Eusebio da Cagliari, Eusebio di Vercelli

Vissuto tra il 300 e il 371, è il primo Vescovo del Piemonte, il Padre nella fede di tutti i Cristiani che hanno vissuto e vivono nella vasta e fertile regione che si estende dalle Alpi al Ticino.

Mazza civicaNato in Sardegna e vissuto per decenni a Roma, visse tra gente ancora incerta tra cristianesimo e paganesimo, e fu anche lui lievito in questa massa (Roma aveva un milione di abitanti) che esitava davanti alla nuova mentalità cristiana. Imparò ad essere pastore mite, maestro nella Parola di Dio, animatore della carità.
Scelto dai Vercellesi e consacrato dal Papa loro Vescovo nel dicembre del 345, Eusebio fu padre della comunità cristiana, missionario nella città e nelle campagne, formatore di ottimi presbiteri nel Cenobio che fondò accanto alla cattedrale, maestro di Sacra Scrittura.
E questo mentre la povertà era grande.
Il fuoco devastatore dell’Arianesimo lo vide prima difensore della fede davanti all’imperatore Costanzo nel Sinodo di Milano (355), poi condannato all’esilio e torturato a Scitopoli, in Cappadocia e nella Tebaide.
Fu protagonista nell’immane lotta contro gli imperatori che volevano fare della Chiesa una loro provincia, e contro gli Ariani che volevano togliere a Gesù Cristo la divinità.
Poté tornare alla sua Vercelli nel 363, dopo un lungo viaggio fatto per far rinascere tra i Cristiani la fede e la Pace.
In tarda età vide fiorire la Chiesa. Molti dei suoi discepoli divennero i primi vescovi delle comunità cristiane piemontesi, da Gaudenzio, vescovo di Novara, a san Massimo, vescovo di Torino.
Molto anziano, andò incontro a Dio il 1° agosto del 371.
Papa Giovanni XXIII lo dichiarò Patrono del Piemonte.

Teresio Bosco (Eusebio di Vercelli nel suo tempo pagano e cristiano)


Nell’immagine: Biella, Mazza civica, medaglione con immagine della Madonna di Oropa e la scritta abbreviata “Deipara Protege”.

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