Su Nuraghe, laboratorio culturale e neotradizioni alimentari

Sabato 17 marzo 2012 – Sapori di Sardegna a Su Nuraghe di Biella – ogni tradizione ha un suo momento fondante – un caso di neotradizione alimentare – come rendere isolana una ricetta proveniente da territori e contesti festivi della penisola italiana.

maltagliati dolci di forlì
Gruppo di partecipanti alla serata Sapori di Sardegna, con al centro cestini ricolmi di maltagliati dolci di Forlì in versione isolana.

Mariolina Zedda, durante l’annunciato appuntamento con i Sapori di Sardegna proposto dal Circolo Su Nuraghe di Biella, ha illustrato e offerto alla degustazione i dolci da lei realizzati. È stato un esempio interessante di produzione culinaria in genere e quella isolana in particolare unite in un processo attivo e in continuo divenire.
In questo caso, si è trattato di una ricetta proveniente dalla Romagna, appresa in ambito familiare attraverso rapporti parentali acquisiti. La suocera di un fratello della Zedda, sposato ad una donna romagnola, è la depositaria di saperi tradizionali locali di un dolce da lei conosciuto come Maltagliati dolci di Forlì, di cui, con questo nome, non risultano altre attestazioni.
Mariolina Zedda ha imparato e fatta sua la ricetta, “sardificandola” con l’aggiunta, nella decorazione, delle mandorle intere tipiche di alcuni amarettos isolani. Un’operazione affatto scontata che testimonia in che modo Su Nuraghe sia un autentico laboratorio culturale della tradizione, capace di adattarsi alla contingenza dei tempi.
La memoria materiale di un bene effimero quale è il cibo si arricchisce, volta a volta, anche solo variando gli ingredienti secondo la disponibilità temporale e locale. Inoltre, ogni tradizione ha un suo momento fondante: a Su Nuraghe, la tradizione risulta essere elemento vitale della vita associativa, conservato e tutelato non quale reliquia o polveroso reperto museale, ma come elemento attivo e dinamico, che diviene innovativo, come in questo caso.
Lo stesso mandorlo, pianta originaria dell’Asia centrale, giunta fino a noi attraverso Fenici e Greci, detta dai Latini noce greca, ha origini esotiche come moltissime altre piante domesticate. Ai suoi semi viene affidato il compito di rendere isolana una ricetta proveniente da territori e contesti festivi della penisola italiana.
Tra i presenti, durante la degustazione, si cercavano nella forma, oltre che nel sapore, affinità con altri dolci della tradizione alimentare isolana, paragonando di volta in volta la forma agli amarettos o il sapore ad alcune tipologie di biscottos. Si è assistito a un caso di neotradizione alimentare, una nuova ibridazione che – con le immancabili discussioni del caso – ben si sposa con altri cibi dell’Isola.

Efisangelo Calaresu

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