Antico legame tra Biella e la nostra Isola: «Ansema, umpare»

Nuraghe Chervu
Benedizione religiosa e benedizione con il grano a Nuraghe Chervu di Biella.

Le pietre di “Nuraghe Chervu” di Biella, edificato in occasione del 90° anniversario della fine della prima guerra mondiale, sono state intitolate “ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi”.
L’area, voluta dal Circolo Culturale “Su Nuraghe” di Biella, prende il nome dal torrente Cervo.
Il nuraghe è inserito all’interno di un giardino mediterraneo, in cui sono piantumate anche essenze botaniche sarde, per ricordare i nuovi nati nella Comunità sarda di Biella.
I blocchi di roccia Biellese che compongono il nuraghe sottolineano l’antico legame tra Biella e la nostra Isola.
Su uno dei massi di Nuraghe Chervu è stato inciso il messaggio di unione tra le genti sarde e la popolazione biellese nell’anno celebrativo del 150° dell’Unità d’Italia: “Biellesos et Sardos umpare“, “Biellesi e Sardi uniti, ansema“.
Durante la cerimonia, dopo l’inno “Fratelli d’Italia”, la deposizione dei fiori ai caduti, il “Silenzio” per la tromba di paolo Mattinelli e la “Canzone del Piave”, il canto del “Miserere”, preghiera in memoria dei 600.000 Caduti in guerra, intonato dalla Confraternita della SS. Trinità e Santa Croce di Graglia, presente con gli antichi costumi di canapa bianca e rossa, filata e tessuta in casa.Continua a leggere →

«Breveghe in cappotto» tradizionale piatto sardo della festa

sa breveghe in cappotto
Preparazione di sa breveghe in cappotto.

Per tradizione, il cibo delle feste estive dal mese di giugno fino all’autunno, in Sardegna e – sempre più sovente – a Biella, è a base di pecora, bollita e in umido. In queste stagioni, infatti, la carne ovina è particolarmente adatta per preparare minestre e deliziose pietanze. A seconda delle località, molte sono le varianti che tendono ad esaltare sia il sapore della carne sia quello dei condimenti.
La preparazione di “sa breveghe in cappotto“, la pecora bollita con il “suo cappotto” di verdure, per il pranzo sociale di Su Nuraghe, allestito presso il Ristorante “Bugella“, è stata affidata al cuoco Giuliano Caboni, coadiuvato in cucina e ai tavoli da Stefano e Gian Mario Sechi, Stefano Campi, Christian Magro, Giovanni e Antonio Gambella, Valeria Zorio, Maria e Riccardo Cuzzolin. Nomi sardi che si mescolano con quelli di altre regioni, testimoni di nuove generazioni che avanzano nei figli nati dall’amore di donne e di uomini originari di terre diverse dall’Isola. Nell’amore, come nel cibo, si sa, non ci sono ostacoli o confini insormontabili: sono entrambi frutto di unione, sposalizio di “ingredienti” diversi.
La pecora 2012, ha visto l’esordio per la prima volta a Biella di “su pane a fittas, affittadu“, il pane a fette, “su zicchi” il caratteristico pane di Bonorva cucinato nel brodo di pecora e condito all’antica, con formaggio filante o nel più “moderno” sugo di pomodoro e basilico.Continua a leggere →

Giochi Nazionali Special Olympics, 92 atleti speciali sardi

Biella ospiterà la XXVII edizione dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics Italia 2012 – Il Team proveniente dalla Sardegna sarà formato da oltre 120 persone – 92 atleti nelle discipline di calcio, nuoto, bocce, basket, atletica leggera e bowling.

Atleti speciali sardi
Atleti speciali sardi.

Dal 18 al 24 Giugno, Biella sarà invasa pacificamente da 2000 atleti con disabilità intellettiva e più di 5000 tra tecnici, dirigenti, volontari e familiari provenienti da tutta la nostra Penisola.
Non mancheranno all’appello gli Atleti Special Olympics del Team Sardegna che, come ogni anno, sarà una delle delegazioni più numerose e sicuramente la più rumorosa!
Infatti le società sarde saranno il Ge.Na Sassari, l’Olimpia Onlus Sulcis, il Team Kayak e Millesport di Cagliari, l’Olimpia Sarrabus e Speedy Sport di Dorgali.
Novantadue atleti che daranno il massimo rispettando il giuramento di ogni atleta Special Olympics: “Chi deu potza binci, ma si non ci da fatzu, chi deu potza tentai con tottu is forzas mias“.
Al seguito degli atleti altrettanti familiari, tecnici e volontari che avranno l’opportunità di condividere dei momenti indimenticabili, conoscendo Biella e le città limitrofe grazie al programma dell’Host-Town.Continua a leggere →

TAZENDA a Biella, 3.000 persone per «Sa Die de sa Sardigna»

Un popolo in festa, Sardi e Biellesi insieme, “ansema, umpare“, come inciso sulle pietre di Nuraghe Chervu – Chiostro di San Sebastiano debordante di pubblico – festa gratuita offerta dai Sardi alla città di adozione – FOTO – VIDEO 1 e 2

Tazenda
Biella, vista sul chiostro San Sebastiano dal palco dei Tazenda.

Sabato 16 giugno 2012 – È stata una festa di popolo con tremila persone transitate nel chiostro di San Sebastiano per il concerto dei Tazenda offerto dal Circolo Culturale Sardo di Biella alla città di adozione.
Un concerto per inaugurate l’inizio dei festeggiamenti del 35° anno di fondazione di “Su Nuraghe“. Il grande afflusso di pubblico ha meravigliato molti, primo fra tutti la etno-rock band dei Tazenda, simbolo eterno della Sardegna, che ha messo in scena una sorta di recital per raccontare vent’anni di storia, tra impegno sociale, tradizione, ricerca e collaborazioni prestigiose.
In apertura di serata, le voci delle donne di Su Nuraghe con la recita in lingua sarda di alcune poesie per ricordare Rossella Urru e i volontari con lei sequestrati nel deserto algerino Sud-occidentale, prigionieri dall’ottobre 2011.
Dal palco, il presidente di Su Nuraghe, ha proposto al sindaco di Biella di farsi promotore presso la “Farnesina” di una delegazione ufficiale biellese da recarsi in Mali/Algeria per incontrare l’omologo primo cittadino nei luoghi in cui il sequestro di Rossella è avvenuto.Continua a leggere →

Distribuzione di pane benedetto alla Festa sarda di Biella

Biella, Basilica di San Sebastiano, Missa Majore con antichi canti in “Limba”, preghiere in Lingua sarda e in piemontese

Pane di Sant’Eusebio
Pintadera e Pane di Sant’Eusebio preparato dai Soci di Su Nuraghe per la Festa Sarda 2012.

Domenica 17 giugno 2012 – Centinaia di piccoli pani con i “Quattro Mori di Sardegna” sono stati confezionati per essere benedetti e distribuiti dopo la “Missa Majore” che verrà concelebrata da padre Accursio, frate Francescano Minore e da don Ferdinando Gallu, cappellano di Su Nuraghe, nella basilica di San Sebastiano di Biella.
Il pane benedetto prodotto per l’occasione dai Soci dell’Associazione dei Sardi è un ulteriore piccolo tassello risalente alle radici più antiche della religiosità popolare che la Chiesa ha sussunto e tramandato in forma di sacramentale.
La riproduzione sul pane della Croce sarda con i Quattro Mori accantonati vuole significare l’origine e la continuità nell’Italia del presente di quella unione statuale celebrata per un intero anno, nel ricordo del 150° dell’Unità d’Italia. Unione che si materializza e diventa pane, condivisa e partecipata anche nelle parole: durante la Santa Messa, le intenzioni di preghiera verranno lette in lingua sarda e in piemontese.
Secondo quanto afferma Mons. Mario Righetti, Perito del Concilio Vaticano II, “La Chiesa conobbe assai presto l’uso dei Sacramentali. Il mondo sensibile nella concezione cristiana antica era considerato di fatto sotto l’immediato influsso degli spiriti malvagi, e l’opera della chiesa doveva mirare a liberarlo e a consacrarlo a Dio mediante una larga effusione della virtù divina su tutte le creature. I mezzi per ottenerla erano due: la preghiera a Dio, e la mediazione di Cristo, espressa col segno della croce sulle persone e sulle cose“. […] Nei Sacramentali sono presenti due aspetti: “il lato apotropaico e il desiderio cristiano, secondato e guidato dalla Chiesa, di far servire per quanto possibile tutti gli elementi a bene dell’uomo“.Continua a leggere →