Biella/Sardegna, andata/ritorno con l’Università Popolare

Immagini della gita in Saregna nella sezione fotografias

Nora
Gitanti biellesi a Nora davanti alla chiesa foranea eretta nel luogo del martirio di Sant'Efisio, Copatrono della Sardegna.

Biella, 23 maggio 2012 – Nella tarda serata di domenica, è rientrato a Biella il gruppo che ha trascorso un’intera settimana in Sardegna, dal 14 al 20 di maggio: un viaggio di andata e ritorno organizzato dall’Università Popolare per visitare l’Isola, da Alghero a Cagliari.
A guidarli, Roberto Perinu, già presidente dell’Università Popolare di Biella e attuale vicepresidente del Circolo Culturale Sardo di Biella e Liana Perin Mantello, responsabile della sezione dell’Università Popolare degli Incontri del Pomeriggio, al Chiostro di S. Sebastiano.
Il percorso sardo è partito da Alghero, toccando località celebrate, come l’abbazia della SS. Trinità di Saccargia, alle porte di Sassari, o il Nuraghe S. Antine, a Torralba, oppure Bosa, dove è stato possibile percorrere un tratto del fiume Temo, l’unico navigabile in Sardegna.
Il percorso, però, si è soffermato anche in altri siti, meno consueti, ma non meno suggestivi, come Tinnura e i suoi murales, oppure lo splendido piccolo cimitero di Ploaghe – paese nativo del canonico Giovanni Spano, padre dell’archeologia sarda e non solo – suggestivo per le magnifiche lapidi in logudorese purissimo.
Ancora, splendida la traversata interna fino ad Orgosolo, dove, oltre ai famosi murales, i partecipanti hanno potuto gustare piatti della tradizione agropastorale, pranzando all’aperto con i pastori; altrettanto emozionante il percorso attraverso la località di Corr’e boi, fiorita e luminosa come un autentico paradiso agreste. Che dire, poi, del pozzo sacro di S. Cristina, nei pressi del Nuraghe Losa, di S. Giovanni di Sinis, di Tharros, di Arborea, della stupenda spiaggia di Is Arutas e del vicino ipogeo di S. Salvatore, con il più grande villaggio di preghiera della Sardegna? Senza dimenticare la basilica pisana di S. Giusta, maestosa e suggestiva nella selvatica cornice degli stagni di Oristano.
Sulla direttiva di Cagliari, immancabile la visita al Nuraghe di Barumini, con l’annesso Museo di Casa Zapata, costruita su di un sottostante nuraghe, recentemente venuto in luce.
A Cagliari, i gitanti sono stati accolti da Paolo Bullita e Paolo Amat di San Filippo, che i soci di Su Nuraghe conoscono per averne apprezzato la profonda cultura nei loro interventi ai convegni su Garibaldi e sulla lingua organizzati dal Circolo nello scorso 2011.
Nel capoluogo dell’Isola, splendida visita al sito romano-cartaginese di Nora e alla chiesa di S. Efisio, nonché a Casteddu, accompagnati dai due straordinari personaggi: degna e mirabile conclusione di un itinerario, il cui l’unico difetto può essere ravvisato solo in tutte le infinite cose non ancora viste, ma che la terra sarda conserva e che, se giustamente sollecitata, sa offrire.

Battista Saiu

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