Arazzo sardo in dono al Museo delle Migrazioni di Pettinengo

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Un nuovo importante pezzo va ad arricchire le collezioni custodite dal “Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli”, di Pettinengo.

Si tratta di un regalo nuziale del nonno materno, donato alla nipote Alma Cabras, andata in sposa, nel 1970, nella nativa città di Porto Torres (Sassari), ad Aldo Desogus, di Narcao (Cagliari). L’importante dono, del valore presumibile di circa 25.000 Lire dell’epoca, è rimasto esposto per anni nel salotto della loro casa biellese.

L’opera, realizzata nel secondo dopoguerra, rappresenta una rara interpretazione a colori di caccia al cervo. La rielaborazione sarda rifletterebbe quei modelli cinquecenteschi risalenti ai cartoni della prestigiosa Manifattura di Aubusson, fabbrica tutt’oggi attiva nella regione Sud-occidentale della Francia pirenaica.

Secondo certe fonti, la Manifattura di Aubusson, inserita dall’UNESCO nel 2009 nel Patrimonio culturale immateriale dell’umanità, risalirebbe a tessitori di arazzo fiamminghi che, a partire dal XIV secolo, produssero in Francia opere a tema naturalistico e di caccia insieme ad altre raffiguranti episodi tratti dall’Antico Testamento, dalla Mitologia o dalla storia di Francia, destinate a decorare edifici sacri e nobiliari.

In Sardegna, insieme alla caccia al cinghiale e al cervo – detta anche “sa cazza reale”, la caccia reale, a conferma dell’origine esogena dei soggetti raffigurati – è presente anche la caccia al mitico liocorno e all’esotico leone. Rare, come in questo caso, le opere policrome di manifattura locale; più frequenti quelle bicromatiche a trama nera, rossastra o nelle diverse tonalità del seppia, sempre su ordito bianco o giallo.

Oltre che decorare case signorili o umili pareti domestiche di quegli anni, gli arazzi erano destinati a ricoprire cassapanche, i rari canapè (latino medievale canapeum) e gli accusciu (francese coucher, dormire coricare, giacere), termini entrambi di origine francese, che indicano il divano imbottito a più posti, fornito di braccioli e spalliera in legno, usato per lo più come mobile da salotto, riservato agli ospiti.

Il dono, avvenuto nella sede del Circolo “Su Nuraghe”, sottolinea la volontà dei coniugi Desogus di conservare traccia della migrazione sarda a Biella un manufatto carico di ricordi e di affetti.

Domenica 2 giugno 2024, inaugurazione nuovi allestimenti – il Museo è visitabile tutte le domeniche estive dalle ore 15:00 alle ore 18:30 – Info e prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso libero e gratuito

Battista Saiu

Nell’immagine, Soci di “Su Nuraghe” con Alma Cabras (a sinistra).

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