Sant’Eusebio da Cagliari e il filo mariano tra Oropa e Bonarcado

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Dal patrono del Piemonte al culto di Nostra Signora di Bonacattu, la devozione unisce Isola e Continente

Sabato 4 ottobre, nella suggestiva cornice della Basilica Antica di Oropa, i cori di Bonarcado e di Biella hanno impreziosito la Santa Liturgia con i loro canti in lingua sarda, piemontese e italiano, fondendo tradizioni musicali e spirituali in un’unica armonia di fede. La celebrazione, officiata dal collegiale di Oropa, monsignor Salvatore Pompedda di Pattada, e presieduta dal Rettore del Santuario, canonico don Michele Berchi, è stata seguita da un concerto congiunto del Coro “Genzianella Città di Biella” e del Coro di Bonarcado, che hanno simbolicamente unito Sardegna e Piemonte nel nome di Maria.

«Il canto, per noi sardi, non è solo espressione artistica, ma una forma di preghiera, un modo di vivere la fede e la comunità», ha dichiarato Battista Saiu, presidente del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella. «Attraverso la lingua dei padri si rinnova un legame antico tra la nostra isola e queste montagne, nel segno di Maria e della memoria condivisa».

Le radici di questo legame risalgono al IV secolo, a quel 16 dicembre dell’anno 345, quando sant’Eusebio da Cagliari, originario della Sardegna e fermo difensore dell’ortodossia cattolica, venne nominato primo vescovo di Vercelli da Papa Giulio I. Dopo l’esilio in Palestina, dove era stato confinato dall’imperatore Costanzo per la sua fede, Eusebio tornò portando con sé tre statue della Vergine Bruna, destinate ai santuari di Oropa, Crea e alla sua nativa Cagliari.
La sua opera di evangelizzazione e la profonda devozione mariana fecero sì che, nei secoli, il suo culto si radicasse in tutto il Nord Italia, fino a essere proclamato patrono del Piemonte, sigillando un vincolo spirituale tra l’Isola e la Terraferma.

Questo ponte di fede trova un corrispettivo in Sardegna nel culto di Nostra Signora di Bonacattu, cioè “Buon Accoglimento”, venerata nel santuario omonimo di Bonarcado, uno dei più antichi luoghi di devozione mariana dell’isola. Il santuario primitivo, di origine bizantina, conserva la semplice eleganza della pietra locale e una cupola a croce greca, testimoniando la lunga storia di fede della comunità. Accanto ad esso sorge la basilica di Santa Maria di Bonarcado, elevata a dignità di basilica minore nel 2011, che continua ad accogliere ogni anno migliaia di pellegrini.
Secondo la tradizione, la Vergine di Bonarcado ha operato numerosi prodigi, divenendo simbolo di protezione e di speranza per i fedeli di tutta la Sardegna.

L’incontro musicale tra il Coro di Biella” e quello di Bonarcado ha dunque rappresentato molto più di un evento artistico: un atto di fede, un dialogo tra mari e montagne.
Le loro voci, salite insieme verso le volte della Basilica Antica, hanno rievocato un’unione che attraversa i secoli – quella tra Oropa e Bonarcado, tra la Madonna Nera e la Madonna di “Bonacattu”, tra la Sardegna di Eusebio e il Piemonte che ne custodisce la memoria.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine, il Coro di Bonarcado davanti al sacello eusebiano di Santa Maria di Oropa

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