Domenica 2 agosto gli abitanti di Lessona si sono uniti ai frazionisti di Mozzetto Sant’Eusebio per festeggiare il patrono titolare dell’oratorio della borgata, nominato dal “Papa Buono”, san Giovanni XXIII, patrono dell’intero Piemonte.
Dalla parrocchiale, la cerimonia si è trasferita nella cinquecentesca chiesa intitolata a sant’Eusebio da Cagliari evangelizzatore del Piemonte nel IV secolo, accogliendo i fedeli per la Santa liturgia domenicale.
In continuità di Fede e cultura, la Comunità sarda di Biella ha presenziato con i colori della festa, indossando gli abiti tradizionali e pregando in Limba mama, in lingua materna con le parole del Deus ti salvet Maria, intonato durante la Santa Messa concelebrata dal parroco don Renzo Diaceri e da mons. Salvatore Pompedda di Ozieri (Sassari), collegiale del Santuario di N.S. di Oropa, già Capo Servizio Interforze, Regione Carabinieri Sardegna – 16° Zona Pastorale – CA.Continua a leggere →
Liquore e Acqua degli Angeli, mirto sardo studiato a Biella
Nei giorni scorsi, Elena Prina Cerai, diplomanda presso l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, IPSSAR “Ermenegildo Zegna” di Trivero, ha discusso una tesina su mirto, pecorino sardo, olio extravergine di oliva, pane carasau e dolci di Sardegna.
Nel Biellese, mirto e prodotti mediterranei sono molto conosciuti, compreso l’esclusivo pane carasau che, al pari dei Candelieri di Sassari e il canto a tenore, è candidato ad essere inserito nella grande culla dell’Unesco tra i patrimoni immateriali dell’umanità. Alcune essenze mediterranee sono presenti a Pollone nella Riserva Naturale del Parco Burcina “Felice Piacenza”, presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu e in molti giardini privati, compresa la secolare maestosa siepe di mirto piantumata alla fine dell’Ottocento a Lessona da una delle tante famiglie biellesi che hanno legato le loro fortunate vicende alla grande Isola.
Articolata in diverse sezioni, il lavoro di ricerca della studentessa Prina Cerai, indica il mirto di Sardegna tra le eccellenze italiane, associato a sambuca e genepy della Valle d’Aosta.Continua a leggere →
Emigrati biellesi a Cagliari, ricerca notizie della famiglia Germanetti
Da Cagliari, attraverso ANSA e Unione Sarda, giunge una notizia che riguarda un frammento di storia biellese. Negli ultimi trecento anni, le vicende di Piemonte e Sardegna si intrecciano in modo sempre più fitto: dalle Alpi, intere famiglie raggiungono la grande Isola; altre abbandonati i lidi natii, trovano stabile dimora alle pendici del Mucrone. La stampa locale sarda dà notizia di due laboratori specializzati nel restauro di opere antiche che hanno salvato dalla rovina un crocefisso di fattura settecentesca, custodito a Cagliari nella cappella del cimitero monumentale di Bonaria, intitolata alla famiglia Germanetti di Biella.
La comunità sarda raccoglie l’invito lanciato da Lucia Siddi della Soprintendenza Bapsae (Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici, Etnoantropologici) della Sardegna: “un appello ai cittadini, a chiunque avesse informazioni su questa famiglia di commercianti provenienti da Biella” al fine di ricostruire la storia del manufatto appena restituito alla collettività.
“Il restauro appena concluso – ha dichiarato l’assessore agli Affari generali, Paola Loi – fa parte dell’opera di valorizzazione del cimitero monumentale di Bonaria che vuole tutelare il valore storico e artistico di ogni singolo monumento, ma anche ricostruire storie e personaggi che hanno animato la società cagliaritana del passato“.
Ora, a Biella, la parola, attraverso la stampa locale passa agli eredi dei Germanetti che tanti anni fa, abbandonata Biella, hanno trovato fortuna a Cagliari, città nella quale riposano.
Eulalia Galanu
2° Trofeo dell’Amicizia, vince la solidarietà con i nuovi migranti
Domenica scorsa, a Biella, presso il campo sportivo “Villaggio La Marmora”, si è svolta la seconda edizione del Trofeo dell’Amicizia, organizzato da Gli Amici della Puglia, Su Nuraghe Calcio Biella, Circolo Antonimina Calabria e A.S. Vecchie Glorie Biella, gli atleti più anziani del calcio biellese. Direttori di gara, Claudio Zucconelli e Giorgio Ronzani.
Di buonora, gli atleti delle diverse formazioni in campo si sono ritrovati per disputare le gare amichevoli e rinsaldare, anche attraverso il gioco, i rapporti amicali tra Biellesi e alcune tra le principali componenti etniche, tessuto connettivo del territorio biellese, accresciuto nel corso degli anni di tanti lavoratori che, con le loro fatiche, hanno contribuito a creare ricchezza e benessere. Negli anni passati, Pugliesi, Calabresi e Sardi – e altri da altre parti d’Italia – alla ricerca di “pane e lavoro”, sono giunti nel Biellese trovando stabile dimora ai piedi delle Alpi.
Domenica, tra i giocatori della formazione di Su Nuraghe Calcio Biella, sono stati accolti quattro ragazzi richiedenti asilo provenienti dal centro Africa, ospiti della struttura di prima accoglienza della Prefettura, Ufficio Territoriale del Governo, messa a disposizione dal Comune di Biella.
Un segno fraterno concreto, piccolo gesto di solidarietà e di accoglienza da chi, emigrato ieri, non ha scordato cosa significhi migrare.
Efisangelo Calaresu
Nell’immagine: formazione di Su Nuraghe Calcio Biella in campo al 2° Trofeo dell’Amicizia
Biella e Sardegna si incontrano ‘Nel nome del pane’
Nei giorni scorsi, a Graglia, all’interno della rassegna “Vita d’Artista”, organizzata all’Hortus otii, in via Canale 3, nella suggestiva cornice di un’antica casa dalla caratteristica architettura biellese, si è svolto il primo dei trenta appuntamenti quotidiani che cadenzeranno il mese di luglio in alta Valle Elvo.
Alla serata inaugurale, affidata al vicesindaco di Graglia, Giulio Chiavenuto, ha fatto seguito la partecipatissima conferenza con l’etnologo Battista Saiu, per parlare “Nel nome del pane”, il cibo più importante dell’alimentazione umana, realizzato – a seconda delle località – con diversi cerali: frumento nelle zone più calde del bacino del Mediterraneo; miglio nei climi più freddi, con ciclo produttivo breve di soli 2-3 mesi, o “biava”, segale; entrambe le varietà crescono su terreni poveri, come i terrazzamenti drenati di montagna: caratteristici gli incolti delle valli biellesi e quelli coltivati a vite in Valle d’Aosta.Continua a leggere →