Sardi biellesi e canavesi a Bollengo d’Ivrea per sant’Eusebio

pane di sant'Eusebio
Preparazione del pane di sant'Eusebio per la festa sarda di Biella.

Domenica 4 agosto 2013, alle ore 10, a Bollengo (Torino), festa patronale di Sant’Eusebio. In tutto il Piemonte si celebrano in questi giorni le feste liturgiche di Sant’Eusebio da Cagliari, Sant’Eusebio di Vercelli, eletto vescovo per acclamazione popolare dei Vercellesi – sebbene straniero. Papa San Giulio I ratificò l’elezione domenica 15 novembre 345, ordinandolo primo vescovo di Vercelli e della vasta regione pedemontana affidata alla sua missione evangelizzatrice.
Papa Giovanni XXIII, con Breve apostolico del 24 novembre 1961, elesse “Sant’Eusebio, Vescovo e Martire, Patrono di tutto il Piemonte, con gli onori e i diritti liturgici che competono ai Patroni“.
La comunità dei Sardi biellesi e canavesi si unirà alla comunità ecclesiale di Bollengo partecipando alla Santa Messa, celebrata dal parroco don Piero Agrano e alla solenne processione. Eccezionalmente, avranno l’onore di portare, per la prima volta, l’urna con le reliquie del loro conterraneo, privilegio tradizionalmente riservato ai giovani ragazzi della leva. Per l’occasione, sarà presente in abiti tradizionali della festa, una delegazione guidata dai presidenti Elide Ibba di “Sa Rundine” di Ivrea e Battista Saiu di “Su Nuraghe” di Biella.
Sant’Eusebio – sardus natione – è nato in Sardegna alla fine del III secolo. A Cagliari esiste l’antica chiesa ipogeica intitolata Santa Restituta, madre di Eusebio.
Ancora bambino, Eusebio emigrò da Cagliari a Roma dove frequentò la Schola insieme al futuro Papa Liberio.
Nel 355 partecipò al Concilio di Milano, invitando i presenti a firmare il Simbolo Niceno, contro gli eretici difesi dall’imperatore Costanzo. Per questo fu condannato all’esilio a Scitopoli in Palestina. Subì carcere e fame, violenze e minacce; venne successivamente trasferito in Cappadocia e poi in Tebiade, finché nel 361 un editto dell’imperatore Giuliano l’apostata lo rese alla libertà.
Convocò il Concilio dei Confessori ad Alessandria d’Egitto nel 362, radunando, assieme a San Lucifero, vescovo di Cagliari, gli altri “vescovi niceni”.
Morì il 1° agosto del 371, all’età di settant’anni circa; le Sue reliquie riposano nella cappella a Lui dedicata nella cattedrale di Vercelli.

Simmaco Cabiddu

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