Shoah, memoria e conoscenza per costruire nuove speranze

su nuraghe film, partecipanti

Un pubblico attento ha partecipato nella sede del Circolo Culturale Sardo di Biella alla proiezione del documentario “Il Giudice dei Giusti. La storia di Moshe Bejski” di Emanuela Audisio e Gabriele Nissim, opera che parla della “Shoah. Lo sterminio degli Ebrei, il processo di Norimberga, la memoria”, pubblicato ne 2012 da De Agostini / La Stampa.
Inserita nella XXV edizione di Su Nuraghe film, la serata è stata presentata da Greta Cogotti, consigliere di maggioranza del Comune di Biella. Sarda di terza generazione, anima del gruppo giovani che fa capo a Su Nuraghe.
Tra i commenti a fine proiezione, alcuni collegamenti con la cronaca del tempo presente: immagini di trasferimenti forzati di oggi che si sovrappongono a quelle dei trasferimenti di Ebrei e delle loro valigie accatastate nei luoghi della memoria.
Oggi viviamo in una società che dà risonanza solo al Male ed al diverso come nemico. Le guerre, le migrazioni, i diversi, i delitti, i crimini: siamo sommersi da notizie negative. I mass-media ci mostrano ossessivamente contrapposizioni ed “eroi negativi”: terroristi, stupratori, assassini, ragazzi che sparano ai loro coetanei, dittatori sanguinari.
La gente “perbene”, coloro che agiscono scegliendo di non apparire, non viene riconosciuta e nemmeno ringraziata, a volte, e in modo sempre più frequente, inquisita, criminalizzata.
Attraverso la memoria del passato, l’insegnamento per evitare che la barbarie si ripeta, pare possa venire da Gabriele Nissim, storico, saggista e giornalista (uno degli autori del documentario), quando afferma: “Ho potuto constatare che la condivisione di una esperienza positiva può cambiare radicalmente il modo di pensare e creare esattamente l’effetto contrario di una bomba di un terrorista: in questo caso si può generare una esplosione di umanità, il gusto di una nuova speranza”.

Battista Saiu

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