Pettinengo: riapre il Museo delle Migrazioni, tra Sardegna e Biellese un ponte di memorie e futuro

descrizioneIn regalo un libro raro per chi visita tre musei. Un volume dedicato a Vittorio Besso, primo fotografo professionista biellese, testimone della Sardegna dell’Ottocento.

Domenica 6 luglio 2025, dalle 14:30 alle 18:30, riaprirà al pubblico il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo. Situato nel cuore della Rete Museale Biellese e curato con passione dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”, il museo sarà visitabile ogni domenica fino a settembre, con accesso gratuito e accompagnamento guidato. Un’opportunità per immergersi in un racconto corale di partenze, ritorni e incroci culturali che uniscono il Biellese alla Sardegna.

Fulcro simbolico ed emotivo del percorso è La Madre dell’Ucciso, straordinaria scultura realizzata nel 1907 dal maestro sardo Francesco Ciusa. L’opera, in marmo, rappresenta una madre curva su se stessa in silenzioso dolore, icona universale delle sofferenze generate dai conflitti. Quella esposta a Pettinengo è l’unica versione marmorea firmata dall’artista nuorese, un capolavoro unico che vale da solo l’intera visita.

Il museo è anche spazio narrativo delle migrazioni contemporanee, dove la storia dei popoli si intreccia con gli oggetti quotidiani, le immagini del passato e le sonorità del mondo. Una sezione speciale ospita strumenti musicali antichi come le “ribebe” piemontesi e gli scacciapensieri provenienti da ogni angolo del globo, simboli sonori di culture in cammino, esposti in teche tematiche – tre delle quali arricchite da nuovi esemplari che uniscono tradizione e innovazione.

Ad accompagnare i visitatori nel viaggio tra passato e presente sarà Riccardo Pozzo, storico e collaboratore del Circolo “Su Nuraghe”, che guiderà il pubblico tra fotografie d’epoca, oggetti della memoria e testimonianze vive di una cultura migrante.

Un valore aggiunto dell’iniziativa è l’omaggio pensato per chi sceglierà di visitare almeno tre musei della rete biellese, tra cui il Museo dell’Infanzia “Piccola Fata” e il MUSA – Museo della Sacralità dell’Acqua, entrambi situati a Pettinengo. Presentando la cartolina timbrata, i visitatori riceveranno gratuitamente il volume Vittorio Besso (1828–1895): Obiettivo Sardegna, opera curata da Battista Saiu con contributi di Maria Dolores Dessì, Dino Gentile e Nicola Vassallo. Il libro, stampato in tiratura limitata, restituisce lo sguardo attento del primo fotografo professionista biellese su una Sardegna ottocentesca in trasformazione: dalle miniere alle infrastrutture, dai volti dei lavoratori agli scenari urbani.

Definito da Saiu “pioniere della fotografia al servizio della memoria collettiva”, Besso ci lascia un archivio visivo di straordinaria importanza, ponte ideale tra due territori che, già nell’Ottocento, intrecciavano destini e percorsi comuni.

La riapertura del 6 luglio segna l’inizio di una stagione estiva densa di racconti, immagini e suggestioni. Il Museo delle Migrazioni si conferma così luogo vivo, dove la storia prende forma attraverso esperienze sensoriali e dialoghi tra mondi diversi. Un invito a riscoprire radici condivise, in un viaggio che parte da Pettinengo ma parla a tutti.

Per informazioni e prenotazioni: Idillio – tel. 334 345 2685.
Michele Careddu

Nell’immagine, Riccardo Pozzo con il libro fotografico di Vittorio Besso, accanto alla scultura “La Madre dell’ucciso”

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