S’ISRE pro sa Limba, «L’arbitro» a Su Nuraghe Film

Sabato 14 gennaio, lezioni di cinema a Biella, ore 21 – sale del “Punto Cagliari“, in via Galileo Galilei, 11, nuovo appuntamento con Su Nuraghe Film per “conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore” – ingresso libero

LocandinaSimone Vaccargiu presenterà “L’arbitro“, opera del regista Paolo Zucca. Anche in questo caso, per tenere le lezioni di cinema saliranno in cattedra Sardi di seconda e terza generazione nati, cioè, fuori dall’Isola, per “conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore“.
Quella che verrà presentata è una breve pellicola della durata di soli 15 minuti, realizzata nel 2006, messa a disposizione dall’ISRE, L’Istituto Superiore Regione Etnografico della Regione Autonoma della Sardegna. Continua così la pluriennale collaborazione tra la prestigiosa Istituzione isolana e Su Nuraghe di Biella.
La pellicola venne già stata inserita tra i film, i documentari e i registi protagonisti del ciclo cinematografico «S’ISRE pro sa Limba» in occasione dell’edizione 2011 di “Sa Die de sa Sardigna”, a cura di Serena Demontis, in onda su Videolina.
“L’arbitro” è vincitore, unitamente a “Il mare” di Salvatore Mereu, del David di Donatello. Il cortometraggio ha ricevuto, inoltre, il Premio Speciale della Giuria di Clermont-Ferrand e quello del Nastro d’Argento per la miglior regia.
Il cortometraggio racconta la vicenda di due ladroni i cui destini si incrociano nella bolgia infernale di un derby calcistico di terza categoria. Un piccolo “kolossal” dai risvolti surreali girato per la gran parte a Bonarcado, nel Montiferru. Un’opera tanto complessa dal punto di vista produttivo e tecnico quanto originale nella sua alternanza “folle” di toni e stilemi cinematografici.Continua a leggere →

Di qua e di là del mare, figlio di una sola grande famiglia

Simone Vaccargiu
Simone Vaccargiu.

Simone Vaccargiu è nato a Biella 26 anni fa, da padre sardo e madre lucana della provincia di Matera. Ha studiato all’Istituto per Geometri a Biella.
Fa il carpentiere, ma la sua attività lavorativa è stata anche: panettiere, aiuto cuoco e commesso, operaio, magazziniere e muratore. Si sa, le forme attuali di contratto non sempre permettono la stabilizzazione in un determinato posto di lavoro.
Rientrato pochi giorni fa dalla Sardegna dove ha trascorso il periodo natalizio con i genitori, intrattiene fortissimi legami con l’Isola per rientrarci sempre molto volentieri. Ad accoglierlo i numerosissimi parenti, oltre ottanta i soli cugnini di primo e secondo grado. “Mi piace andare in Sardegna – assicura – per la gente, l’ospitalità, il cibo, l’atmosfera. L’aria che senti appena arrivi, già prima di scendere sulla banchina del porto, mi riempie di gioia e mi fa sentire a casa, donando a me che in Sardegna purtroppo non son nato, quel senso di appartenenza che mi fa sentire figlio di questa grande e bella Isola“. “E – continua – anche se sono nato a Biella e vivo a Ponderano, in periferia o se si vuole, alle porte del grande centro, mi sento parte integrande, figlio di una stessa grande famiglia, di qua e di là del mare, perché tutti quanti mi accolgono come un fratello; a Biella, questo mix di sentimenti e sensazioni non si interrompe affatto, grazie anche all’azione di Su Nuraghe in cui sono orgoglioso di riconoscermi“.
Per quanto riguarda la lingua dei padri, dichiara di capire il sardo molto bene, ma di non parlarlo per l’inflessione “continentale” e la paura di sbagliare. “A casa – sostiene – si parla troppo poco il sardo sebbene anche mia madre lo capisca assai“. Vorrebbe sentirlo parlare di più, anche nelle varianti di altre località della Sardegna, conoscerle nelle loro musicalità perché sente sua tutta l’Isola, non solo il territoro del genitore e i paesi circumvicini.Continua a leggere →

Borse di studio e festa dei bambini di Su Nuraghe

Ricordata la figura del Professor Tito Orrù, recentemente scomparso a Cagliari

assegnazione borseVenerdì 6 gennaio 2012, nelle sale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, sono state assegnate le tradizionali Borse di Studio ai figli meritevoli dei soci.
Nel suo indirizzo di saluto, il presidente Battista Saiu ha voluto ricordare la figura del Professor Tito Orrù, recentemente scomparso a Cagliari, accolto dai presenti da un caloroso applauso di ringraziamento. Alle sue parole, sono seguite quelle di Roberto Perinu, presidente della Commissione esaminatrice, che, prima della proclamazione dei vincitori e della consegna dei premi, ha ricordato i recenti incontri biellesi con l’amato Professore, sottolineandone la delicatezza e la dolcezza umana, doti che, sempre, contraddistinguono lo studioso ricco di qualità non solo intellettuali.
Fin dalla sua costituzione, Su Nuraghe inaugura il nuovo anno sociale con la festa dei bambini, con al centro i nuovi virgulti della grande famiglia dei Sardi di Biella. La partecipazione alla vita associativa avviene attraverso momenti diversificati che vedono coinvolti i soci e le loro famiglie.
Con la premiazione dei migliori risultati scolastici conseguiti dai giovani e giovanissimi ragazzi che frequentano le scuole Elementari e Medie, si vogliono riconoscere e valorizzare pubblicamente l’impegno e i risultati raggiunti in ambito scolastico.Continua a leggere →

È morto il professor Tito Orrù, affetto e guida di Su Nuraghe

Il caro Professor Tito Orrù ci ha lasciato improvvisamente. Lo annunciano la moglie Mimma Carrus, i figli Nicola, Mila e Domenico, le adorate nipotine Francesca, Federica e Fiamma. I funerali hanno avuto luogo lunedì 2 gennaio, a Cagliari nella Chiesa di Santa Lucia e nella Chiesa di San Vincenzo Martire, a Orroli, paese nel quale era nato nel 1928.

Tito Orrù
Il Professor Tito Orrù.

La Messa funebre è stata celebrata da Don Mario Cugusi che nell’omelia ha parlato dello specialissimo rapporto di stima, di amicizia e di affetto che legava il Professore alla Comunità dei Sardi di Biella, all’ampio mondo dell’emigrazione isolana e alla Sardegna.
Don Mario ha rievocato l’ultimo convegno “La Lingua sarda ieri e oggi”, svoltosi a Biella un mese fa, con la particolare ondata di calore umano, di saggezza e di simpatia che il Professore, una volta di più, vi aveva portato e che la Comunità Sardo-Biellese, come nelle altre occasioni, aveva ampiamente e sinceramente ricambiato.
A partire dal 1994, la figura del Professor Orrù ha segnato profondamente l’attività del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe.
Il suo magistero biellese era iniziato con il lavoro di archivio svolto con il Prof. Donato Gentile, oggi Sindaco di Biella, sull’inedito “Fondo Sardegna”, presente presso la Fondazione Sella di Biella, grazie alla disponibilità del Presidente Dott. Ludovico Sella e di suo cugino, Dott. Vittorio Sella, della Sella&Mosca di Alghero. Tale lavoro era sfociato nella mostra itinerante, ancora in essere, “Fotografi Biellesi in Sardegna tra fine Ottocento e primi Novecento”, con le circa trenta tappe espositive tra Sardegna e Continente. Con sapiente ed accorta guida scientifica, attenzione di padre e fraterno affetto, a completamento di questo primo scandaglio, nel 1999, le ricerche iconografiche sono proseguite sugli archivi fotografici sardi, in quelli piemontesi, liguri e toscani pubblici e privati, e nelle collezioni degli eredi del Biellese Vittorio Besso, fotografo ufficiale di Casa Savoia, con successive esposizioni a Biella e a Iglesias presso la Scuola Mineraria.Continua a leggere →

Corso di Filet di Su Nuraghe, fili d’oro e di lino per Natale

tovaglia di filet
Borriana, altare della parrocchiale adornato con la nuova tovaglia di filet realizzata da Paola Antoniotti e Laura Rossetti.

Questa notte, a Borriana, la festa di Natale sarà resa ancora più ricca e più bella grazie alla nuova tovaglia per l’altare della parrocchiale opera di Paola Antoniotti e Laura Rossetti, maestre del corso di filet del Circolo Su Nuraghe di Biella, allieve della decana “zia Antonietta Sotgiu” di Bosa.
Hanno voluto realizzare un sontuoso pizzo intrecciando fili di oro e di candido lino, a significare, nell’elemento materico e nel cromatismo, l’importanza dell’evento celebrato. Con il bianco e con l’oro: i colori propri di questa ricorrenza liturgica, tinte e simboli che hanno radici profonde in culti e ritualità precristiane, connesse alla luce del sole e alla sua rinascita ciclica.
Stelle, luminarie, fuochi, maestosi falò rituali o deboli fiammelle puntualmente invadono città e campagne, arrivando con la loro luce e con il loro calore fin dentro le nostre case.
La gioia della festa, come tutte le realtà che toccano il corpo, ha la sua temperatura, alimentata da segni e da simboli. Quando la vita, come il “Bambino che nasce”, va alle sue radici con maggiore profondità, quando la vita da fatto ordinario si fa evento straordinario, allora la gioia della festa si dilata e si fa festeggiamento.
Ogni festa, e Natale ancora di più, è un evento straordinario, celebrato in un crescendo che deborda, che rompe i confini tra sacro e profano, allargando il cerchio dell’appartenenza e della partecipazione. In questi giorni, con maggiore facilità, si scambiano parole di saluto e di augurio, rompendo la riservatezza e la solitudine individualistica in cui siamo perlopiù immersi.
La festa – sostiene Paolo Tomatis nel suo ‘La festa dei sensi’ – si fa più generosa nel coinvolgere chi altrimenti non c’entrerebbe, chi magari non condivide il motivo della festa, ma che è stato invitato a mangiare e a bere, a danzare e a giocare. Anche la festa cristiana non sfugge a questa dinamica: la celebrazione dell’evento infrange il ritmo ordinario e primordiale della settimana per farsi evento annuale.Continua a leggere →