I ragazzi di seconda media di Mosso che hanno salvato l’isola di Budelli – una “storia” del Museo delle Migrazioni di Pettinengo

Pettinengo, Riccardo Pozzo, davanti al plastico dell'isola di Budelli

Domenica 27 giugno 2021, ore 14:30, apertura del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo – Rete Museale Biellese – via Fiume, 12, visitabile tutte le domeniche dalle ore 14:30 alle ore 18:30 – Info e prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso libero

Aderente alla Rete Museale Biellese, il Museo delle Migrazioni di Pettinengo, curato dai Sardi di Biella del Circolo Su Nuraghe, ha una sorta di “sottotitolo” che evidenzia bene alcune delle sue peculiarità più interessanti: “Cammini e Storie di Popoli”. Tra le tante “storie” che legano la Sardegna al territorio Biellese ce n’è una che pochi anni fa è salita alla ribalta nazionale, sia perché di successo sia per la sua carica eccezionale di implicazioni positive. Ed è la storia che racconta il plastico dell’Isola di Budelli, realizzato dalla III B della scuola media di Mosso, appeso al muro dell’unica stanza del museo non allestita direttamente per il pubblico.
Budelli è una piccola isola dell’arcipelago sardo della Maddalena, Parco Nazionale dal 1994, famosa nel mondo per la sua spiaggia rosa, colore dovuto ai gusci calcarei di un microrganismo unicellulare, la Miniacina miniacea. Fino al marzo del 2016 l’isola è stata proprietà privata – ultimo proprietario un gruppo di imprenditori svizzeri, la Nuova Gallura srl. Nel 2005 Budelli viene messa all’asta e lo Stato italiano si impegna ad acquistarla. Ma non ha abbastanza soldi, o meglio i soldi li avrebbe anche stanziati, circa tre milioni di Euro, ma non ha pronto un piano di tutela per il parco, cosicché perde il diritto di prelazione e l’isola resta a disposizione del migliore offerente, il magnate neozelandese Michael Harte. A questo punto, siamo nel 2016, entra in scena la classe II B della piccola scuola media di Mosso, guidata dal prof. Giuseppe Paschetto. Prende il via il progetto “Non si sBudelli l’Italia”, che ha come intento principale fare restare l’isola di proprietà pubblica e tutelata dal punto di vista ambientale. I ragazzi si interrogano su come riuscire a “tirare su” ben tre milioni di Euro. «Saremo davvero in grado di comprare Budelli?» – si chiede uno degli alunni. La risposta è sì, si può fare, è più semplice che comperare un cacciabombardiere, che costa 30 volte tanto. Parte una campagna di crowfunding, attraverso un uso massiccio dei social media e in breve i soldi cominciano ad arrivare. «Se ogni studente d’Italia mettesse 50 centesimi, saremmo in grado di raggiungere presto la cifra necessaria» calcola un altro allievo del prof. Paschetto, che insegna matematica e scienze, e che pochi anni dopo sarebbe diventato uno dei 50 professori più bravi del mondo.
Anche grazie alla grande visibilità del progetto sui media di tutto il mondo, nel giro di poco tempo il Governo italiano riesce ad assicurare al Parco Nazionale la proprietà dell’isola, impedendo che finisca nelle mani di privati e di speculatori. I soldi raccolti dai ragazzi di Mosso, circa 14 mila Euro, sono serviti per finanziare un sistema di video-sorveglianza della spiaggia rosa per scoraggiare l’annoso malcostume – oggi reato a tutti gli effetti – dei furti di sabbia.

Michele Careddu

Nell’immagine, Pettinengo, Riccardo Pozzo, davanti al plastico dell’isola di Budelli realizzato dai ragazzi della scuola media di Mosso.

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