Rosariu cantadu, pregare in Limba sarda a Biella

partecipanti a su Rosariu cantadu

Venerdì 29 maggio 2015, a Pettinengo, nell’oratorio intitolato a San Grato d’Aosta e Sant’Eusebio da Cagliari, i Sardi di Biella si sono uniti agli abitanti di canton Gurgo con preghiere cantate in lingua materna. Da alcuni anni, durante il mese mariano, un gruppo di Su Nuraghe si reca a Pettinengo in continuità di fede e cultura con l’antesignano Sant’Eusebio da Cagliari, patrono del Piemonte.
Nella cultura sarda preghiera e poesia sono sempre cantate. In Sardegna tutto canta. Canta la natura nei meriggi assolati d’estate e nello schiumare del mare. Canta la madre che ninna il figlio e il pastore solitario che segue il suo gregge. Pratica innata, connaturale all’Isola e ai suoi abitanti, evidenziata dal diacono Elio Ceresa che, nel saluto agli ospiti, ha citato Sant’Agostino, là dove afferma: “Qui cantat bis orat”, ossia, “chi canta prega due volte”.
Dopo aver alternato le decine del Rosariu con su Babbu nostru e Deus ti salvet Maria, cantate in sardo ad altre recitate col Padre nostro e Ave Maria in italiano, entrambe coralmente partecipate da tutti i presenti, è seguito un momento conviviale. In tavola pane e torte appena sfornati, formaggio d’alpeggio e salame di vacca, specialità biellesi a nozze con vino di Sardegna di produzione padronale, primo frutto di una nuova vigna recentemente impiantata nell’Isola.
Matrimonio di sapori, alimenti e suggello di nuovi rapporti fraterni.

Simmaco Cabiddu

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