È iniziata, presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu, alle porte della Città di Biella, la posa di lastre di pietra locale provenienti dai comuni della Provincia di Biella, sulle quali sono incisi nome del paese e numero dei caduti durante la Prima Guerra Mondiale.
La fattibilità del progetto di pavimentazione ad opus incertum, formato da materiale lapideo di dimensioni massime 30x40x6 cm, è stata monitorata dagli Uffici “Parchi e Giardini” su indicazioni dell’Assessore Valeria Varnero, coinvolgendo i 78 comuni viciniori. Con apposita deliberazione, il Comune di Biella ha accolto la proposta del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” per il completamento dell’area monumentale con pietre delle regioni d’Italia. L’iniziativa è accreditata nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale.Continua a leggere →
Una parola sarda al mese: D come DEÌNA
Radici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella
DEÌNA in logudorese e nuorese indica attualmente la ‘(donna) veggente’. Dolores Turchi (Lo Sciamanesimo in Sardegna, p. 15) traduce il termine alla stregua dell’italiano ‘divina’: «erano veggenti stimate e temute allo stesso tempo, anche se si cercava di non dare loro troppa confidenza; altre invece erano ritenute esseri malefici, donne che durante la notte si trasformano in insetti o gatti, per introdursi nelle case in cui vi erano dei neonati e succhiarne il sangue».
Mario Puddu per deínu intende ‘omini ki nanca scit o ingertat su benidori, cosas ki no at bίu, agiummái coment’e ki siat unu deus’, insomma lo presenta come ‘indovino’.
La stessa Turchi in altra parte del libro sostiene che le deìnas, chiamate pure orassionárias, sono donne che pretendono di guarire certe malattie “per mezzo di orazioni” (anche qui si noti la traduzione all’italiana).Continua a leggere →
Vaccinazione antinfluenzale, “Caffè del benessere” a Su Nuraghe
Giovedì 6 dicembre, alle ore 15:00, in via Galileo Galilei, 11, a Biella, terzo appuntamento con i Caffè del benessere, organizzati dall’Ambulatorio Infermieristico Sardo e da ANZITUTTO, Associazione di Volontariato per gli Anziani.
Nelle accoglienti sale del Circolo Su Nuraghe, la dr.ssa Elena Cacello del SISP (Servizio Igiene Sanità Pubblica) di Biella parlerà di ”Vaccinazione antinfluenzale e antipneumococco”, cui farà seguito un dibattito con i partecipanti sorseggiando l’immancabile caffè.Continua a leggere →
È di granito rosa di Sardegna la pietra di Tertenia inviata a Biella
È di granito rosa di Sardegna la pietra di riuso arrivata a Biella da Tertenia, Comune dell’Ogliastra in provincia di Nuoro. Sarà collocata nell’area monumentale di Nuraghe Chervu, alle porte orientali della “Città della lana”, subito dopo il viadotto che, attraversato il torrente Cervo, collega il popoloso quartiere di Chiavazza, già comune autonomo fino al 1940.
Nel susseguirsi di telefonate e contatti tra amministrazioni civiche sarde e piemontesi che interpellano il Circolo Culturale Sardo di Biella su come realizzare le singole lose, traspare la volontà di ricerca di una memoria collettiva affievolita che rischia di assottigliarsi ancora.Continua a leggere →
Festa degli alberi a Nuraghe Chervu con gli allievi dell’Istituto comprensivo “S. Francesco”
Immagini dei preparativi – immagini degli elaborati – immagini della festa 2018 –
Video
Bambini e ragazzi sono stati i protagonisti della VI edizione della Festa degli Alberi, svoltasi domenica 25 novembre presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu. Accompagnati dai genitori, alcuni tenuti per mano da insegnanti e dal Dirigente scolastico prof. Dino Gentile, gli allievi hanno sfilato con gioia dal piazzale della Pasticceria Brusa al luogo commemorativo. Qui i Carabinieri della Compagnia di Biella hanno innalzato il tricolore in ricordo dei Caduti sardi e dei Caduti biellesi della Grande Guerra, accompagnati dalle note della tromba di Luca Sturn. Generazioni che si incontrano attraverso la memoria: alcuni bambini hanno mostrato sul petto le decorazioni militari dei nonni, conquistate sui campi di battaglia. Frate Martino e frate Giovanni del convento francescano di San Sebastiano hanno dato la benedizione aspergendo l’acqua santa, mentre le “Donne del Grano”, affiancate dalle “Valëtte an Ĝipoun” della Valle Cervo, hanno impartito la benedizione stessa secondo le antiche usanze di Sardegna, lasciando cadere semi di frumento sul capo dei nuovi nati e dei loro genitori e rompendo piatti di porcellana.Continua a leggere →