Università Popolare di Biella, seminare il buon nome di Sardegna

Università Popolare di Biella, incontro con Roberto Perinu

Nei giorni scorsi, a Biella, al Chiostro di San Sebastiano, si è svolto il secondo incontro con Roberto Perinu. Appuntamenti inseriti nel piano dell’offerta formativa dell’Università Popolare di Biella. Tema delle conversazioni: “Ricordi e sensazioni, sapori, memorie dell’Isola”. Percorso della vita vissuta tra la terra di origine e quella di adozione. Viaggi con cuore sardo e occhio “continentale” che colgono e ritraggono l’Isola dell’anima.
L’aria è limpida e frizzante, il sole, nonostante la stagione avanzata, ancora assai caldo. – Racconta Perinu attraverso la voce di Gianfranco Pavetto, anch’egli dell’Università Popolare – Non ricordavo Nuoro così vivace e trafficata. La memoria mi diceva una cittadina tranquilla, con scarso movimento d’auto: invece… sembra d’essere in continente… Seguendo indicazioni “all’italiana”, che scompaiono quando più servirebbero, riesco a trovare la tomba di Grazia Deledda…“.
La nota di viaggio, risalente al 9 ottobre 1996, prosegue con linguaggio scarno ed essenziale, affascinando la platea attenta dove è possibile scorgere volti di biellesi e di sardi, di alcuni di quei sardi che, otto lustri fa, con Perinu, hanno dato vita al Circolo Su Nuraghe di Biella; la comunità che, da ormai quarant’anni semina nel buon nome di Sardegna.
È la mente a parlare, ma è dal cuore che fioriscono i ricordi, slegati certo nel tempo, ma le cui immagini, ancora ben vive, paiono una danza antica: luoghi, momenti, persone, affetti: un mondo, in parte finito, ma che ritorna a vivere… Sensazioni che, forse, meglio narra la poesia, più immediata, più capace di dire, col solo suono della parola…

Pietro R. Borenu


Sandàlion

Odori improvvisi
luce distesa, colori incisi come lame,
suoni remoti e dimenticati:
gli dei beffardi e silenziosi
aleggiano immobili
nell’aria infinita
o nella polvere leggera
degli ombrosi recessi
ove silenti si scuotono.

Lontana, una striscia di mare:
là ci siamo diretti da sempre
fin da quando balzavamo
amici o nemici
– indifferenti, in fondo, a tutto –
ignari e liberi.

Ora,
più stabili e saldi,
siamo tornati:
oh Tu, che da sempre attendi
ironico e impassibile;
risvegliati:
eccomi.

Roberto Perinu

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