Il comune di Castagnaro (VR) partecipa alla realizzazione del monumento ai Caduti Nuraghe Chervu di Biella

Giulio Furini, Andrea Trivellato, Francesco Occhi, Giuliano Tognetto

Anche il comune di Castagnaro è presente all’iniziativa del Circolo Su Nuraghe e del Comune di Biella per ricordare i Caduti del Primo conflitto mondiale.

Una bella quanto significativa iniziativa – scrive il prof. Francesco Occhi, incaricato della ricerca storica dal Comune di Castagnaro in provincia di Verona per la pietra di memoria inviata a Biella – di questo comune che è anche capoluogo di provincia e posto nel Piemonte settentrionale, resa possibile grazie alla proposta presentata dal locale Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” che ha pensato di completare l’area monumentale eretta nel 2008 per ricordare i Caduti della Prima guerra mondiale, realizzando un grande pavimento lastricato commemorativo fatto di pietre provenienti da ogni parte d’Italia con inciso il nome del comune di provenienza e il numero dei giovani di quel comune morti in guerra”.
A questa iniziativa non è voluta mancare l’Amministrazione comunale di Castagnaro che ha scelto una pietra particolare proveniente dal selciato di una vecchia casa ormai abbandonata su cui è stato inciso il nome del comune veronese e il numero dei suoi giovani Caduti.
Le indicazioni date dal comune di Biella erano molto chiare e dettagliate – spiega il sindaco di Castagnaro Andrea Trivellato – Dovevamo utilizzare una pietra “di riuso” come veniva espressamente indicato, delle dimensioni massime di 30-40 centimetri con inciso il nome del comune, l’eventuale provincia per evitare omonimie, e il numero dei Caduti. Dalla ricerca fatta e da quanto riportato nel libro sulla storia del nostro comune, ci siamo resi conto di quanti giovani di Castagnaro e di Menà abbiamo perso durante la Grande guerra. Un numero considerevole, ben 147 ragazzi morti al fronte o dispersi, deceduti in improvvisati ospedali militari o anche a casa a seguito delle ferite riportate in combattimento o per malattia contratta nelle malsane e maleodoranti trincee. È veramente un numero che fa riflettere e che ci fa capire come la guerra del 1915-1918 non debba assolutamente essere dimenticata. E questa iniziativa – continua il Primo cittadino del Veronese – è l’esempio di quanto sia giusto ricordare quei giovani e quegli eventi, magari replicando anche da noi questa pregevole idea”.
Intanto – conclude – mandiamo a Biella la nostra pietra che giaceva abbandonata; averla recuperata – specifica – è un po’ come rievocare la nostra storia, la nostra memoria, il nostro passato. Al comune di Biella abbiamo dato la nostra collaborazione e il nostro sostegno per questa bella idea e il nostro Comune ci sarà anche nella primavera del prossimo anno 2022, Covid permettendo, alla programmata inaugurazione del monumento dove troverà spazio questo percorso di sassi e pietre con incisi i nomi di tutti i Comuni d’Italia, compreso il nostro, a ricordo di tutti i figli d’Italia”.
Da Biella, il ringraziamento al prof. Francesco Occhi per la ricerca storica; alle Aziende Edil Tognetto, di Castagnaro e Athesis di Furini e Segantini, di Vigo di Legnago, per aver permesso gratuitamente il reperimento della pietra idonea e l’incisone eseguita a mano che riporta il nome del Comune e il numero dei caduti.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine, (da sinistra) Giulio Furini, di “Athesis”, incisore; Andrea Trivellato, Sindaco; Francesco Occhi, storico locale; Giuliano Tognetto, di “Edil Tognetto”, reperimento e fornitura pietra di riuso.

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