Corsica, Piemonte e Sardegna a Roma, identità di fede e cultura

Incontro confraternite
Confratelli di Biella e di Corsica all'incontro mondiale delle Confraternite.

Immagini dell’incontro nella sezione Fotografias

Domenica 5 maggio – Roma, Piazza S. Pietro si riempie velocemente già dalle prime ore del mattino: moltissime Confraternite provenienti da tutto il mondo, ma soprattutto dall’Italia e dall’Europa, si presentano, con i loro abiti colorati, i loro stendardi e i loro Crocifissi per partecipare alla S. Messa che Papa Francesco celebrerà per loro, alle ore 10, nel quadro delle iniziative legate all’anno della Fede. Fra tutte queste persone, anche una rappresentanza del circolo Su Nuraghe, che sta per istituire una Confraternita nell’Oratorio di S. Grato a Pettinengo, giunta a Roma insieme alla Confraternita della SS Trinità e di S. Croce di Graglia, prende posto oltre le transenne. Il cielo è minaccioso, ma non sta ancora piovendo: comincerà tra poco e durerà per tutto il tempo della S. Messa, salvo una breve tregua. Su Nuraghe, oltre allo stendardo di S. Eusebio e della Madonna di Oropa, inalbera anche la bandiera dei 4 Mori, che attira l’attenzione di una Confraternita della Corsica, “Santissimu Crucifissu” di Pieve di A Serra (Aleria), sistemata poco lontano. Da qui un cordiale incontro ed un breve scambio di idee (la Messa sta iniziando).
Durante l’omelia il Papa elogia l’opera delle Confraternite, che, con le loro diversità, sono un valido aiuto all’opera evangelizzatrice e caritativa della Chiesa, un fermento importante, che si innesta sulle tradizioni popolari e sa trasmettere in modo semplice, con l’esempio e la testimonianza, il messaggio cristiano.
Purtroppo la grande quantità di ombrelli, che tenta invano di arginare una pioggia battente, forma una barriera visiva anche nei confronti del maxi schermo e impedisce a molti di vedere la celebrazione. La calca è davvero impenetrabile e quindi non si riesce neppure ad avvicinarsi alle transenne per vedere il passaggio del Papa. Un vero peccato, ma comunque questa trasferta romana è stata positiva, per lo meno per aver potuto visitare un po’ della Città Eterna, e per aver rinsaldato o allacciato rapporti, sempre positivi, con altre realtà.

Agostina Becchia

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