Una parola sarda al mese: G come GÁGGIU

Radici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico di storia e di cultura sarda a Biella

incipit G, in Giampaolo Mele, Die ac NocteGÁGGIU in logudorese e campidanese indica lo ‘stipendio, compenso’; cfr. catalano gatge ‘estipendi, paga’; italiano ant. gaggio ‘pegno, arra’, ‘stipendio’. Di questi vocaboli si erano perse le origini; essi vanno agganciati al prototipo it. ingaggiare (es. ingaggiare battaglia, ingaggiare un tecnico competente). Il verbo (in)-gaggiare va anzitutto confrontato col verbo fr. engager (ante 1150, secondo DELI di provenienza germanica). L’uso italiano di ingaggiare è molto esecrato dai puristi, e non c’è ragione, perché la base arcaica del verbo è il sumerico gag ‘arrowhead, punta di freccia’. Quindi nell’uso mediterraneo di questo verbo va data priorità al concetto di ingaggiare battaglia (icastica descrizione del momento in cui i due eserciti s’affrontano da lungi con tiri di frecce). Ovviamente l’uso fu anche sardiano, ed è notevole la voce sarda disgaggiare indicante il ‘districarsi, disimpegnarsi’ (antico riferimento all’esercito che stacca il contatto col nemico).
In Sardegna abbiamo una voce omofona, gággiu, agâgiu ‘imbroglio’; ‘patto non mantenuto’. Abbiamo poi il collaterale aggettivo gággiu ‘imbroglione’. Parola del gergo ramaio di Isili ma anche sarda ed italica. Ha base etimologica nel sum. gaz ‘to kill, slaughter, beat: uccidere, scannare, battere’. Sole (A 27) cita pure il romanes gağé, gağó ‘uomo non zingaro’ (connotazione spregiativa, da Barthelemy), gağo ‘sempliciotto, cafone, incapace, pauroso’ (da Soravia); sinto lomb.-ven. gağo, romanes cal. gağé, gağó (da Soravia). Ma si tenga presente che il termine nel senso di ‘uomo di malaffare’ è pure cagliaritano, e italico in genere (gàggio).

Salvatore Dedola,
glottologo-semitista

Nell’immagine: l’incipit “G”, in Giampaolo Mele (a cura di), Die ac Nocte. I Codici Liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all’età spagnola (secoli XI-XVII), Cagliari: AMD Edizioni, 2009

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