Sardi a Biella “Il Bar Caffè Mighela e il suo tempo, 1901-1968”

Feminas, Festa della Donna – sabato 10 marzo, ore, 21, inaugurazione mostra nei saloni della Biblioteca Su Nuraghe di Biella – fotografie raccolte nel nuovo volume della Collana Ammentos, ricordi, narra per immagini la storia dei Mighela (1901-1968), profondamente legata alla storia della Città di Biella – Grande torta a forma di Sardegna offerta dalla pasticceria Brusa – mimose dell’Angolo del Fiore a tutte le donne presenti – saggio di balli sardi e di balli continentali – mostra visitabile fino al 30 aprile – ingresso libero

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Copertina del nuovo volume Ammentos.

Salvatore e Sebastiano Mighela, seguiti dai nipoti Severino e Giuseppe, sono i pionieri che, all’alba del XX Secolo, decidono in tempi diversi di abbandonare le scogliere e i suggestivi monti dell’Ogliastra per giungere in Continente dove mettere dimora stabile ai piedi del Mucrone. Partono con la Sardegna nel cuore, portando a Biella i migliori vini dell’Isola, associandoli – nella loro attività di mescita – a quelli del Monferrato.
La loro attività caratterizzerà la storia di un’epoca – dal 1901 al 1968, anno di definitiva chiusura dell’esercizio -, portando Biella nel cuore dell’Europa e del mondo, partecipando ad Esposizioni internazionali a Milano (1906) e a Londra (1908).
Nel Bar dei Sardi, il più grande della Città –  nella centralissima via Italia, l’allora via Umberto I, articolato su quattro piani, con sale da biliardo e salette riservate – si fissavano appuntamenti d’affari, si tenevano incontri importanti in campo politico, sportivo, sociale, culturale.
I Sardi del presente, quelli  partiti successivamente – che hanno trovato dai Mighela un porto sicuro dove approdare, incontrare e conoscere altri conterranei nei giorni difficili  dell’arrivo  in terra istranza, straniera – intendono rendere omaggio ai Mighela loro antesignani ridonando un frammento di storia comune alla città che li ha accolti.
Lo fanno con questo lavoro, Un secolo di Sardi a Biella – il Bar Caffè Mighela e il suo tempo, 1901-1968, un catalogo che raccoglie testi a più mani, opera di Gianni Cilloco e di Roberto Perinu; con le traduzioni in Sardu di Piero Pinna e di Cristiano Becciu e traduzioni in Piemontese di Maria Pia Coda Forno.
Lo fanno con la mostra allestita nella Biblioteca del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, organizzata in collaborazione con la Città di Biella, patrocinata della Regione Autonoma della Sardegna e con il contributo della Regione Piemonte.
L’iniziativa è un’estensione temporale del progetto Valorizzazione della cultura e della lingua sarda in Piemonte, che ha avuto un importante momento di studio nel Convegno nazionale La Lingua sarda ieri e oggi/sa Limba sarda deris et oe, svoltosi al Circolo Su Nuraghe, a Biella, nello scorso mese di novembre 2011.
Alcuni testi del catalogo sono tradotti in Piemontese, nella parlata biellese e in sardo.
Un ulteriore contributo da su disterru, dal mondo dell’emigrazione, a difesa della lingua dei territori alpini e di quella di origine.

Battista Saiu

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