Torino e Pettinengo, “Muri virtuali-Muri culturali”, immagini in mostra

Andrea Ciprelli a Muri virtuali, Muri culturali, La città che non vediamo

Sabato 5 ottobre è stata inaugurata a Torino la mostra “Muri virtuali – Muri culturali – La città che non vediamo”, foto di Elena Perlino e Andrea Ciprelli, visitabile fino al 27 ottobre 2019, presso la Galleria delle Immagini, del Polo del ‘900, Palazzo San Celso, in corso Valdocco, 4/A.
L’esposizione, a cura della Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, si colloca nell’ambito del progetto integrato del Polo del ‘900, “Berlino 89. Muri di ieri, muri di oggi”, coordinato dall’Istituto Salvemini e dedicato al trentennale della caduta del Muro di Berlino, ha lo scopo di promuovere la conoscenza di comunità molto presenti nel nostro paese, ma di cui di fatto non conosciamo usi, caratteri, condizioni di vita. Attraverso due sezioni fotografiche, “Maktoub: Islam d’Italia”, di Elena Perlino, e “Tra i Rom”, di Andrea Ciprelli, sarà possibile venire a contatto visivo di frammenti di realtà quotidiana di due comunità “altre” che vivono accanto a noi, ma che tendiamo a ignorare, quando non a escludere e disprezzare: la comunità musulmana e quella del popolo Rom.
Andrea Ciprelli – conosciuto nel Biellese per la mostra: “Omaggio a Tavo Burat, Gustavo Burazzi Zanchi”, inaugurata lo scorso anno a Pettinengo all’interno delle esposizioni tematiche del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli – presenta ora a Torino un nuovo florilegio di immagini frutto della sua esperienza professionale ed umana vissuta all’interno del campo Rom – ora smantellato – di Lungo Stura Lazio, a Torino.
A Pettinengo, all’interno dell’oratorio dei santi Grato ed Eusebio di Gurgo alcune di quelle immagini stampate in grandi dimensioni, raccontano il tempo festivo e quello quotidiano della comunità Rom. Gente del nostro tempo, sopravvissuta a mille vicissitudini di odio. Ma, “è più facile amare l’alieno che il nostro prossimo”, affermava Primo Levi, testimone superstite dei campi di sterminio nazisti, al quale era nota la strage di oltre 500.000 (cinquecentomila) Sinti e Rom uccisi nei campo di concentramento al pari di Ebrei e dei tanti altri “diversi”. Privo di pregiudizi, il fotografo, superando confini e muro culturale, mostra un volto dell’emarginazione. Il risultato è il ritratto partecipato di una comunità.
Esposizione a Torino e al Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo – via Fiume, 12, visitabile tutte le domeniche, dalle ore 14:30, alle ore 18:30 – Info e su prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso libero.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine: Andrea Ciprelli all’inaugurazione di Torino.

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