Il meglio dell’arte culinaria isolana alla festa di Pettinengo

Immagini della festa nella sezione Fotografias.

festa patronale di Pettinengo
Volontari della festa patronale di Pettinengo ritratti con i cucinieri di Su Nuraghe e il sindaco Vincenzo Amoruso.

Domenica 17 luglio, dopo la funzione religiosa, sotto appositi tendoni allestiti sul piazzale della chiesa parrocchiale di Pettinengo, è stato servito il pranzo sardo, l’atteso momento conviviale della festa patronale di San Giacomo. Per l’occasione, i migliori spiedi di Su Nuraghe hanno offerto il meglio dell’arte culinaria isolana, ricevendo il plauso da parte dei commensali.
L’iniziativa, organizzata dalla locale Pro Loco e patrocinata dal Comune di Pettinengo, ha coinvolto moltissimi giovani e giovanissimi del paese, coordinati dagli Amministratori, con il Sindaco Vincenzo Amoruso in testa che, smessa la fascia tricolore al termine dei momenti istituzionali, aiutava i collaboratori per il buon funzionamento della festa.
Nonostante la pioggia battente e le temperature particolarmente basse, l’atteso incontro si è svolto serenamente, all’insegna dei sapori della tradizione, in amicizia e in allegria.
Il parroco don Ferdinando Gallu, deposta la talare, accoglieva gli invitati, offrendo dalla sua cantina bottiglie di cannonau e vernaccia di Sardegna.Continua a leggere →

Tradizioni sarde a Biella, “20 spiedi diritti” a incoronare il fuoco

Immagini della festa nella sezione Fotografias.

spiedi
Sagliano Micca, gli spiedi diritti di Juanne Santoru, Franziscu Flore, Franziscu Manca, Salvadore e Lucianu Piredda.

Anche l’edizione 2011 di “Incontri sui portoni”, svoltasi sabato 16 luglio a Sagliano Micca, ha visto la partecipazione della Sardegna con la spettacolare cottura “a spiedi diritti” e a fuoco indiretto, in uso nelle Barbagie e presso le popolazioni delle montagne sarde.
Specialisti di questa particolare tecnica, un gruppo di giovani Isolani residenti nel Biellese, colleghi ed amici di Alessandro Salaris di Suni (Oristano), agente di polizia penitenziaria tragicamente scomparso nel 1997, al quale è stata intitolata la caserma della Casa Circondariale di Biella. Fu proprio su proposta di Alessandro, residente a Sagliano Micca, che per la prima volta i Sardi parteciparono alla festa del paese; così, attraverso la continua presenza alla festa, gli amici di oggi, tengono fede all’impegno di ieri.
Pertanto, da tre lustri circa, è possibile assistere nel paese natale di Pietro Micca, cuore della “biellesità”, alla messa in scena di una tradizione culinaria arcaica, arrivata ai piedi delle alpi attraverso i Sardi contemporanei, risalente a circa 350.000 anni fa, alla scoperta del fuoco e alle prime tecniche di cottura del cibo.
Nel Biellese, nel tempo presente, gli spiedi di ferro hanno sostituito quelli in legno di olivastro o di altre essenze dure ed aromatiche, per altro ancora in uso in certe preparazioni domestiche.Continua a leggere →

Ogni Sardo emigrato, un “ambasciatore” dell’Isola

“Congetturale” problema del passaggio generazionale – indissolubilità tra generazioni attraverso la graduale consegna di testimone – nuove avvisaglie per tagli ed economie attraverso la penalizzazione dei Circoli – attacco feroce all’economia primaria isolana, la pastorizia, nella prospettiva poco remota di una Sardegna senza più Sardi – Rincari tariffari: offesa all’economia turistica, affronto ai Sardi emigrati.

Pietro Lecca e Maurizio Cannas
Segnati nella carne e nel cuore, Pietro Lecca e Maurizio Cannas, giovani adulti di Su Nuraghe di Biella, emigrati dall'Isola, riemigrano settimanalmente attraverso pendolarità da lavoro tra Genova e Coumayeur. Impegnati con mogli e figli in diverse attività associative, le sale di Su Nuraghe sono la Sardegna, la casa della loro famiglia allargata.

In questi giorni abbiamo pubblicato alcuni commenti di giovani soci di Su Nuraghe in merito alle prospettive per il futuro delle nostre Associazioni sparse per il mondo. Ciò è avvento a seguito della lettura dei giornali in riferimento ai recenti incontri, svoltisi a Bologna e a Chia, dei Sardi di seconda, terza e quarta generazione, appuntamenti fortemente voluti dall’Assessorato Regionale del Lavoro ed organizzati dalla FASI e dalle ACLI Sardegna. Le cronache del Meeting di Chia, in particolare, apparse nel numero 352 di Tottus in Pari e nel primo numero “on line” del Messaggero Sardo – storico insostituibile strumento di comunicazione e di collegamento tra gli emigrati sardi del “villaggio globale” – hanno fatto discutere i soci di Su Nuraghe di Biella durante gli ultimi incontri in sede, prima della chiusura estiva e dell’attesa partenza verso l’Isola. Diversi sono stati, così, i contributi pervenuti ed inviati come report attraverso l’indirizzario telematico dell’associazione ed inseriti nel sito sunuraghe.it quale apporto al dibattito e sorta di testimonianza “in presa diretta”. In particolare, alla cronaca fornita dai rappresentati dei giovani di Su Nuraghe presenti a Bologna e a Chia e alla successiva interessante riflessione del 32enne Gianni Cilloco, sono seguite, così, alcune dichiarazioni di giovani di Su Nuraghe di Biella dalle quali traspare l’indissolubilità tra le generazioni attraverso un graduale passaggio di testimone, processo naturale di crescita e di formazione, oltre al legame profondo con la terra di origine che fa rientrare, anche a distanza di generazioni, i Sardi nella loro Isola.Continua a leggere →

Ho 28 anni e da 7 sono nel direttivo di Su Nuraghe di Biella

Penso, in quanto giovane e donna, che non sia necessario spronare i giovani a partecipare attivamente all’amministrazione dei circoli o, ancora peggio, magari imporre la loro presenza come parte dirigente “alla moda delle quote rosa”.

Michela Celadin Saiu
Michela Celadin Saiu

Leggendo in questi giorni il numero 352 di “Tottus in pari” e il “Messaggero on line” di luglio, mi sono soffermata a lungo sui vari articoli di resoconto del Meeting dei Giovani dei Circoli Sardi che si è tenuto da poco a Chia (CA).
Ho letto con piacere gli articoli che hanno riportato l’entusiasmo della conoscenza tra giovani di città o stati diversi, uniti dal cuore sardo. Mi sono soffermata molto sui pezzi nei quali venivano fatte considerazioni sulla vecchiaia delle amministrazioni dei nostri circoli. Analizzando la situazione mi sono sentita un pesce fuor d’acqua. Ho 28 anni e da più di 7 faccio parte del consiglio direttivo del Circolo Su Nuraghe di Biella. L’essere stata eletta come amministratore già da subito mi ha reso molto felice ma dopo qualche tempo ha iniziato a pesarmi un po’. Si tratta di un impegno da non sottovalutare e la giovane età mi ha portato sicuramente a fare errori che grazie ad amministratori più grandi di me ho potuto correggere ed affrontare nel giusto modo.
Penso sia positivo che anche la parte amministrativa di un circolo possa essere vissuta direttamente dai giovani ma nelle forme giuste. La gioventù è un periodo della vita che porta dall’adolescenza all’età adulta, un momento di transizione. Ho notato che spesso proprio in questo periodo i giovani non frequentano assiduamente il circolo. Credo sia errato pensare che ogni giovane, se eletto amministratore di un circolo, sia entusiasta di partecipare alle costanti riunioni ed impegni, dico questo andando oltre all’interesse che si può avere per l’associazione ma pensando al tempo libero, molte volte già scarso, che si ha settimanalmente e che, molto probabilmente, si preferirebbe passare con amici (non è questa forse la parte migliore della giovinezza!?!).Continua a leggere →

Fondamenta sono gli anziani e noi giovani le tegole del tetto

Se mancano i primi il tetto crolla, se manchiamo noi piove dentro – I circoli hanno bisogno di uomini e di donne in relazione diretta – sono un angolo di Sardegna, tangibile e materiale dove incontrarsi – chiuderli significherebbe essere sfrattato, cacciato e ripudiato dalla casa in cui abito.

Giacomo Canu
Biella, 17 marzo 2011, Giacomo Canu ritratto con in braccio uno degli ultimi nati nella comunità sarda che tiene in mano un lembo del Tricolore. In quella occasione, i giovani di Su Nuraghe di Biella hanno raggiunto in corteo l'area monumentale di Nuraghe Chervu sostenendo la bandiera dei Quattro Mori dell'antico Regno di Sardegna e dell'attuale Regione autonoma; il Tricolore della Repubblica Italiana e il drapò della Regione Piemonte, testimonianza visiva di condivisione e continuità tra generazioni del tempo presente.

Buongiorno a tutti, mi chiamo Giacomo Canu e sono nato a Ozieri (SS) il 12 Gennaio 1982. Dal 21 Aprile 2003 non abito più in Sardegna, in quanto sono dovuto emigrare per cercare lavoro. Dapprima ho trovato collocazione tra le fila dell’Esercito, soggiornando, in sequenza, a Verona, a Cesano di Roma e, per 3 anni, a Viterbo, bellissima cittadina nella quale la locale Comunità Sarda fa sentire fortemente la sua presenza. Dopo questa esperienza ho trovato lavoro nel Corpo Forestale dello Stato, nel quale sono tuttora in forze presso la sede territoriale di Biella. Qui, all’ombra delle Alpi, ho trovato una Comunità Sarda numerosa, attiva e ricca di iniziative e di idee volte a tener vivo il ricordo delle Nostre tradizioni. Il Circolo “Su Nuraghe“, in particolare, è fortemente integrato con la comunità autoctona biellese, e ad ogni iniziativa o cerimonia organizzata vengono coinvolte persone di ogni estrazione, sardi e non, portando alto il “valore” di noi isolani e della Sardegna. E ciò avviene con regolarità e con viva e costante partecipazione da parte di tutti e nonostante molti dei soci siano da più di trent’anni distanti dalla propria terra natale.
In merito al Convegno svoltosi recentemente a Chia (Cagliari), ho sentito parlare del ricambio generazionale tra giovani e anziani. La mia prima reazione è stato pensare al fatto che nel nostro circolo ciò avviene da tempo, come credo che avvenga altrettanto pure in molte altre analoghe realtà associazionistiche sparse per il mondo. Il mio contributo, a riguardo, è molto semplice: da più di un anno stiamo tentando di creare un coro strutturato, unendo l’esperienza musicale di un componente anziano del Circolo e la mia esperienza corale maturata in Sardegna con il coro folk del mio paese. Il tutto unito dalla passione di ritrovarsi ad ogni “prova” tra Sardi di ogni età, anziani, giovani e giovanissimi.
Penso che i Sardi di tutti i Circoli facciano parte delle loro associazioni locali esattamente come i mattoni costituiscono una casa. Le fondamenta sono gli anziani e noi giovani le tegole del tetto: se mancano i primi il tetto crolla, se manchiamo noi piove dentro.Continua a leggere →