Distribuzione di pane benedetto alla Festa sarda di Biella

Biella, Basilica di San Sebastiano, Missa Majore con antichi canti in “Limba”, preghiere in Lingua sarda e in piemontese

Pane di Sant’Eusebio
Pintadera e Pane di Sant’Eusebio preparato dai Soci di Su Nuraghe per la Festa Sarda 2012.

Domenica 17 giugno 2012 – Centinaia di piccoli pani con i “Quattro Mori di Sardegna” sono stati confezionati per essere benedetti e distribuiti dopo la “Missa Majore” che verrà concelebrata da padre Accursio, frate Francescano Minore e da don Ferdinando Gallu, cappellano di Su Nuraghe, nella basilica di San Sebastiano di Biella.
Il pane benedetto prodotto per l’occasione dai Soci dell’Associazione dei Sardi è un ulteriore piccolo tassello risalente alle radici più antiche della religiosità popolare che la Chiesa ha sussunto e tramandato in forma di sacramentale.
La riproduzione sul pane della Croce sarda con i Quattro Mori accantonati vuole significare l’origine e la continuità nell’Italia del presente di quella unione statuale celebrata per un intero anno, nel ricordo del 150° dell’Unità d’Italia. Unione che si materializza e diventa pane, condivisa e partecipata anche nelle parole: durante la Santa Messa, le intenzioni di preghiera verranno lette in lingua sarda e in piemontese.
Secondo quanto afferma Mons. Mario Righetti, Perito del Concilio Vaticano II, “La Chiesa conobbe assai presto l’uso dei Sacramentali. Il mondo sensibile nella concezione cristiana antica era considerato di fatto sotto l’immediato influsso degli spiriti malvagi, e l’opera della chiesa doveva mirare a liberarlo e a consacrarlo a Dio mediante una larga effusione della virtù divina su tutte le creature. I mezzi per ottenerla erano due: la preghiera a Dio, e la mediazione di Cristo, espressa col segno della croce sulle persone e sulle cose“. […] Nei Sacramentali sono presenti due aspetti: “il lato apotropaico e il desiderio cristiano, secondato e guidato dalla Chiesa, di far servire per quanto possibile tutti gli elementi a bene dell’uomo“.Continua a leggere →

Festa sarda, perle incastonate come un gioiello prezioso

Identità e solidarietà, all’insegna del buono, tra musica e cibo della tradizione – stand di prodotti sardi – pranzo sociale con “breveghe in cappotto” (info e prenotazione: 015 34638)

menuDomenica 17 giugno, ore 13 – “Sa breveghe in cappotto“, piatto tipico della tradizione isolana a base di carne di pecora coronerà la due giorni della Festa sarda 2012, “Sa Die de sa Sardigna”, inizio dei festeggiamenti del 35° anno di fondazione dell’Associazione dei Sardi di Biella.
Ad inaugurare l’evento, i TAZENDA arriveranno ai piedi del Mucrone per la prima tappa del loro “Tazenda Tour 2012”: un concerto gratuito offerto dai Sardi alla loro città di adozione e a tutti gli amanti della buona musica.
Due giorni di festa con molti momenti significativi al di là e oltre i “recinti di casa”, primo fra tutti, la richiesta di libertà per Rossella Urru e dei volontari che con lei sono prigionieri nel deserto algerino Sud-occidentale, dall’ottobre 2011.
Impegno sociale e momenti di gioia che culmineranno col pranzo sociale, preparato e servito presso l’Hotel Ristorante “Bugella”. Il cibo, tradizionale elemento della cultura materiale effimera con intense radici identitarie, sarà protagonista nell’incontro conviviale conclusivo della Festa.
Come da tradizione, per l’appuntamento di giugno, Su Nuraghe propone “sa breveghe in cappotto“, squisito bollito magro di pecora servito “ad libitum” a volontà, con contorno delle verdure di cottura e “sa fregula”, tipica minestra di semola di grano duro.
Ricetta antica, propria dell’universo agro-pastorale, tramandata e giunta fino a noi dalla notte dei tempi, risalente alla domesticazione di capre e pecore dell’Altopiano Anatolico (VII millennio a.C.) e alla coeva scoperta e utilizzo dei primi recipienti in terracotta e metallo impiegati, oggi come allora, nella preparazione di questo piatto caratteristico del bacino del Mediterraneo.Continua a leggere →

Biella, «Tazenda Tour 2012», Isola di musica per ogni latitudine

Sabato 16 giugno, ore 21, TAZENDA in concerto, Chiostro San Sebastiano – ingresso libero

Locandina

Nella prima metà del 2012 la etno-rock band dei Tazenda, ormai simbolo eterno della Sardegna, mette in scena una sorta di recital in cui racconta vent’anni di storia, tra impegno sociale, tradizione, ricerca e collaborazioni prestigiose. Non usa le parole o i discorsi, ma solo la musica, le canzoni. Infatti, lo sterminato repertorio dei Tazenda è il ponte che conduce l’anima della loro terra in ogni angolo del pianeta.
I loro incontri determinanti, come quelli con Pierangelo Bertoli, Fabrizio De Andrè, Maria Carta, Eros Ramazzotti, Francesco Renga e Gianluca Grignani, testimoniano la loro versatilità e la loro trasversalità nell’approccio totale alla loro idea di musica.
Carrasecare, Mamoiada, Nanneddu meu, Spunta la luna dal monte, No potho reposare, Pitzinnos in sa gherra, Domo mia e Madre Terra sono solo le punte dell’iceberg della loro ricca scaletta. I loro concerti si trasformano inevitabilmente in una festa da cantare e ballare. Più di due ore di successi e di rielaborazioni nelle quali si fondono sapientemente suoni ancestrali con campionamenti ipertecnologici. Gli antichi suoni della Sardegna si sposano col rock e il pop di oggi dando vita ad un sound, meticcio e popolare, comprensibile per tutti. Continua a leggere →

A Biella con i TAZENDA per la libertà di Rossella Urru

Biella, 16 e 17 giugno 2012 – due giorni di festa per la XVIII edizione della Festa sarda “Sa Die de sa Sardigna”.

Rossella Urru
Rossella Urru.

Sabato 16 giugno, ore 21, Chiostro San Sebastiano, concerto con i TAZENDA. A Biella la prima tappa “Tazenda Tour 2012” – ingresso libero.
Durante la serata verranno lette alcune poesie per ricordare la prigionia di Rossella Urru.
Il rapimento di Rossella Urru è avvenuto la notte tra sabato 22 e domenica 23 ottobre 2011 nel campo profughi Saharawi di Hassi Raduni, nel deserto algerino Sud-occidentale.
Vittime del rapimento sono state 10 persone fra cui la volontaria italiana Rossella Urru di Samugheo (Oristano) e i volontari spagnoli Ainhoa Fernandez de Rincon e Enric Gonyalons.
Sin dal giorno del suo rapimento la società civile si è unita alla Sardegna e si è mobilitata per chiedere la liberazione di Rossella.
La Comunità dei Sardi di Biella si unisce alle richieste del Governo Italiano e delle Istituzioni sarde – Consiglio regionale e Consigli comunali – e al cuore di tutti gli Italiani per chiedere la liberazione di Rossella e dei volontari ancora sequestrati.Continua a leggere →

«Ma perché a Bioglio si ricorda un Frate Sardo?»

Bioglio
Bioglio, Sardi e Biogliesi ritratti davanti al ritratto del Beato Fra' Nicola da Gesturi.

Venerdì 8 giugno, presso la chiesa parrocchiale di Bioglio, si è celebrato il consueto rito del “Su Rosariu cantadu“, intonato dalla corale della comunità Sarda di Biella, in onore di Fra Nicola da Gesturi, con le meditazioni e catechesi in lingua sarda, tenute da Don Ferdinando Gallu.
Il parroco Don Luigi Tajana ha generosamente accolto i fedeli e, al termine della funzione, ha offerto loro un rinfresco segno, ancora una volta, del legame di sincera amicizia tra la comunità Biogliese e quella Sarda.
“Ma perché a Bioglio si ricorda un Frate Sardo?”, si chiederà qualcuno. La risposta è semplice: tredici anni fa un gruppo di cinquanta fedeli della parrocchia di Bioglio ha voluto partecipare, in Piazza San Pietro a Roma, alla Beatificazione di Fra Nicola. Persone che, sollecitate dall’allora parroco Don Mario Parmigiani e allo stesso tempo desiderose di accompagnare i nipoti del Frate, anch’essi della comunità di Bioglio, hanno voluto approfondire la conoscenza di chi ha fatto del silenzio il suo punto di forza.Continua a leggere →