Un fiore al mese da Su Nuraghe, Novembre: ape su gelsomino

Gelsomino Jasminum Nudiflorum

Le immagini di fiori visitati da api, pubblicate in Su Calendariu 2019, edito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, ci accompagnano con cadenza mensile per conoscere il mondo delle api e i preziosi prodotti da esse ottenuto.

Le api sono insetti sociali e vivono in colonie. In ogni colonia è presente solitamente una sola regina che può vivere fino a 5 anni, qualche centinaio di maschi (fuchi) che vivono pochi mesi e migliaia di api operaie che in estate vivono appena 30-40 giorni ma sono rapidamente rimpiazzate dall’incessante lavoro dell’ape regina che può deporre anche duemila uova al giorno grazie all’alimentazione continua con pappa reale. La società delle api è molto complessa e per farla funzionare bene i singoli individui comunicano tra di loro attraverso un linguaggio fatto di danze e sostanze odorose utilizzate per indicare alle compagne dove si trovano le fonti di nettare e polline (distanza e direzione), avendo come riferimento il sole. Nel 1973 Karl von Frisch ha ricevuto il premio Nobel proprio per le sue scoperte scientifiche sull’argomento.

In numerosi giardini, o parchi, o anche su terrazze e balconi, non è raro trovare piante di gelsomino estivo, o Jasminum polyanthum. Infatti, il gelsomino è molto apprezzato per via della sua abbondante fioritura primaverile, che si caratterizza per una moltitudine di piccoli fiorellini bianchi, e per il suo profumo intenso, dolce ed inebriante. Ma, se non si vogliono avere le aiuole completamente spoglie in inverno, si potrebbe pensare di ospitarvi un’altra specie di gelsomino, il gelsomino invernale, anche detto di San Giuseppe. Questa pianta, che appartiene alla stessa famiglia del gelsomino estivo, ovvero a quella delle Oleaceae (la medesima dell’ulivo), fiorisce infatti durante l’inverno, e più precisamente tra febbraio e marzo. Probabilmente, è per questo che viene detto gelsomino di San Giuseppe, perché il giorno della festa di San Giuseppe, il 19 marzo, è in piena fioritura.

Il gelsomino invernale ha come nome botanico Jasminum nudiflorum. Il termine latino nudiflorum probabilmente allude al fatto che i rami della pianta sono nudi, quando i fiori sbocciano, poiché questi compaiono prima delle foglie. Le foglie sono piccole, trilobate, coriacee, e di un bel colore verde acceso. Sono caduche, e costituiscono un’ottima barriera contro il vento ed il rumore. Per questo, anche se il gelsomino invernale non è propriamente una pianta rampicante, spesso viene fatta abbarbicare a dei supporti per creare dei muri fioriti. Alto fino a 2,5 metri può produrre rami lunghi anche 3,5 metri se collocato come ricadente alla sommità di un muro in pieno sole. I fiori sono di colore giallo, ma, a differenza dei fiori bianchi del gelsomino estivo, non emanano nessun profumo. La pianta si può sviluppare fino a circa tre metri di altezza, ed è un arbusto originario della Cina molto resistente al freddo e alle intemperie.
Un vantaggio di avere il gelsomino invernale in giardino, o sul balcone, dunque, è di poterne godere la fioritura durante i mesi in cui solitamente le altre piante sono completamente spoglie. Inoltre, esso ha anche il vantaggio di richiedere pochissime cure specie se ci si ricorda di osservare alcune accortezze nel momento della messa a dimora
Tra i gelsomini d’inverno si distinguono “Aureum”, con fogliame giallo dorato, e “Nanum”, dalle dimensioni ridotte, con portamento più compatto e a crescita lenta, adatto anche al vaso.

METODI DI COLTIVAZIONE

Il terreno in cui viene impiantato il gelsomino invernale dovrebbe sempre essere ricco di humus, quindi sarebbe bene concimarlo con del letame organico, da posizionare attorno alle radici. L’esposizione dovrebbe essere preferibilmente a sud, o ad ovest, mai ad est, perché il sole del mattino è troppo debole per questa pianta. In realtà, il gelsomino invernale non necessita di esposizione al sole, ma sarebbe bene che i raggi solari lo raggiungessero il più possibile, perché in questo modo produrrà più fiori che foglie. Come si diceva, il gelsomino invernale non teme il freddo, ma se l’inverno è particolarmente rigido bisognerebbe coprirlo con un telo di tessuto non tessuto.

Una volta piantato, il gelsomino invernale crescerà praticamente senza bisogno di altre cure. Infatti, non ha bisogno di altra acqua che di quella piovana: solo se l’estate dovesse essere particolarmente siccitosa, si dovrebbe avere cura di annaffiarlo almeno una volta ogni due settimane. La potatura deve essere annuale, al fine di dare una forma regolare al cespuglio, e una volta ogni tre anni si dovrebbe tagliare la pianta ad un’altezza di 15 centimetri dal terreno, per permetterle di rinnovarsi completamente

MOLTIPLICAZIONE

Se si voglio ricavare altre piante di gelsomino invernale da quella che si possiede, si può procedere per talea di rami semilegnosi, da prelevare in estate oppure prelevando una zolla di terra con radici in autunno.

AVVERSITÀ

Il gelsomino invernale non viene attaccato da parassiti, in genere, ma potrebbe essere colpito dalla cocciniglia, nel qual caso si dovranno pulire bene le foglie, e poi trattarle con un antiparassitario adeguato.

Paolo Detoma

Nell’immagine: Gelsomino (Jasminum Nudiflorum), foto Giorgio Bello

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