Donne del filet, fili di cultura e di memoria sarda e biellese

Donne del filet

Dopo le feste di fine anno, gli incontri settimanali con le “Donne del filet” riprenderanno mercoledì 9 gennaio, alle 15:00, nelle accoglienti sale del Circolo sardo di via Galilei, 11, a Biella. In armonia con le stagioni e le giornate che si accorciano, alcune attività di Su Nuraghe segnano il passo, fermandosi in una sorta di temporaneo letargo.
Nella piccola Sardegna presente a Biella, natura e tradizioni si incontrano intrecciando ritmi calendariali e antichi saperi attraverso gesti e parole in lingua materna. Tra gli elementi di cultura popolare tramandati nel presente, il ricamo a meandro approdato da Bosa tanti e tanti anni fa. Molte case private e chiese biellesi conservano manufatti realizzati da operose ragazze arrivate in Piemonte seguendo vocazioni laiche e religiose.
Artefici di preziosi filet oropensi sono state – per esempio – alcune donne di Sardegna. Tra queste, suor Maria Battistina – al secolo Caterina Sotgiu, di Bosa – Pietatina di clausura al Cottolengo, giunta a Biella alla fine degli anni Trenta del Novecento. Alla sua morte ha lasciato i telai da ricamo alla nipote Antonietta Sotgiu, la “zia” fondatrice del gruppo delle “Donne del filet” che da due lustri animano i mercoledì di Su Nuraghe attraverso telai capaci di unire fili di cultura e di memoria sarda divenuta biellese.
Per informazioni telefonare a Grazia, 3294236841 o a Nuccia, 3398896317

Iostina Pisu

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