Launeddas, canto e poesia dei Sardi per San Giuseppe di Riva

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Sabato 16 marzo 2024, in occasione della novena per la Festa di San Giuseppe, venerato a Biella nel quartiere di Riva, dove i Sardi hanno la loro sede, si è svolto l’annuale pellegrinaggio verso il seicentesco sacello. Eretto 380 anni fa sull’antica strada che conduce al santuario di Santa Maria di Oropa, il sacello assume particolare significato per i Sardo-biellesi. L’origine cristiana del santuario mariano alpino risalirebbe all’evangelizzazione di Sant’Eusebio da Cagliari: 1679 anni fa, nel Piemonte ancora pagano, “il pio Eusebio” venne nominato primo vescovo di Vercelli (16 dicembre dell’anno 345) da Papa Giulio Primo.

L’oratorio di San Giuseppe di Riva – posto all’inizio del percorso ascensionale verso il santuario eusebiano di Oropa – è oggi custodito dai Confratelli della “Pia Unio a Transitu Pro Morientibus Adiuvandis”, l’Associazione biellese di apostolato per la preghiera in soccorso dei morenti”, fondata un secolo fa da San Luigi Guanella. Oggi, i confratelli sono guidati dal priore Gabriele Prola.

Quella dei Sardi che fanno capo al Circolo “Su Nuraghe” è trasmissione di Fede attraverso la popolare tradizione del pellegrinare, che mette in pratica l’insegnamento di papa Francesco, esplicitato anche dall’officiante can. don Massimo Minola.

Durante la celebrazione liturgica, decorata dal suono delle launeddas di Nicola Diana, Maurizio Caria e Elena Toniato, hanno cantato le “Voci di Su Nuraghe”, dirette da Roberto Perinu, con l’accompagnamento musicale di Valentina Foddanu.

Al pellegrinaggio biellese in forma isolana con gli abiti tradizionali della festa, preceduti dal suono delle launeddas, si somma la poesia di Nicola Loi, di Ortueri (Nuoro), “Augurios pro Santu Zuseppe/Auguri per San Giuseppe”, appositamente scritta per l’occasione.

Buoni auspici formulati in versi rivolti in endecasillabi, “Prestu arrivet un’epoca noa, De pagh’e amistade siat piena”, fin dall’incipit, augura il poeta. Vale a dire: “Presto arrivi un’epoca nuova, di pace e di amicizia sia piena”. Dopo aver passato in rassegna celibi, bambini e artigiani, nel nome dello sposo della Vergine, sigilla l’ultima quinta quartina: “Fin’a chent’annos”, “fino a cento anni”, formula beneaugurale, affinché siano “serenos e sanos, / S’animu friscu che in gioventude”: “sereni e sani, in salute / con l’animo “fresco” come in gioventù”.

Anche in questo caso – nella traduzione di Gabriella Peddes di Tonara, con la revisione di Roberto Perinu – la poesia verrà inserita nell’antologia di testi del prossimo appuntamento (martedì 26 marzo 2024) con il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina): laboratorio linguistico transoceanico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, per imparare a leggere e a scrivere in lingua materna contemporanea: contributo concreto che ben si inserisce nella “Giornata internazionale della Lingua Madre”, proclamata nel 1999 dalla Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine, pellegrinaggio 2024 di Su Nuraghe a san Giuseppe di Riva

 


 

Augurios pro Santu Zuseppe

Santu Zuseppe bos fetat sa proa,

De bos alleviare dogni pena.

Prestu arrivet un’epoca noa,

De pagh’e amistade siat piena.

 

Cun sa richesa manna ‘e sa salude,

Chi andent fatu sos bonu-valores.

Su tempus mudet pro sa gioventude,

Carignados a tempos benidores.

 

Sos bajanos chi apant cumpagnia,

E sos cojados cuncordia vera.

Gosu in coro pro sa pitzinnia,

Los acumpagnet s’istima sintzera.

 

Che s’isposu fidele de Maria,

Bos sigat semper che umbra benigna.

Bos mantenzat profunda s’allegria,

A tesu lasset cudd’unda maligna.

 

S’amparadore de sos artesanos,

Bos ponzat manu cun santa virtude.

Fin’a chent’annos serenos e sanos,

S’animu friscu che in gioventude.

Nigolau Loi, su 19 de martu 2024

 

Auguri per San Giuseppe

San Giuseppe vi dia la prova,

Di alleviarvi ogni pena.

Presto arrivi un’epoca nuova,

Di pace e di amicizia sia piena.

 

Con la ricchezza grande e la salute,

Che seguano i buoni valori.

Il tempo cambi per la gioventù,

Accarezzati nei tempi futuri.

 

I celibi che trovino compagnia,

E i maritati concordia vera.

Gioia nel cuore per l’infanzia,

Li accompagni la stima sincera.

 

Come lo sposo fedele a Maria,

Vi segua sempre come ombra benigna.

Vi mantenga profonda l’allegria,

A lontano lasci quell’onda maligna.

 

Il maestro degli artigiani,

Vi protegga con santa virtù.

Fino a cent’anni sereni e sani,

L’animo fresco come in gioventù.

Nicola Loi, 19 marzo 2024

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