Finestra sulla storia nel “Calendariu  di “Su Nuraghe” – Biella e Sardegna unite nella Storia

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Al centro immagini delle pietre di memoria dei Comuni italiani presenti nell’area monumentale di “Nuraghe Chervu”, sulle quali è inciso località e numero dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, nota anche come la IV Guerra di Indipendenza

Donne “sacerdotesse” e la Benedizione con petali e grano

Ancora oggi, il lancio di grano o di riso, retaggio di riti e di simbolismi antichi trasmigrati nelle epoche successive per tolleranza della Chiesa, è usanza radicata e impiegata al termine di cerimonie nuziali e solenni. Al frumento è da sempre associata la figura femminile, mentre i semi che germinano sono simbolo di rinascita e di speranza in una nuova stagione di fertilità e di vita.

In Sardegna, la donna riveste un ruolo quasi “sacerdotale”. È la madre che benedice il figlio con il grano nel giorno del matrimonio e nei momenti cardine della vita; e sono sempre e solo le donne a benedire il letto nuziale; sempre a loro è riservata la prerogativa di spargere chicchi di grano sul corpo esanime in caso di morte prematura. Ritualità che, alla notizia di un Caduto al fronte durante la Grande Guerra, veniva assolta dalle donne del vicinato, che spargevano chicchi di frumento sulla soglia della casa del giovane che non sarebbe più tornato.

Rottura del piatto quale offerta esclusiva e uso rituale dei fiori sono costume fortemente radicato nell’Isola, a significare buon auspicio e rispetto.

Anche in quel lembo di Sardegna che è l’area di Nuraghe Chervu, il ripetersi di cerimonie e di antichi gesti è caratterizzato dalla presenza femminile delle “Donne del Grano”. Il 17 Marzo 2019 ed il 20 Novembre 2022, in abiti tradizionali come antiche madri, hanno benedetto il lastricato dei Comuni Italiani, cospargendo di frumento e di petali di fiori le pietre di memoria, infrangendo dei piatti sopra di esse: speranza di resurrezione, affidata alla simbologia dei semi di grano, e rottura del piatto quale atto a beneficio esclusivo del defunto.

Gianni Cilloco

Nell’immagine, Biella, area monumentale “Nuraghe Chervu”, mosaico di pietre provenienti dai Comuni italiani

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