Identità tra profumi, magia del fuoco e lo sfornare di pizze

Prossimo appuntamento: sabato 30 ottobre, ore 21 – “Sapori di Sardegna” – degustazione e ricetta di sos papassinos maresos preparati e offerti da Antonietta Ballone.

Cuochi di Su Nuraghe
Cuochi di Su Nuraghe impegnati nella preparazione della pizza con al centro il canestro di pane de sapa, dolce preparato per l'occasione.

Sabato 23 ottobre, il forno a cupola, realizzato a regola d’arte nel 1986 da zio Agostino Angotzi, ha lavorato a pieno ritmo per soddisfare le richieste dei convenuti per gustare l’annunciata “Pizza al Circolo”, piatto tradizionale diffuso sulle due sponde del Mediterraneo e che da sempre caratterizza la presenza italiana nel mondo, grazie alla bravura di cuochi partenopei emigrati e alla felice unione di diversi condimenti provenienti dai nostri mari e dalle nostre terre.
In diverse località della Sardegna, una sorta di focaccia simile, esclusivamente preparata con prodotti di stagione (pomodori, cipolle, melanzane, olive, ecc.), con un semplice filo di olio di oliva e un pizzico di sale, veniva infornata alla fine della cottura settimanale del pane. Le mamme, coadiuvate da parenti e vicine di casa, impegnate nella difficile opera di panificazione, non sempre riuscivano a preparare minestre per la famiglia. Un pane fragrante, isperradu, tagliato in due e rimesso al forno con sopra prodotti dell’orto, piuttosto che un’apposita focaccia condita con diversi ingredienti a seconda della disponibilità, risolveva il problema della preparazione del pranzo. Molti ricordano i profumi del forno e dei diversi ingredienti che vi venivano cucinati. Generalmente, nel fine settimana, le strade dei villaggi sardi si riempivano di quelle genuine fragranze emesse dai forni domestici.
Abbandonata l’Isola, i Sardi di su disaterru di Biella si ritrovano a Su Nuraghe, l’angolo di Sardegna ai piedi delle Alpi, ancora fortemente ancorati alla loro terra di origine. Ogni occasione di incontro è segnata dal riaffiorare di ricordi, rimandi e assonanze collocati nel tempo mitico precedente la partenza.
L’incontro conviviale che si ripete è sempre un momento importante che, attraverso il cibo, fa vivere e rivivere rapporti sociali intensi con inattesi intrecci culturali identitari.
Forse, anche per questo, con la sua magia del fuoco e lo sfornare di pizze, il forno di zio Agostino Angotzi, riesce sempre, nel breve lasso di tempo di una sera, a riportare in Sardegna tutti gli ospiti di Su Nuraghe.

Battista Saiu

Nell’immagine: Antioco Mocci, Anna Axana, Carlo Avantario, Caterina Orrù, Aldo Desogus, Melinda Marrocu, Yuri e Umberto Cogotti, Giovanni Floris, Giuseppe Serra, Mario Zara, Michele Maffeo e Costanza Mura.

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