È morta zia Antonietta Sotgiu di Bosa, decana di Su Nuraghe

zia Antonietta SotgiuGiovedì sera è mancata all’affetto dei suoi cari zia Antonietta Sotgiu di 95 anni, vedova Calesini.
Lo annunciano i figli Gianluigi con Angela e le figlie Irene e Marta, Maurizio con la moglie Nicoletta e la figlia Erika con il marito Claudio e la piccola Ginevra. Le sorelle Maria, vedova Falchi, il fratello Alfonso e famiglia, la nipote Caterina con il marito Gianni e famiglia, i parenti tutti.
I funerali avranno luogo in Ponderano lunedì 13 aprile alle ore 10, partendo dalla chiesa parrocchiale di San Lorenzo.
Dopo la funzione religiosa la cara salma sarà tumulata nel cimitero di Ponderano.
Il Santo Rosario sarà recitato domenica 12 aprile, alle ore 18.
Con il certificato di buona condotta morale rilasciato dal parroco di Bosa nel 1947, Antonietta partì dalla Sardegna per raggiungere, all’mbra del Monte di Oropa, Suor Maria Battistina – al secolo Caterina Sotgiu – una zia che, dal 1939, era “Pietatina” di clausura al Cottolengo di Biella. Alla sua morte, le suore consegnarono a zia Antonietta il telaio con il quale la religiosa era solita riprodurre i filet bosani. Antesignana dell’uguaglianza di genere, zia Antonietta ha continuato a trasmettere cultura e sapere e, soprattutto, la sua costante opera generatrice di riscatto femminile. A lei si deve anche il Corso di filet attivato presso il Circolo Culturale Sardo, nel 2009, erede di quella cultura materiale che affonda le radici nel solco del tempo, tramandando, attraverso la pratica del ricamo a meandro, la fabrilità appresa, fin da bambina, sulla soglia di casa, all’ombra dei vicoli assolati di Bosa.
Dopo la sua lunga vita di lavoro e di sacrifici, la sua opera prosegue nelle conoscenze donate alle abili mani delle “Donne del filet” di Su Nuraghe, unite nel rimpianto al dolore dei familiari.

Battista Saiu

È morto a 42 anni Cesare Pedrazzo, atleta e attore sacro

Cesare PedrazzoTroppo presto ha terminato la sua gara Cesare Pedrazzo di 42 anni, ucciso da un male incurabile, ex recordman del chilometro lanciato sugli sci, tra gli atleti biellesi più importanti nel settore degli sport invernali, dallo scialpinismo al trail.
Ne danno il triste annuncio la mamma Pina, il papà Corradino, la moglie Patrizia con il piccolo Luca, la zia Noris, i suoceri Adriano e Graziella, la cognata Paola con Stefano, zii, cugini e parenti tutti.
I funerali avranno luogo a Sordevolo sabato 11 aprile, alle ore 10.30, partendo dalla chiesa parrocchiale. Dopo la Santa Messa, il caro Cesare proseguirà per il cimitero locale.
Il Santo Rosario è stato recitato venerdì 10 aprile, alle ore 20.30 nella chiesa parrocchiale.
Attore nella sacra rappresentazione della Passione di Sordevolo, interpretava il difficile ruolo di Satana. Partecipava attivamente alla vita della comunità alpina e a quella di origine della moglie; ultima, la piantumazione a Nuraghe Chervu del piccolo albero in occasione della nascita del figlio Luca, nuovo virgulto in seno alla comunità dei Sardi di Biella.

Battista Saiu

La Sardegna negli scrittori contemporanei, Marco Melis a Biella

Questa sera, incontro letterario a Su Nuraghe con lo scrittore Marco Melis – Intervista radiofonica su Radio City

Marco Melis a Nuraghe Chervu
Marco Melis a Nuraghe Chervu.

È andata in onda l’intervista a Giovanni Carta, bibliotecario del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, nelle cui sale venerdì 10 aprile, alle ore 21, avrà luogo la serata letteraria dedicata alla più recente opera dello scrittore sardo Marco Melis “I Quattro Mori e la Dea”.
Giovanni Carta ha illustrato brevemente il tema della serata, dedicata al ciclo “Conoscere la Sardegna attraverso gli scrittori contemporanei”, presentando appunto l’autore e la sua ultima fatica letteraria.
La narrazione prende le mosse dalla passione calcistica dell’autore, nato a Cagliari e trasferitosi giovanissimo a Bergamo, che con un paziente lavoro di ricerca ha recuperato ed intervistato molti calciatori che dal 1960 al 2012 hanno militato nelle file dell’Atalanta e del Cagliari.
Storie di calciatori, dunque, ma anche storie di uomini, che Marco Melis ripercorrerà venerdì con gli amici al Circolo Su Nuraghe che lo ospiterà con il consueto calore della gente di Sardegna.
Sarà anche l’occasione per conoscere meglio uno scrittore sardo contemporaneo che in questi ultimi anni ha pubblicato opere di indubbio interesse letterario, alcune delle quali sono già state presentate a Biella, quali, ad esempio, “Tracce”, “Non volli dirti nulla” e “Statale 195”.Continua a leggere →

Torneo di ping pong e cena benefica a Su Nuraghe

Enrico Maolu a Varanasi
Enrico Maolu a Varanasi.

Al Circolo Su Nuraghe di Biella è tutto pronto per la giornata in ricordo di Enrico Maolu che si svolgerà sabato 11 aprile nel quinto anno dalla scomparsa, in favore dei bambini poveri dell’India.
Dalle ore 16, è possibile partecipare al 1° Torneo di ping pong – Memorial Enrico Maolu. Le gare si disputeranno sui tavoli da gioco donati dalle Famiglie Maolu e Carta.
Alle ore 20.00 sarà possibile partecipare alla cena benefica in favore dei bambini poveri dell’India.
Alle ore 21.00, si potrà assistere al saggio di giovani campioni biellesi di Tennis tavolo. Medaglie e premi in natura ai vincitori delle gare, rinfresco per tutti – Ingresso libero.
Enrico ha dedicato buona parte della propria esistenza all’impegno rivolto ai ragazzi emarginati, in India, con diverse meritevoli iniziative volte alla scolarizzazione ed al recupero da situazioni di degrado e di disagio sociale, prima della sua prematura scomparsa – afferma il presidente dell’Associazione Padre Renzo Zola di Viverone. “Poiché – continua – ci accomuna lo stesso spirito che lo ha sostenuto nel suo impegno fraterno, siamo ben lieti di estendere, ai tutti l’invito a partecipare a questa benevola celebrazione conviviale“.
Prenotazioni cena (18,00 Euro – bevande escluse); – info: Bruno, 015352792 – Irene, 3491672677.
Iscrizioni torneo ping pong (5,00 Euro) – info – Idelmino, 3478223086 – Circolo 01534638

Simmaco Cabiddu

La poiana rotea alto nei cieli, in Sardegna vive l’endemismo arrigonii

poiana, foto Franco Lorenzini

La poiana è l’immagine guida del mese di aprile, presente in Su Calendariu 2015 edito dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella – Fotografie di Franco Lorenzini e testi di Lucio Bordignon – In italiano, latino, piemotese e sardo i nomi degli uccelli ritratti. Poiana Buteo buteo – pondrà, puian-a – stori, astoreddu.

È un rapace di media taglia, che vive nella foresta. È molto adattabile per cui riesce a riprodursi in contesti diversi: boschi di caducifoglie, di aghifoglie, nella macchia mediterranea, nella campagna alberata, in grossi parchi cittadini. È sicuramente il rapace più comune e meglio diffuso in Italia. In Sardegna vive la sottospecie Arrigonii, un poco più piccola della specie nominale, ma pressoché simile esteriormente.
La Poiana ha una livrea generalmente marrone nelle parti superiori: dorso, collo, nuca, coda, mentre varia molto, da individuo ad individuo, la parte inferiore: gola, petto, addome, che può andare dal colore bianco al marrone scuro. Di norma nelle popolazioni italiane sono piuttosto scure. Tutti in campagna o nei paesini di montagna conoscono la poiana essendo un uccello molto visibile. Infatti in primavera-estate si fa notare spesso roteare nel cielo nelle ore centrali della giornata, quando, sfruttando le correnti calde ascensionali, si sposta a caccia. Si vede bene anche in inverno percorrendo le strade che attraversano le campagne cerealicole, dove la poiana va spesso a caccia di micro-mammiferi, mentre sta appollaiata su un cartello stradale, un palo del telefono o un grosso ramo secco, che usa come punti di osservazione per la caccia. Mangia ogni sorta di cibo: mammiferi, soprattutto piccoli animali come arvicole, topi selvatici, talpe, giovani conigli e lepri, poi rettili e uccelli, questi entrano raramente nella sua dieta perché la poiana è poco efficace nella caccia aerea. Specie in buona salute, numerosa, in parte migratrice.

Lucio Bordignon

Foto di Franco Lorenzini