“Sa die de sa Memoria/ Il giorno della Memoria”, per non dimenticare

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Giunge da Nicola Loi di Ortueri, Nuoro, la poesia per il Giorno della Memoria 2023. Scritta in “Limba sarda de oe”, in “Lingua sarda contemporanea”, per imparare a leggere e a scrivere in lingua materna. Nella traduzione di Grazia Saiu, la composizione verrà inserita nell’antologia di testi del laboratorio linguistico “Eja emmo sì, là dove il sì suona, s’eja, s’emmo cantant”: incontri mensili transoceanici, che mettono in collegamento il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella e il Circulo Sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina).

Come sancito dalla Legge 20 luglio 2000, n. 211, per “ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”, da ogni parte del mondo è possibile partecipare liberamente al prossimo appuntamento linguistico, martedì 31 gennaio 2023, alle ore 21:00 (in Italia, ore 17:00 in Argentina) su piattaforma Zoom all’indirizzo: https://us04web.zoom.us/j/7157400423?pwd=ckNVOUpJQnJNcnZpY3NTQUk5bTFOZz09

ID de reunión: 715 740 0423 – Código de acceso: 123456

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine, Berlino, monumento in ricordo di Sinti e Rom internati nei campi di concentramento; per l’Italia, quello di “Perdasdefogu” (Nuoro).

 


 

Sa die de sa Memoria 

Filuferru ispinosu, no est mai,

Simbulu de sa vera libertade.

Chi no s’idat pius un’era gai,

Ca est a isperder’ custa umanidade.

Mamas, pitzinnos, betzos de chent’annos,

No ant bidu pius dies de lughe.

Ant bidu solu patimentos mannos,

Che-a su Nazarenu postu in rughe.

Una ferida chi no at a sanare,

Vile mannu est s’omine chi negat.

Ma chie cussu at devidu proare,

Pro esser’ biu torrat gratzia e pregat.

No paret beru sa zenìa umana,

A su puntu chi est cue arrivada.

No at a ismentigare a mala-gana,

Est in su coro lama ruinzada.

Ma s’istoria nos at fatu iscola,

Tocat a nois a regoglier’ s’imparu.

Isperende chi siat una sola,

E chi cumprendat bene custu paru.

Su pensamentu a sas oras feas,

Chi ant patidu sas sorres e frades.

De sambene infustas sas bideas,

Ponide mente las ismentigades.

Nigolau Loi, su 27 de bennarzu 2023

 

Il giorno della Memoria

Il filo spinato non è mai,

Simbolo della vera libertà.

Che non si veda più un’era così,

Perché è come disperdere questa umanità.

Mamme, bambini, vecchi di cent’anni,

Non hanno visto più giorni di luce.

Hanno visto solo patimenti grandi,

Come il Nazzareno messo in croce.

Una ferita che non può guarire

Vile molto è l’uomo che lo nega.

Ma chi questo ha dovuto provare,

Per esser vivo rende grazie e prega.

Non sembra vero che il genere umano,

Al punto che è arrivato.

Non dimenticherà malvolentieri,

È nel cuore spada rugginosa.

Ma la storia ci ha fatto scuola,

Tocca a noi raccogliere il monito.

Sperando che resti una sola,

E che comprenda bene questo insegnamento.

Il pensiero ha le ore brutte,

Che han patito le sorelle e fratelli.

Di sangue bagnate le idee,

Ponendo mente dimenticatele.

Nicola Loi, 27 gennaio 2023

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