da muratori sardi, presenti perlopiù in case private, opere architettoniche “minori” che segnano e valorizzano il territorio della nostra Provincia.
Appuntamento riuscitissimo grazie alla bravura di Alfio Sau, coadiuvato da Soci volontari tra cui sei nuovi Consiglieri recentemente eletti alle cariche sociali per il biennio 2010-2011.Continua a leggere →

Da Biella a Lisbona, Paese che ricorda un po’ la Sardegna

insegne
Insegne del Circolo Su Nuraghe di Biella

Il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe ha ripreso lo scorso anno le gite sociali all’estero; un gruppo di Soci si è recato a Praga, alla scoperta dell’affascinante città mitteleuropea; quest’anno, invece, si è scelta una capitale sul mare molto particolare, in un Paese dove la vita trascorre con ritmi meno frenetici e dove si respira l’aria di un tempo che, per alcuni aspetti, ricorda un po’ la Sardegna.
La gita sociale 2010 avrà come meta Lisbona, punto di partenza obbligatorio di un viaggio in Portogallo: la capitale multiculturale, città adagiata su sette colli, con splendidi monumenti e vivaci quartieri.
L’imbarco è previsto giovedì 27 maggio da Milano Malpensa e, nube di cenere permettendo, arrivo a destinazione nel tardo pomeriggio. Rientro a Biella nella notte di domenica 30 maggio.
Il programma, curato in ogni dettaglio, prevede quattro giorni intensi di visite a palazzi, a musei, a storiche cattedrali tra cui: visita guidata al quartiere di Alfama e quartieri orientali, Castello di Sao Jorge, Miradouro S. Luzia, Cattedrale; visita guidata da Piazza de Commercio, a Belem, visita alla Torre di Belem e Monastero dos Jeronimos; Museo do Azulejos, Casa dos bicos, Miradouro de Graca; Citade Baixa, Largo do Chiado, Convento do Carmo, elevador de Santa Justa. Infine, una tappa è prevista anche al Parque das Nacoes, al ponte Vasco de Gama.Continua a leggere →

Sole, luna e frumento, alle radici della cultura

flabelli di frumento
Biella, piazza del Battistero. Flabelli di frumento decorano lo stendardo processionale di Santa Maria di Oropa e di Sant'Eusebio durante la vestizione di su componidori per l'edizione biellese di sa Sartigliedda.

Elementi rituali e calendariali connessi al mondo vegetale ed al frumento in particolare si farebbero risalire ai primordi della civiltà. Fino a pochi decenni fa, il mondo contadino era governato dal tempo della luna le cui diverse fasi scandivano l’inizio e la fine dei lavori dei campi. Luna e sole sono i simboli più antichi connessi al sacro; tutte le religioni presentano forti legami tra i corpi celesti e le attività dell’uomo. Così è per la festa di Pentecoste, Pasca de flores, la terza Pasqua dei Sardi, dipendente dalla luna della Pèsach ebraica da cui origina quella cristiana di Resurrezione.
Saperi antichi che i Sardi di Biella puntualmente ripropongono, tutelano e tramandano.
Così sarà domenica 23 maggio ad Oropa con canti, preghiere e segni, con flabelli di grano a decorare lo stendardo della Vergine Nera.
In passato a Biella, in molte località della Sardegna ancora oggi, le feste più importanti sono abbellite da particolari addobbi vegetali formati da spighe mirabilmente intrecciati.
Simbologie e gesti antichi che rimandano al Neolitico, alla nascita dell’agricoltura, quando l’uomo inizia ad allevare animali ed a coltivare vegetali. È noto, infatti come intorno all’11.000 a.C. i ghiacciai cominciarono a ritirarsi verso i poli, il clima divenne molto più mite; l’uomo, gli animali e la vegetazione si adeguarono a questa nuova e favorevole situazione.Continua a leggere →

Shavuòt, Pentecoste, festa delle primizie e della mietitura

calendario omer
Calendario per l'omer, Padova 1797. Manifesto in legno e pergamena per il conteggio dell'omer (i 49 giorni fra Pasqua e Pentecoste). Tratto da: Ebraismo Ed. Giunti Firenze.

Questa festa ebraica corrisponde alla nostra Pentecoste ma con significato diverso. Infatti festeggia il raccolto delle messi con un particolare significato per la primogenitura di ogni cosa, dedicata al Signore, ed anche completa il ricordo della liberazione ottenuta con la fuga dall’Egitto.
Shavuòt cade sette settimane (shavuòt) dopo Pèsach (la Pasqua ebraica che anche Gesù festeggiò). In quanto festa delle delle primizie e della mietitura è anche chiamata Ghang abikkurìm e Chang hakatzir. Poiché i Dieci Comandamenti furono promulgati sul Monte Sinai proprio cinquanta giorni dopo l’uscita del Popolo ebraico dall’Egitto, la ricorrenza di Shavuòt viene festeggiata come “tempo in cui è stata donata la legge”.
Il popolo Ebraico conquistò la libertà fisica con la liberazione dall’Egitto, ma fu solo quando ricevette i Comandamenti e la Legge che la liberazione arrivò al suo compimento anche spirituale. Le feste di Pèsach e Shavuòth sono collegate fra loro dal periodo dell’òmer che dura sette settimane.
Il passaggio dalla liberazione fisica a quella spirituale necessita di un periodo di purificazione. Sette giorni è il periodo di purificazione normale, quarantanove giorni è il periodo di purificazione necessario per liberarsi dalle influenze assorbite dalla cultura egiziana: il conto inizia la seconda sera di Pèsach e continua per quarantotto sere successive.
Lòmer è una misura di orzo pari a circa quattro litri che, ai tempi in cui esisteva il Tempio a Gerusalemme, veniva prelevata dal nuovo raccolto e offerta al Santuario, per la prima volta, proprio il secondo giorno di Pèsach.
Come gli Ebrei festeggiano oggi giorno Shavuòt: si usa trascorrere la prima notte della festività studiando tutta la notte su libri appositi in cui sono indicati i brani della Torà, del Talmud e dello Zohar da leggere. Si legge il Libro di Ruth.Continua a leggere →

La semina miracolosa della memoria, riscoperta di radici culturali e spirituali

donne del grano
Biella, area monumentale di Nuraghe Chervu: Donne del grano con piatto di frumento per la benedizione rituale.

Domenica, 23 maggio, sotto le antiche volte del sacello eusebiano di Oropa, verranno intonati in lingua sarda le lodi a Maria Deipara, Madre di Dio – Il cappellano di Su Nuraghe don Ferdinando Gallu terrà la catechesi in Limba – Ai piedi delle Alpi i membri della Comunità Sarda di Biella, simpatizzanti e devoti, si muovono lungo un filone di continuità con il percorso di fede e di cultura iniziato dall’antesignano Sant’Eusebio da Cagliari, Vescovo di Vercelli ed oggi patrono del Piemonte, introduttore del culto mariano ad Oropa (BI) ed a Serravalle di Crea (AL) nel corso del IV Secolo, durante la missione di cristianizzazione del territorio affidatogli.

Mannigos de Memoria della preghiera mariana

La simbologia del chicco di grano, richiamo al ciclo della vita, alla fertilità della terra ed al cibo, riecheggia frequentemente nei “campi” connessi al grande tema della Memoria1. Tale affascinante immagine, infatti, si presenta particolarmente idonea a rappresentare e rendere evidenti a chiunque le potenzialità e i bisogni insiti nelle radici dell’individuo, tra i quali la parola ed il linguaggio costituiscono senz’altro uno degli aspetti più caratteristici ed, al contempo, più strettamente connessi alle profondità dello spirito umano.Continua a leggere →

  1. Cfr. l’articolo “Mannigos de Memoria”, il grano “fantasticheria” cibo per sa Limba Sarda. []