Su Nuraghe film, Musica e antimilitarismo in Sardegna

Sabato 11 gennaio 2014 – A Biella, alle ore 21, nelle sale del Punto Cagliari, in via Galileo Galilei, 11, nuovo appuntamento con Su Nuraghe Film, lezioni di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”. Ingresso libero.

LocandinaLa serata che Elena Foddanu presenterà tratta di movimenti giovanili nella Sardegna del tempo presente, attraverso l’obiettivo del regista Fabio Calzia. È un cortometraggio di 37 minuti, realizzato e messo a disposizione dall’I.S.R.E., Istituto Superiore Regionale Etnografico della Regione Autonoma della Sardegna e proviene dalla Cineteca e dagli archivi di antropologia visuale del Museo regionale della Vita e delle Tradizioni popolari sarde di Nuoro.
L’idea del film nasce a maggio 2006, in una Sardegna improvvisamente ripiombata negli anni ’70: Arresti, perquisizioni, intercettazioni ambientali, tutte ai danni di un gruppo politico formato da studenti e lavoratori. I giornali non hanno dubbi. La Sardegna è una tana di terroristi.
Sbigottito dall’assurdità dell’inchiesta – afferma il regista – mi è venuto in mente di documentare la maniera in cui l’esperienza musicale è vissuta in relazione ai temi di protesta nei movimenti antagonisti del centro dell’isola.
Ne è risultata una panoramica multi/generazionale e multi/musicale con Orgosolo, il “baluardo” della Barbagia rossa, a fare da cornice. Girato e montato nel 2007 con un vivace dialogo con i protagonisti, “Musica e Antimilitarismo in Sardegna” vuole essere un ragionamento sul concetto di “impegno”, una proposta di riflessione sulla musica della Sardegna contemporanea; un mosaico di culture musicali in cui ognuno si esprime secondo i propri punti di riferimento
“.

Giovanni Usai

Sardegna luogo dell’anima, più che territorio di origine

Elena FoddanuSono nata a Biella nel 1973; anche mio padre, Pietro, nacque a Biella da genitori originari di Pozzomaggiore emigrati in continente negli anni Venti del secolo scorso.
Non ho conosciuto direttamente i miei nonni: sono venuta in contatto con la Sardegna in occasione delle lunghe ferie estive, che trascorrevo con la famiglia durante l’infanzia e l’adolescenza.
Mio padre, appassionato di storia e di architettura archeologica sarda, ci fece conoscere la Sardegna da viaggiatori e non da turisti.
Ricordo le lunghe passeggiate alla ricerca delle domus de janas (case delle streghe o case delle fate – traduzione approssimativa della parola jana, che indica un’entità a metà tra le due, con qualcosa in comune con i folletti), sepolcri scavati nella roccia dalle civiltà prenuragiche, che occuparono l’Isola tra il 2500 ed il 1500 a.C. Spesso, però, le ricerche si dimostravano troppo ardue per noi bambini a causa dell’asperità del terreno.
Non potevano mancare le visite ai nuraghi, solenni e imponenti testimoni del passato, che, nel mio ricordo, rimangono costruzioni magiche e misteriose, che parevano esistere da sempre e del tutto inscindibili dal panorama naturale dell’isola.
Frequentai l’entroterra, la parte meno nota e meno turistica dell’Isola, ancora saldamente legata alle antiche tradizioni popolari e molto lontana dalla dimensione turistica delle zone costiere che, negli anni, si sono mutate in banali ritrovi mondani privi di una reale identità culturale.
Il mio ricordo è legato alla suggestione dei luoghi ed al profumo inconfondibile di una natura selvaggia, che nei millenni si è fatta scolpire dal vento; il paesaggio mi ha instillato un senso di umiltà e di riverenza verso ciò che è antico ed indomabile.
La Sardegna per me, più che territorio di origine, è luogo dell’anima al quale saranno per sempre legate sensazioni e ricordi che nessun altro posto potrà suscitare: è una piccola parte del testamento spirituale di mio padre e proprio per questo il mio cuore le sarà sempre legato.

Elena Foddanu

Nota “autobiografica”.

Vivo nel Canavese, lavoro a Biella presso l’Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambiente). Mi sono laureata in chimica presso l’Università degli Studi di Torino. Ho due bambine di 2 e 6 anni, che occupano quasi tutto il mio tempo libero…

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