Un fiore al mese da Su Nuraghe, Luglio: ape su fiore di rosmarino

rosmarino

Le immagini di fiori visitati da api, pubblicate in Su Calendariu 2019, edito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nu8raghe” di Biella, ci accompagnano con cadenza mensile per conoscere il mondo delle api e i preziosi prodotti da esse ottenuto.

La pappa reale è una secrezione prodotta dalle ghiandole ipofaringee e mascellari delle api operaie: viene utilizzata come nutrimento per le larve (fino a tre giorni di età) e per l’ape regina (per tutta la vita). Il nome pappa reale deriva dal fatto che le larve alimentate in continuazione con essa diventano regine ed è per questo che viene ritenuta un alimento nobile. Costituisce, nell’ambito dell’apicoltura, uno dei prodotti più pregiati per i molteplici benefici che offre all’uomo. Il maggior produttore mondiale di pappa reale è la Cina. Si stima che in Italia si produca solo il 2% del fabbisogno ricorrendo all’importazione per il restante 98%.
Il rosmarino (Rosmarinus officinalis L.), è una pianta perenne aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Originario di Europa, Asia e Africa, è spontaneo nell’area mediterranea in zone litoranee, macchia mediterranea, dirupi sassosi e assolati dell’entroterra, dal livello del mare fino alla zona collinare, ma si è acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nella Pianura Padana. Ne esistono di diverse varietà che si differenziano per la maggiore o minore aromaticità e per il portamento. Pianta arbustiva sempreverde che raggiunge altezze di 50–300 cm, con radici profonde e fusto legnoso di colore marrone chiaro. Foglie coriacee, di colore verde cupo lucente sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore per la presenza di peluria bianca ricche di ghiandole oleifere. Fiori azzurri, piccoli, privi di peduncolo, riuniti in brevi grappoli, fioriscono da marzo ad ottobre.
Impollinazione entomofila, cioè è mediata dagli insetti pronubi, tra cui l’ape domestica, attirati dal profumo e dal nettare prodotto dai fiori.
L’etimologia del suo nome è abbastanza discussa, si sa per certo che è fortemente legata al mare; “ros marinus” in latino significa infatti rugiada marina.

MITI E LEGGENDE
Sono molte le leggende legate al rosmarino. La più affascinante appare quella narrata da Ovidio nelle “Metamorfosi” in cui si parla di una principessa, Leucotoe, figlia del re di Persia Laocoonte, della quale si innamorò Apollo, dio del sole. Questi entrò con l’inganno nella stanza della giovane e la sedusse. Il padre, venuto a conoscenza dell’onta subita, si infuriò e, non potendo prendersela con Apollo, in quanto divinità, punì con la morte la debolezza della figlia e la fece seppellire viva. Apollo non aveva i poteri di riportarla in vita e fece deviare i raggi del sole sulla tomba perché Leucotoe potesse avere un po’ di luce. Sotto il calore del sole, le spoglie della infelice fanciulla si trasformarono lentamente in una pianta dal profumo intenso, dalle foglioline sottili e dai fiori viola azzurri, che si ergeva verso il cielo, simbolo di eternità, ma ancora legata alla terra da possenti radici, quasi a voler esorcizzare la caducità della vita.
Da questa leggenda i greci e i romani coltivarono il rosmarino come simbolo dell’immortalità e i rami venivano messi nelle mani dei defunti e poi bruciati in sostituzione dell’incenso, soprattutto fra i poveri che non avevano la possibilità di acquistarlo.
Un’altra leggenda di origini cristiane narra invece di un arbusto di rosmarino dai fiori bianchi che offrì riparo alla Vergine Maria durante la fuga in Egitto, nascondendo lei e Gesù nel groviglio dei suoi rami. E quando, passato il pericolo, Maria appese alla pianta il proprio manto, i fiori del rosmarino divennero azzurri.

UTILIZZI
Il Rosmarino ha molteplici utilizzi; in cucina, come pianta ornamentale, nell’industria cosmetica, in profumeria come deodorante ed estratto. Ma possiede anche moltissime caratteristiche e proprietà medicamentose che lo rendono unico: viene infatti usato per alleviare dolori reumatici o artriti, come antisettico, sedativo, antidepressivo e ricostituente. Ha inoltre proprietà balsamiche, stimolanti, toniche, antispasmodiche, antinfiammatorie, antisettiche, antibatteriche e antimicotiche. Recenti studi hanno inoltre collegato l’aroma emanato dal rosmarino al miglioramento della memoria e l’estratto alla protezione dal diabete. Il suo contenuto di vitamine e antiossidanti si rivela poi utile nel mantenere in salute la pelle e contrastare alcune forme tumorali. Ottimo anche per la salute dei capelli.
In cucina si utilizza sia fresco sia essiccato per aromatizzare le carni, il pesce, condimenti, patate, verdure, focacce, zuppe di legumi, risotti e così via. Lasciando macerare 3-4 rametti di rosmarino fresco (lavati e perfettamente asciugati) nell’olio extravergine di oliva per due settimane si ottiene un ottimo olio aromatizzato da utilizzare come condimento per bruschette, insalate, patate. Con il rosmarino si può preparare anche il sale aromatizzato, basta inserire le foglioline nel mixer con il sale e tritare finemente. Si conserva in un vasetto di vetro ed è perfetto per insaporire le pietanze.

COLTIVAZIONE
Il rosmarino si può coltivare sia in vaso (sul terrazzo, in balcone o in casa) o in pieno campo (nell’orto o in giardino). Ha solo bisogno di esposizione al sole e nel Settentrione d’Italia una protezione dai geli invernali con tessuto non tessuto. Il terreno deve essere drenante per evitare i ristagni di umidità e arricchito con concime organico. Le irrigazioni devono essere frequenti per le piantine giovani, poi la pianta diventa resistente alla siccità.
È possibile moltiplicare la pianta di rosmarino per talea tagliando un rametto semi legnoso di circa 10 centimetri. Il periodo migliore è l’autunno. Si tolgono tutte le foglie che si trovano più in basso e si lasciano solo quelle in cima, si adagia la talea in un vasetto con sabbia e terra in parti uguali fino a marzo, successivamente sarà sufficiente trapiantare la nuova pianta in un vaso più grande.

Paolo Detoma

Nell’immagine: rosmarino (Rosmarinus officinalis), foto Pietro Paolo e Noemi Cera.

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