Mercoledì 13 ottobre, ore 15-17 – riprende il “Corso di Filet” al Circolo Su Nuraghe di Biella – un’arte sorta in Oriente, diffusa in diverse regioni europee – in Italia e in Sardegna si riscontra in ambiente domestico ed ecclesiastico – a Biella attende solo di essere ri-appresa – info, contatti e iscrizioni, Grazia: 3294236841 – Immagini del Corso nella sezione Fotografias del sito

Gli anziani sono da sempre i custodi della sapienza della vita e del tesoro dell’esperienza. A riguardo, in modo esemplare, alcune leggende della cultura popolare sarda narrano, in un’ottica pedagogica ed, insieme, filantropica, come le nuove generazioni siano relegate ad una vita più povera e sterile senza l’apporto del bagaglio di saggezza e di umanità offerto da parte dei vecchi genitori ((Cfr., D.Turchi, Leggende e racconti popolari della Sardegna, Newton Compton, Roma 1984, pp. 90-91.)). Ciò si rivela tanto più vero oggi in relazione al mondo dei cosiddetti «antichi saperi tecnici» della Tradizione, ambito che pare poter essere una possibile risorsa, dalle molteplici ed inattese potenzialità, soprattutto nel momento attuale di crisi economica e sociale ((Cfr., S.Palmas, Saperi tradizionali e antichi mestieri: via di uscita dalla disoccupazione?, 15/07/2010, articolo consultabile in www.mediterraneaonline.eu.)), così come sembra proporsi nello spirito della recente iniziativa della Regione Autonoma della Sardegna intitolata “Antichi Mestieri“, progetto realizzato grazie al contributo finanziario del Fondo Sociale Europeo ((Su https://www.sardegnalavoro.it/37/250997.pdf.)).
La tessitura è senz’altro uno dei principali antichi saperi del popolo sardo ((Cfr., Aa.Vv., Tessuti, Ilisso, Nuoro 2006; G.V.Arata e G.Biasi, Arte Sarda (ristampa anastatica), Carlo Delfino, Sassari 1986, pp. 35-60; V.Mossa, Artigianato Sardo, Carlo Delfino, Sassari 1983, pp. 133-142.)). Sia in alcune zone dell’Isola, sia in terre d’oltre mare, vivono ancora uomini e donne preziosi custodi di un’arte che non attende altro che trovare qualcuno che l’apprenda mosso dallo spirito della passione per le Radici: si tratta di persone uniche, né artigiane né tessitrici, in relazione alle quali si suole parlare della figura di maistu de pannu, ossia di “maestro del tessuto”, un soggetto che, distaccato da ogni interesse per la mercificazione del sapere personale, ha dedicato e continua a donare la propria vita perché un insieme di conoscenze tecniche possa sopravvivere oltre la morte e l’oblio ((Si veda il caso emblematico segnalato da S.Palmas, Bisso, una scuola del passato per garantire il futuro, 01/12/2008, in www.mediterraneaonline.eu.)).Continua a leggere →




