Lingua sarda e iniziative ministeriali, lettera dell’on. Sergio Milia

Biella, Nuraghe Chervu
Biella, Nuraghe Chervu.

Dagli Uffici dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport – Servizio Lingua e Cultura Sarda informano che l’Assessore ci regionale, on. Sergio Milia, ha inviato una lettera aperta ai Deputati e Senatori della Sardegna e alle Comunità e minoranze linguistiche d’Italia, concernente alcune attività di promozione linguistica del Ministero della Pubblica Istruzione, visto che “sembra esserci un momento alquanto confuso all’indomani dell’approvazione della spending review“. Nella missiva, l’Assessore chiede al Ministro e ai Parlamentari sardi di interessarsi a questi fatti e di cercare di capire qual’è lo stato dell’arte per queste numerose attività a favore della Lingua sarda delle quali, oggi, allo stato attuale, non si hanno più notizie.

Cagliari, 10 settembre 2012
– Al Ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo
– Ai Deputati e Senatori della Sardegna
– Alle Comunità e Minoranze linguistiche d’Italia

Oggetto: Lettera aperta. Promozione della lingua sarda e iniziative ministeriali

Con la presente intendo rammentare la necessità di mantenere una costante e vigile attenzione sulla assoluta efficacia di quanto finora programmato dal Ministero dell’Istruzione in materia di promozione delle lingue minoritarie e che sembra ora aver subito un’improvvida battuta d’arresto.
Pur nella sofferta approvazione dei provvedimenti della ormai stranota “spending review”, il Governo, in aula, si è impegnato con un ordine del giorno a non lasciar cadere la questione della lingua sarda e delle altre lingue tutelate dalla legge dello Stato n.482/99, dall’articolo 6 della Costituzione e da diversi pronunciamenti della Consulta.
Il Ministero della Pubblica Istruzione, negli anni scorsi, aveva programmato delle iniziative interessanti e molto utili per la difesa della lingua sarda e delle altre lingue ammesse a tutela dalla legge 482/99. Tra le altre è significativo ricordare l’istituzione di un ufficio riconoscibile e specializzato sulla questione delle minoranze linguistiche, il finanziamento di progetti scolastici sulla sperimentazione dell’insegnamento scolastico e l’avvio di un master universitario per la formazione dei docenti, esteso a tutto il territorio statale.
Non avendo notizie o atti disponibili a tutt’oggi su queste iniziative, già annunciate o programmate nei mesi scorsi dal Ministero, mi rivolgo al Ministro, che so essere sensibile alla questione delle lingue regionali – peraltro già ampiamente dimostrata anche in riferimento al progetto Semidas, Scuola digitale – affinché si dia impulso agli uffici competenti e venga al più presto riportata la situazione a una ragionevole e proficua attività, pur nell’ambito del necessario contenimento dei costi.
L’urgenza di razionalizzare la spesa e la macchina amministrativa è condivisibile, così come è lineare l’applicazione del D.L. 6 luglio 2012 n°99, convertito dalla legge 1/8/2012, titolo 2, art.14, comma 16 che, come dice lo stesso legislatore, è concepita esclusivamente «(…) Ai fini dell’applicazione dei parametri previsti dall’articolo 19, comma 5, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e dall’articolo 4, comma 69, della legge 12 novembre 2011, n.183 (…)» per ciò che riguarda esclusivamente il dimensionamento scolastico. Pertanto, non vi è, come detto da più parti, nessun declassamento delle lingue ammesse a tutela dalla legge 482/99 e l’insegnamento delle lingue regionali a scuola non è stato minimamente toccato dal provvedimento legislativo.
È discutibile forse individuare come aree geografiche caratterizzate da specificità linguistica quelle nelle quali siano presenti minoranze di lingua madre straniera, ma di sicuro agisce strumentalmente chi, facendosi scudo delle lingue minoritarie, tende a conservare cattedre e privilegi, senza magari poi aver mai prestato la dovuta attenzione alle lingue in oggetto.
A questo proposito, certo del tempestivo interessamento del Ministro, dei deputati e senatori sardi, nonché delle autorità e delle altre comunità linguistiche o Regioni o Province interessate, colgo l’occasione per porgere i più distinti saluti.

L’Assessore on. avv. Sergio Milia

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