Serata letteraria a Su Nuraghe con lo scrittore Marco Melis

Bergamo e Cagliari, il ricordo di tutti i giocatori che hanno vestito le maglie di Atalanta e Cagliari dal 1960 al 2012 – racconto in un libro quasi da album di figurine – vite di calciatori e di uomini – ingresso libero

Giovanni Carta, Quattro Mori e la Dea
Giovanni Carta, Quattro Mori e la Dea.

Venerdì 10 aprile, alle ore 21, nelle sale del “Punto Cagliari”, avrà luogo la serata per “conoscere la Sardegna attraverso gli scrittori contemporanei”. Alla presenza dell’autore, Giovanni Carta, bibliotecario di Su Nuraghe, presenterà l’ultima fatica letteraria di Marco Melis, scrittore sardo, nato a Cagliari, e trasferitosi giovanissimo in Lombardia, a Bergamo dove vive e lavora.
Numerose ed interessanti sono le produzioni letterarie di Melis, ad iniziare dalla prima pubblicata nel 2009, “Tracce”, raccolta eterogenea di racconti dove l’autore spazia da brevi testi ad altri più articolati, a cui hanno fatto seguito i romanzi “Statale 195” (2010); “Biglietto prego”, (2011); “Non volli dirti nulla” (2013) e, nel novembre dello stesso anno, “Natale a luci rosse”, quattro racconti per un solo argomento, l’eros e quattro modi di rappresentarlo, con un giusto mix di erotismo ed ironia.
L’ultima opera di Melis, “I Quattro Mori e la Dea”, un paziente minuzioso lavoro di ricerca durato oltre due anni, scaturisce essenzialmente dalla passione calcistica dell’autore, che ha inteso dedicare alle due città che gli sono più care, Bergamo e Cagliari, il ricordo di tutti i giocatori che hanno vestito le maglie di Atalanta e Cagliari dal 1960 al 2012.
Ne esce un racconto che, sotto quell’aspetto quasi da album di figurine, ripercorre con intensa partecipazione la vite di calciatori e di uomini, che molti dei lettori, soprattutto i non più giovanissimi, ritroveranno con un po’ di nostalgia.
“I Quattro Mori e la Dea”, è quindi un piccolo tesoro della storia calcistica della provincia, ma è anche un tesoretto narrativo in cui le vicende sportive dei giocatori si fondono nella narrazione con le speranze, i desideri, i sogni e le esperienze dei ragazzi e degli uomini che hanno condiviso e indossato con orgoglio le maglie delle due squadre.

Bernardina Fois

Pasca Manna 2015, augurios dae sos Sardos de Biella

Sorga e nura cun ouNutrimento semplice ma dall’alto valore simbolico, il pane è tra i componenti basilari dell’alimentazione dei Sardi fin da tempi immemorabili. Accanto alle forme quotidiane, diverse a seconda delle stagioni (ci sono pani invernali e pani estivi) e dei destinatari (pane di pastori e pane di contadini), possiamo trovare fogge più o meno elaborate e decorate per ciascuna delle maggiori feste familiari e comunitarie.
In tutti i 377 Comuni della Sardegna si incontrano pani molto diversi che possono avere lo stesso nome e, viceversa, pani del tutto uguali ma con nome diverso.
Da una stima approssimata è possibile calcolare in alcune migliaia i diversi tipi prodotti nell’Isola, molti dei quali resistono a catalogazioni facili e immediate perché richiamano ora l’aspetto, ora la farina, ora la destinazione d’uso: quotidiano, cerimoniale, votivo, rituale; denominazioni dovuti anche alla millenaria sedimentazione che, attraverso i pani, parla le antiche lingue dei popoli che dominarono le campagne sarde almeno dal terzo millennio a.C.
Arte effimera per eccellenza, il pane festivo è modellato con grande senso artistico. Necessariamente bianco, viene lucidato a iscadda, esponendolo, a metà cottura, al vapore acqueo e poi infornandolo nuovamente per ottenere la superficie lucidata. Sovente, quello pasquale viene reso lucido con l’albume d’uovo incorporando nell’impasto l’uovo col guscio in alternativa alle mandorle.
Nella loro simbologia, entrambi gli elementi – l’uovo e le mandorle – rimandano all’origine del mondo e del tempo nuovo: dall’Egitto alla Finlandia alla Cina al Giappone all’America centrale, passando per la Grecia e il mondo antico. Un uovo di struzzo, o un grande uovo di porcellana, appesi nei templi, nelle chiese copte e nelle moschee, raffigurano la creazione, la vita e la resurrezione. Dal canto suo, il mandorlo, il primo a fiorire, con i suoi boccioli è sinonimo di risveglio.

Battista Saiu

Nell’immagine: Sorga e nura cun ou, pane pasquale prodotto da Giovanna Quai, Tertenia

Canto in sardo a Graglia per la “Madona dai set curteji”

 Confraternita di Graglia e Pia Unione del Transito di S. Giuseppe di Riva

Venerdì 3 aprile, come ogni Venerdì Santo, la Confraternita della SS Trinità e di S. Croce di Graglia ha portato l’antica statua della Madonna Addolorata, con il manto nero e il petto trafitto da sette spade, in processione per le vie del paese, con sosta alla Casa di riposo e fino alla Chiesetta di Campra. Vestivano l’abito della Confraternita anche numerosi bambini, che aprivano il corteo con la loro piccola croce, seguiti da molti fedeli con le fiaccole accese, dal gruppo della Pia Unione del Transito di S. Giuseppe di Riva e dal Circolo “Su Nuraghe”, con il presidente Battista Saiu.
Il tempo incerto e qualche goccia di pioggia hanno rischiato di rovinare la manifestazione, ma poi tutto si è svolto per il meglio. Lungo tutto il tracciato la Confraternita ha intonato gli antichi canti in latino: Vexilla Regis, Miserere, Stabat Mater, e molti altri canti penitenziali. Al termine del percorso, ritornati in Chiesa, dopo la benedizione con la reliquia della S. Croce ivi conservata, le Voci di Su Nuraghe hanno intonato “Sette ispadas de dolore”, preghiera in lingua materna, canto tradizionale che racconta il dolore di Maria dopo la morte dell’unico Figlio, quanto mai adatto alla cerimonia.Continua a leggere →

25 minuti di applausi per Rigoletto “made in Su Nuraghe”

Biella, personaggi del Rigoletto al teatro Don Minzoni

Sabato scorso, al teatro Don Minzoni affollato in ogni ordine di posti, è andato in scena il “Rigoletto” di Giuseppe Verdi. Una scommessa vinta con successo da parte dei giovani talenti che hanno bussato alla porta del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella. Tanti giovani tra il pubblico a seguire le parole sul libretto di sala distribuito all’ingresso. Molti col cellulare a catturare suoni, voci e immagini di una serata speciale.
Progetto ambizioso proposto e portato a buon fine dal baritono Cristian Brusa, protagonista nei panni di Rigoletto. Con lui la soprano, Valeria Matteazzi (Gilda), il tenore, Edoardo Melis (Duca di Mantova), la soprano, Paola Melis (Maddalena/Giovanna), il basso, Mattia Pauluzzo (Duca di Monterone e Marullo), il basso, Giuliano Grappeggia (Sparafucile/Conte di Ceprano) e il tenore, Loris Falvo (Matteo Borsa), allievi del M° Pierantonio Rasolo e del M° Enrica Maffeo, accompagnati al pianoforte dal M° Valentina Foddanu. Sul palco, allestito con arredi essenziali, “Candelo in Coro”, nei panni dei “cortigiani”, diretto dal M° Stefania Vola.Continua a leggere →

Attività di aprile al Circolo Su Nuraghe di Biella

Annullo filatelico speciale su francobollo Olbia, I.P.Z.S., Roma 2014
Annullo filatelico speciale su francobollo Olbia, I.P.Z.S., Roma 2014.
A Biella come in Sardegna, la Comunità sarda parteciperà ad alcuni momenti in preparazione della Pasqua, rinnovando il dono delle palme “filadas”, al vescovo di Biella, mons. Gabriele Mana, al cappellano di Su Nuraghe, don Ferdinando Gallu, al rettore del santuario alpino di Santa Maria di Oropa, a sacerdoti e religiosi che ospitano nelle loro chiese la comunità isolana per pregare in Limba mama, la lingua materna. Giovedì Santo, 2 aprile, dopo la “Missa in Coena Domini”, nelle parrocchie di appartenenza verranno portati “sos nenneres”, il grano geminato per decorare “i sepolcri”. Venerdì Santo, 3 aprile, alle ore 20.45, a Graglia, le “Voci di Su Nuraghe” intoneranno l’antico canto sacro, “Sette ispadas de dolore”, partecipando con gli “incappucciati dell’antica Confraternita”di Santa Croce e della Ss. Trinità di Graglia alla processione dell’Addolorata.
Sabato 11 aprile, nel quinto anniversario della scomparsa di Enrico Maolu, il Circolo Culturale Sardo di Biella, in collaborazione con l’Associazione Padre Renzo Zola di Viverone e Tennis Tavolo Biella organizza il Memorial Enrico Maolu, una giornata per ricordare e continuare a sostenere i progetti che da anni Enrico Maolu seguiva in India.
Le manifestazioni in ricordo di Enrico iniziano alle ore 16:00, presso il salone polivalente di Su Nuraghe, col 1° Torneo di ping pong – Memorial Enrico Maolu. Le gare si disputeranno sui tavoli da gioco donati dalle Famiglie Maolu e Carta – medaglie e prodotti sardi verranno consegnati ai vincitori. Alle ore 20.00 sarà possibile partecipare alla cena in favore dei bambini poveri dell’India; infine, alle ore 21.00, saggio di giovani campioni biellesi di Tennis tavolo. Rinfresco. Fine gare e premiazione. Prenotazioni cena (18,00 Euro) (Bruno, 015352792 – Irene, 3491672677); iscrizioni torneo ping pong (5,00 Euro) – (Idelmino, 3478223086 – Circolo 01534638).Continua a leggere →