Costruire e unire tra memoria e futuro

Programma delle manifestazioni
Programma delle manifestazioni di Sa Die de Sa Sardigna 2010 a Biella.

Il costruire è un’azione che si connette sempre strettamente al tema della memoria, della celebrazione e, consapevolmente o meno, allo sguardo sul domani. L’antropologo Mircea Eliade1 ha segnalato nei suoi studi come le pietre, materiale per eccellenza delle costruzioni umane, siano state scelte dall’uomo sin dall’antichità come vere e proprie manifestazioni del sacro a causa dei loro caratteri di permanenza e di stabilità nel tempo, aspetto tanto più evidente a proposito del megalitismo, forma edificatoria primitiva capace di fissare il ricordo dando una percezione di eternità2. Col tempo e col progresso delle tecniche tale dato ha trovato una nuova conferma in esplicazioni più complesse ed elaborate del patrimonio artistico ed architettonico: le chiese, gli edifici, i monumenti, nonché le targhe toponomastiche, infatti, possono costituire dei veri e propri “archivi lapidei” capaci di dare modernità e consistenza al tessuto del presente attraverso la risonanza del passato3, come già ricordava due secoli or sono il poeta Ippolito Pindemonte nei versi de I Sepolcri. Queste brevi riflessioni, inoltre, a ben vedere evidenziano un aspetto costante esistente tra l’oggetto della costruzione, l’osservatore e la storia: l’instaurarsi di un dialogo, caratterizzato, per lo più, da una struttura continuamente interrogativa4 nella quale le domande possono rinviare a un presente connotato da una ricerca di senso nel passato proiettata verso il futuro.
Gli artefici e le produzioni del “costruire” hanno storicamente risposto alle costanti appena descritte anche con riferimento alle forme celebrative degli eroi e degli eventi dell’Italia risorgimentale, episodi nel corso dei quali altro filo conduttore è stato l’intenzione di sensibilizzare gli italiani al senso di coesione e di unità.
A Torino, prima capitale della storia d’Italia, due sono stati i momenti importanti a riguardo. Nel 1911, in occasione del primo cinquantenario dell’Unità Nazionale, fu organizzata ad hoc una Grande Esposizione5 attraverso l’edificazione, lungo le rive del Po, di una città “fantastica, con edifici delle meraviglie“, oltre alla contemporanea ristrutturazione e al ripensamento di diversi palazzi e quartieri urbani6.
L’evento attirò in città sindaci da tutta la Penisola e rappresentanti di quasi tutte le Nazioni del mondo, ospitate in padiglioni sorprendenti nelle loro dimensioni e forme estetiche. Attraverso questa celebrazione il capoluogo subalpino cambiò per sempre nel suo animo oltre che nel suo aspetto esteriore, proiettandosi, così, verso un domani già a dimensione industriale e internazionale e che avrebbe avuto il suo compimento negli anni a venire7. Ciò trovò una sua conferma nel corso dei festeggiamenti del 1961, a un secolo dal raggiungimento dell’agognata unione politica del Bel Paese8. Allora Torino, polo industriale d’eccellenza dell’Italia nordoccidentale proiettata sul suo domani9, ospitò gli stand delle Regioni in un periodo di grandi migrazioni, subendo, al contempo, successive trasformazioni nel suo tessuto urbano, grazie all’opera lungimirante ed oculata di impulso di un biellese posto alla Presidenza del Comitato per le celebrazioni, l’on. Giuseppe Pella, attraverso la realizzazione del nuovo quartiere di Italia’61, i cui palazzi avveniristici sono stati anche oggetto di rivisitazione e riutilizzo nel corso delle Olimpiadi Invernali del 200610.

A Biella più controverse sono state alcune vicende. Dalla fine dell’Ottocento l’opinione pubblica è stata al centro di un duraturo acceso e controverso dibattito di valenza artistica, sociale e politica con riferimento alla costruzione, presso i Giardini Zumaglini del primo monumento in omaggio alla memoria di Giuseppe Garibaldi, la cui figura è tuttora argomento di opposte analisi e valutazioni in prossimità del 2011, 150° Anniversario dell’Unità della Penisola11. Similmente è avvenuto di recente con riferimento ai dibattiti e ai contrasti riguardo all’edificazione, su proposta del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe“, dell’area monumentale di Nuraghe Chervu12, progettato con la volontà di unire gli Italiani e non certo per creare divisioni di appartenenza.

Tuttavia oggi una nuova possibilità di coesione si affaccia sulla scena attraverso l’iniziativa della Comunità dei Sardi di Biella: l’apertura di un Ambulatorio Infermieristico in esordio alle celebrazioni in vista del 2011, affinché, attraverso la cultura e il servizio concreto, si pongano nuovi tasselli perché si faccia memoria e si sensibilizzi alla consapevolezza di appartenenza a un’unica realtà costituita dal Paese nel quale viviamo.

Gianni Cilloco

  1. M.Eliade, Trattato di storia delle religioni, Bollati Boringhieri, Torino, 2008, pp. 195–214. []
  2. G.Lilliu, Sardegna Nuragica, Il Maestrale, Nuoro, 2006, p. 63. []
  3. AA.VV., Di pietra in pietra, Ed. Comune di Torino, Torino, 2003, p. 41. []
  4. F.N.Bohrer, I tempi e spazi della storia, in E.Volpato (a cura di), The witness, Archive books – GAM, Berlino – Torino, 2010, pp. 66–67. []
  5. R.Rossotti, La grande esposizione del 1911, il mondo si mette in mostra a Torino, in Torino Magazine, n. 92, 2010, pp.128–131. []
  6. R.Rossotti, cit., p. 129. []
  7. A.Cenni, Il senso di una nuova grande sfida, in Torino Magazine, n. 92, 2010, p. 98; R.Rossotti, cit., p. 131; E: A.L.Cardoza, e G.W.Symcox, Storia di Torino, Einaudi – La Repubblica, Torino – Roma, 2009, pp. 217–218. []
  8. S.Lanfranchini, Italia 61. Mi ricordo, sì io mi ricordo…, in Torino Magazine, n. 92, 2010, pp.124–127. []
  9. G.Barosio, Quel 1861 che non è poi così lontano, in Torino Magazine, n. 92, 2010, p.111; A.Cenni, cit., p. 98. Ed ancora: A.L.Cardoza, e G.W.Symcox, cit., pp. 251–259. []
  10. S.Sella Tournon, Caro Pella. Ricordo di un presidente, in Rivista Biellese, n. 2, 2010, pp. 5–11. []
  11. G.Valz Blin, Giuseppe Maffei nel centenario della morte (1821 – 1901), Eventi&Progetti – Comune di Graglia – Pro loco di Graglia, Biella – Graglia, 2001, pp. 29–34; D.Presa, Garibaldi dalla camicia rossa biellese, in Rivista Biellese, n. 2, 2007, pp. 42-58. []
  12. Si vedano i relativi diversi articoli apparsi nell’ultimo anno su sunuraghe.it. []

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