A Biella prestigiosi artisti, compagnie italiane e internazionali

Maurizio GiordoIl festival “InPiazzo-PiazzoOff“, giunto alla terza edizione, rappresenta l’importante tappa di un progetto artistico e culturale che, insieme alle programmazioni della “Resistenza Multidisciplinare” e del festival “Differenti Sensazioni” (previsto a settembre), si compone di un articolato percorso annuale, sostenuto dal mio Assessorato.
Il centro storico del Piazzo di Biella con Palazzo Ferrero si conferma come un nuovo centro culturale e luogo adibito all’educazione e alla formazione, alla ricerca e alla sperimentazione, alla produzione per i giovani e tutti i cittadini interessati alle diverse forme espressive dell’arte e della cultura che si manifestano nel nostro contemporaneo.
La manifestazione è garantita dalle capacità professionali di Stalker Teatro che per il suo preciso interesse artistico garantisce al contempo la qualità e la molteplicità dell’offerta culturale sia con il proprio intervento, sia con l’ospitalità di prestigiosi artisti e compagnie italiane e internazionali, organizzando diverse opportunità di partecipazione diretta dei cittadini alla produzione culturale, come ha saputo ampiamente dimostrare quest’anno con lo spettacolo “Le Imprese dei Cento” che ha visto protagonisti alcuni ragazzi delle scuole superiori di Biella.Continua a leggere →

Candelo, ragazzi di Sarroch fraternizzano con coetanei biellesi

Un gemellaggio di fatto tra Candelo e Sarroch – dal 1991, alternativamente, in Piemonte e in Sardegna, torneo di calcio fra ragazzi di Candelo e giovani Sarrochesi, figli o nipoti delle persone che, sin dagli anni ’60, avevano trovato lavoro nel Biellese – visite guidate presso i siti più interessanti ed incantevoli dell’Isola e del Continente.

U.S. Sarroch
Squadra dell'U.S. Sarroch ritratta a Candelo durante la prima trasferta del 1991.

Per il ventesimo anno consecutivo, si è svolto nei giorni dal 2 al 6 giugno 2011, a Candelo, il concreto gemellaggio sportivo di giovani ragazzi appartenenti alle formazioni calcistiche di Sardegna e di Candelo. Nell’arco degli anni, si sono avuti incontri con molte squadre biellesei, tra cui: Villaggio Lamarmora, Libertas, S. Biagio, Fulgor Cossilla, Chiavazzese, Vigliano, Cossatese Spolina, Lessona, Valle Cervo, Occhiepese, Mongrando, Ponderano, Gaglianico, Sandigliano e Salussola.
Biella ed il suo territorio presentano diversi legami “personali” con il paese sardo di Sarroch, sin dai tempi delle migrazioni tra Isola e Continente del secondo dopo guerra. Nei primi anni, infatti, arrivarono per prime, a Biella le sorelle Caboni Pinna, le quali, giunte in questa terra d’oltre mare, presto si sposarono, l’una coniugandosi con tale Zabrini, un’altra sposando un certo Mazzetto, stabilendosi a Candelo.
Nel triennio ’60-‘63 l’emigrazione da Sarroch toccò il suo apice. I primi a lasciare la propria terra in questo periodo mi pare siano stati proprio la mamma Giggina Pinna, vedova Caboni – la quale, già molto avanti negli anni, accettò il mio invito a preparare i suoi dolci artistici in occasione della prima mostra dolciaria del Circolo Su Nuraghe di Biella – suo figlio Virgilio ed una delle nipoti, tale Ginetta Caboni.Continua a leggere →

Fiero di ricoprire la carica di Sindaco di un paese italiano

Saluto del Sindaco di Occhieppo Superiore alla Festa Sarda di Biella – Anche se le mie origini sono piemontesi non dimentico i crimini commessi dai miei avi che non risparmiarono neppure il Popolo sardo e la bellissima Sardegna quando vi sbarcarono – 150 anni fa dei ragazzi trasformati dalla storia in eroi – monito a tutti quelli che oggi ci vorrebbero nuovamente divisi.

Emanuele Ramella Pralungo e Donato Gentile
Villa Mossa, Emanuele Ramella Pralungo, Sindaco di Occhieppo Superiore, in fascia Tricolore e Donato Gentile, Sindaco di Biella, portano il saluto alla serata inaugurale della Festa sarda Sa Die de sa Sardigna 2011.

In questa giornata di festa per il mio paese e per la Comunità sarda biellese ottimamente rappresentata dal Circolo Su Nuraghe e dal suo presidente che ringrazio per avere voluto trasferire, anche se per una sola sera, la festa dell’Associazione ad Occhieppo Superiore nell’anno in cui l’Italia festeggia il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
Questa voglia di unità e questo affetto per l’Italia sia di monito a tutti coloro che, politici e non, vorrebbero una Italia divisa in 2, se non addirittura in 3, sia di monito anche a tutti quei politici che, per interessi di partito e di poltrona, hanno dimenticato e accantonato quei valori di unità di cui si sono riempiti la bocca per molti anni.
Vi prego di non confondere questo mio affetto per la mia Nazione con il nazionalismo. Amo la mia Nazione ma odio qualsiasi forma di nazionalismo e sono assolutamente conscio dei limiti, dei difetti e delle contraddizioni dell’Italia, anche se credo che essi siano più addebitabili a noi Italiani che alla nostra Italia.
150 anni fa dei ragazzi, trasformati dalla storia in eroi, partirono per una impresa incredibile e ritenuta impossibile, sacrificarono le proprie esistenze per coronare il sogno di unire nuovamente questo paese; immaginate la loro gioia per il raggiungimento di un sogno di unità inseguito e durato circa 1.400 anni.
Infatti dalla caduta dell’Impero romano, nel 476 d.C. l’Italia divenne solamente un’entità geografica composta da una infinità di stati satelliti delle potenze straniere. Dal 476 al 1861 il popolo italiano che allora era conosciuto e temuto come popolo romano non esistette più.
Coloro i quali avevano unito l’odierna Europa sotto un unico impero, coloro i quali avevano insegnato “il Diritto” al mondo, coloro i quali avevano portato le terme e l’acqua corrente in tutte le città dell’impero scomparvero perché si divisero e pensarono ognuno per sé; per la prima volta gli stranieri applicarono sul territorio italico quello che fu il motto di Caio Giulio Cesare “dividi et impera“.Continua a leggere →

Nuraghe Chervu, acqua lustrale e grano a fecondare la terra

La complessità della XVII edizione di Sa Die de sa Sardigna a Biella ha visto la presenza di importanti figure tra cui il Col. Luciano Sechi, autore di parole e musica di “Dimonios“, l’inno della Brigata “Sassari”, eseguito a Nuraghe Chervu dal Coro Polifonico “Stella Maris” di Magomadas di cui Sechi è Presidente

Col. Luciano Sechi
Il Col. Luciano Sechi a Nuraghe Chervu.

Mi sento piccolo davanti a questo meraviglioso scenario, con lo sfondo delle Alpi Biellesi e il santuario di Oropa in lontananza. Il mio ricordo corre indietro ad anni ormai abbastanza lontani, quando mi esercitavo nella baraggia… sudore, fatica… e gioventù ! Son qui, e non è facile parlare dopo aver intonato, con il cuore, prima che con la voce, il Miserere per i nostri morti e in quel “nostri” non vi sono solo i figli di Sardegna ma anche i giovani che da queste valli partirono per non far più ritorno.
Eccoci, in questo sacro recinto, immersi nella luce e nella fantasmagoria dei colori a celebrare, ad onorare i nostri morti… a volte eroi.
Ci sentiamo piccoli e inadeguati e, a volte, inutili dinanzi a certe tragedie e ci chiediamo se saremmo capaci di tali eroismi.
Io dico che ogni giorno, in questo tempo che stiamo vivendo si è in qualche modo… eroi. Si è eroi quando, anche controvoglia, ci alziamo per andare al lavoro, o per dare il nostro contributo alla crescita della nostra Patria; si è eroi quando si lotta contro l’indifferenza, contro una malattia, quando si continua ad andare avanti anche se si è in ginocchio, quando si ricacciano indietro le lacrime e si dona un sorriso ad un figlio sfiduciato perché senza lavoro, quando con lo sguardo si accarezza un figlio consumato dall’AIDS attraverso il vetro di una stanza di ospedale, quando vorremmo cedere e invece ascoltiamo la voce del cuore che dice: “alzati !”
Piccoli eroismi quotidiani che magari non chiedono il tributo estremo ma che alla fine della giornata ci fanno sentire più grandi.
Ho visto “i segni” nei gesti appena compiuti. Ho chiuso gli occhi e attorno al nuraghe è sparita la figura quasi mistica di padre Accursio, grande vecchio dalle braccia scarne tese al cielo a benedire persone e cose.Continua a leggere →

Biella, mannigos de memoria, atobiu de su mese de maju

Martedì 28 giugno, ore 21, incontro con sa Limba, la lingua sarda – Il Circolo Su Nuraghe dedica ogni ultimo martedì del mese alla lingua sarda – ascoltare e parlare nella ricchezza delle varianti locali – coordina Piero Pinna

Sant'Efisio a Cagliari
Gente di Sardegna alla processione di Sant'Efisio a Cagliari.

Su presidenti pigat su fueddu po infromai is sotziu presentis de una manifestazioni chi s’hat a tenni su 15 de lampadas a Roma ananti de su Palatziu de su Guvernu po si chesciai de is traspotus chi apatigant su deretu de is sardus di essiri tot’a una cun Terramanna e chi primant is sardus tochendiddis sa busciaca, bocendi su turismu e fendi, aici, dannu a totu sa Sardinnia.
S’abbogu est aprontau de sa FASI. Su Circulu nostru tenid a dispositzioni 15 postus e seus aunius cun is Circulus de Gattinara, Vercelli e Ivrea. Chini bolit partitzipai fueddit cun Pieru o Melinda.
Gianni Lai si fait isciri chi custa cida hant’arribai a Candelo sa scuadra ‘e palloni de is piciocheddus de Sarrok. S’hat a donai novas prus pretzisas de manera chi si potzat fai unu piticu arricimentu. Biagiu donat sa nova de unu sardu anzianu chi est in su ricoveru solu e abendonau. S’hat a infromai beni preguntendi a s’amigu chi si dd’hat donada su nomini e innui s’agatat de manera chi calincunu ddu potzat abisitai e donai allebiu e cufortu.
Biagiu ‘e totu si chistionat de is sangunaus sardus e totu is presentis s’aciungint cun preguntas, aciuntas e chistionis. Anna pregontat cumenti est chi funti nascius is allomingius e Biagiu fait unu piticu resumu de s’argumentu a pitzus de su cali s’est chistionau in s’atobiu de su mesi passau. Battista chistionat de is assimbillantzas chi currint intre is Sardus e i Bascus non solu in sa lingua ma puru in su DNA.
S’arrejonu sighit bessendi foras de is treminis cun medas argumentus de parti de is presentis, fintzas a s’ora de serrai.Continua a leggere →