150 anni di Unità d’Italia, Alzabandiera solenne a Nuraghe Chervu

Biella, 20 giugno, Festa sarda 2010 – solenne Alzabandiera a Nuraghe Chervu – Benedizione religiosa in “Limba” e antica benedizione con il grano – inni eseguiti dalla Banda Musicale di Candelo – deposizione di fiori ai Caduti Sardi e ai Caduti Biellesi – salve dei Fucilieri di Su Nuraghe – Allocuzione del Presidente di Su Nuraghe dott. Battista Saiu

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Nuraghe Chervu, Alzabandiera solenne con gli Agenti di Polizia Penitenziaria della Caserma Alessandro Salaris di Biella

Il primo ringraziamento va alla Prefettura di Biella rappresentata ufficialmente dal Vice Prefetto vicario, dott. Trematerra e alla Questura di Biella, rappresenta dal Commissario capo dott. Fiantanese.
Le massime Autorità di Governo del territorio sono qui, al nostro fianco, per onorare il Tricolore, l’alto simbolo che ci rappresenta, ci unisce e ci rende fratelli.
La storia italiana, di Piemonte e Sardegna in particolare, è storia con radici lontane e profonde, storia che attraversa i secoli e i millenni.
I 150 anni che celebriamo oggi sono solo temporalmete la parte a noi più vicina, più prossima anche se, a volte, quella meno conosciuta e, sovente, la più taciuta.
Due sono i momenti cardine del nostro essere qui: alzare il Tricolore e la preghiera di benedizione con il nostro cappellano don Ferdinando Gallu, unitamente all’antico gesto beneaugurale delle “Donne del grano”.
Tradizione, ricordo e devozione a Maria “Deipara”, Madre di Dio, attraverso lo stesso percorso di fede e di cultura, sulle orme dell’antesignano Sant’Eusebio da Cagliari, primo vescovo di Vercelli, Patrono del Piemonte, inviato qui 1665 anni fa a cristianizzare le popolazioni alpine.
Siamo qui per celebrare, ricordare e onorare.

Celebrare la ricorrenza dell’Unità d’Italia: un anno di manifestazioni che rimandano all’ideale dell’unità, sogno, pensiero e azione dei nostri padri che hanno lottato e dato la vita per costruire l’Italia in cui noi oggi viviamo.
Grande è stato il contributo di tutti. La nostra Isola ha dato all’Italia il titolo di regno, nome, fondamento giuridico e Istituzioni.
Dalla Sardegna e da tutte le regioni del nuovo Stato unitario, copioso è stato il contributo di sangue all’Italia; i figli migliori, un’intera generazione è stata chiamata a servire, a combattere nella Grande Guerra, conosciuta come la IV del Risorgimento.
600.000 i morti. In tutte le città e paesi d’Italia, anche i più piccoli, una lapide ricorda questo tragico evento con lunghi elenchi di nomi.
Le pietre di Nuraghe Chervu, edificate nel 90° anno dalla fine del Primo Conflitto Mondiale, vogliono ricordare e accomunare il sacrificio dei 13.602 Caduti sardi e dei 523 Caduti Biellesi.
Durante questo anno di celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia vogliamo ricordare e onorare anche questa memoria, poiché, anche attraverso i gesti e i simboli si perpetua e si eternizza la memoria.
Oggi, a volte, anche alzare il Tricolore può sembrare problematico.
Per questo abbiamo chiesto agli uomini della Polizia Penitenziaria di Biella di unirsi a noi per ripetere un gesto che ci accomuna: alzare solennemente il Tricolore sul pennone più alto di questa area monumentale.
Gli Uomni del Corpo di Polizia Penitenziaria forniscono oggi al Nostro Paese un servizio silenzioso e discreto, ma essenziale per il funzionamento dello Stato ed il buon vivere della comunità civile.
Sul territorio provinciale la sezione di Biella rappresenta la forza di pubblica sicurezza numericamente più consistente, tra le cui fila sono presenti persone di tutte le “estrazioni” regionali della Penisola.
All’interno del reparto, poi, un non trascurabile peso ricoprono gli agenti di origine sarda e la locale caserma di Biella porta il nome di “Alessandro Salaris“, servitore dello Stato che ha avuto i suoi natali sulla nostra Isola.
Oggi, gli Agenti di Biella sono presenti nelle loro divise di gala, guidati dal loro comandante Dott. Gisberto Granucci; ci onorano della loro presenza permettendoci di far sventolare la Bandiera che accomuna la memoria di tutti gli Italiani, non solo quella delle tifoserie nei campi degli sport.
Attraversiamo momenti di difficoltà non solo economiche.
A Biella, la comunità dei Sardi si ritrova in piena sintonia con le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano quando ha ricordato che, a formare l’Italia, hanno contribuito uomini di diversa fede politica, ma tutti di alti ideali.
Perfetta condivisione – inoltre – con quanto affermato dal Cardinale Angelo Bagnasco quando dice che “l’Unità d’Italia è un vero e proprio «tesoro per tutti». I festeggiamenti possono essere una «felice occasione per un nuovo innamoramento del nostro essere italiani».

Viva l’Italia Unita! Viva la Sardegna! Viva Nuraghe Chervu!

Date uffciali del tricolore italiano

Regno di Sardegna (1848-1861); Regno d’Italia (1861-1946). Dal 1946, Tricolore della Repubblica Italiana..

Il 18 febbraio 1861 si riunisce a Torino il primo Parlamento italiano e il 17 marzo viene proclamata la costituzione del Regno d’Italia, nuovo nome dato all’antico Regno di sardegna. Il nuovo Stato adotta naturalmente e tacitamente come bandiera nazionale quella del Regno di Sardegna: il tricolore con lo stemma dei Savoia, orlato d’azzurro e sormontato dalla corona reale. Per l’impiego come bandiera di stato e della marina da guerra lo scudo dei Savoia doveva essere sormontato dallo corona reale. Cfr., Bellocchi, Bandiera del Regno d’Italia.

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2 commenti

  1. E’ stata una giornata fantastica….stupenda ed emozionante, in tutti i sensi.
    Complimenti a tutti voi….GRAZIE

  2. Ero lì con mia madre è stato un evento particolare.
    Sono stata contenta di vedere la Polizia Penitenziaria, uno dei cinque Corpi di Polizia dello Stato italiano.
    Forse molti, non considerano, non apprezzano e non valorizzano la loro opera, la loro presenza, nel nostro Paese è fondamentale.
    Oggi più che mai, posso dire, che sono veramente persone speciali.
    -w la sardegna-

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