Aprile – Casa Sardegna a Biella, i nuraghi verso l’UNESCO

mosaico di nuraghi

Da Biella, che nel corso del 2019 ha ottenuto il riconoscimento di “Città Creativa UNESCO”, l’appoggio al Comitato “La Sardegna verso l’UNESCO” affinché l’Isola con il suo patrimonio paesaggistico, archeologico, storico, artistico e culturale diventi patrimonio dell’umanità.
Scelte tra oltre 15.000 fotografie, 377 tessere a rappresentare tutti i comuni dell’Isola, compongono i dodici mosaici che illustrano Su Calendariu 2021 edito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella in collaborazione con la Fondazione di Partecipazione Nurnet – La rete dei Nuraghi.

Per la sua strategica posizione insulare, il suo clima mite, la fertilità dei suoli, la bellezza e le notevoli risorse naturali, celebrate già dagli scrittori classici, la Sardegna attrasse a più riprese i gruppi umani e divenne un crocevia di genti, provenienti da vari angoli del Mediterraneo e dell’Europa per commercio o per emigrazione. Questi flussi di persone hanno forgiato le sue radici e, ad un tempo, influito sui cambiamenti e sulla particolare conservazione del suo straordinario aspetto naturale, plasmandone l’identità.
Tra il Neolitico e la Prima età del Ferro, al tempo delle facies archeologiche prenuragiche (neo-eneolitiche e del Bronzo antico: circa 6000-1600 a.C.) e nuragiche (Età del Bronzo medio-I Ferro: circa 1600-510 a.C.), la Sardegna fu un importante punto di raccordo nelle dinamiche tra i vari paesi del Mediterraneo e un centro di acquisizione e di trasmissione di innovazioni tecnologiche.

Marco Chilosi

Nell’immagine: mosaico di nuraghi con al centro “Nuraghe Arrubiui”, Orroli (Sud Sardegna), foto di Sergio Melis

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