Canto di fede e tradizione: “Genzianella Città di Biella” accoglie il coro sardo di Bonarcado

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Sabato 4 ottobre alle ore 18:15, santa Messa nella basilica antica cantata in sardo e concerto che unisce Sardegna e Piemonte tra fede, musica e tradizione.

Un ponte ideale tra Sardegna e Piemonte si rinnoverà venerdì 3 ottobre, quando il Coro di Bonarcado approderà sul continente per un tour che toccherà alcune delle mete più simboliche della devozione mariana. Il viaggio, che intreccia fede, storia e cultura, si colloca sulle orme di sant’Eusebio da Cagliari, primo vescovo di Vercelli e patrono del Piemonte, figura che nel IV secolo seppe importare nel Biellese un culto che ancora oggi plasma il paesaggio spirituale della regione.

Il legame tra Oropa e Bonarcado affonda le radici nei primi secoli del cristianesimo, quando l’editto di Milano del 313 d.C., emanato da Costantino Magno, sancì la libertà di culto. In Sardegna, allora settima provincia dell’Esarcato d’Africa, fiorì una devozione che trova un punto nevralgico nel santuario di Nostra Signora di Bonacatu, testimone di passaggi cruciali della storia isolana. Qui, nel 1237, Pietro II d’Arborea, alla presenza di quasi tutti i vescovi sardi, giurò fedeltà alla Chiesa di Roma ricevendo dal legato pontificio l’investitura sul proprio Giudicato. Qualche decennio più tardi, nel 1253, lo stesso luogo accolse un concilio nazionale presieduto dall’arcivescovo Prospero di Torres, a conferma del ruolo centrale della comunità bonarcadese nella vita religiosa dell’isola.

In Piemonte, la tradizione vuole che sia stato proprio Eusebio, proveniente dalla Sardegna e temprato dall’esilio in Tebaide, Cappadocia e Scitopoli, a introdurre il culto della Vergine come “Deipara”, “Madre di Dio”, sostituendo antiche divinità celtiche con un nuovo simbolismo cristiano. Secondo le cronache, dal Vicino Oriente avrebbe portato con sé le statue delle Madonne Nere di Oropa, di Crea e di Cagliari, pietre miliari della spiritualità popolare che ancora oggi attraggono pellegrini da tutta Europa.

Il viaggio del Coro di Bonarcado si inserisce dunque in una trama millenaria, rinsaldando il legame tra due regioni che condividono non soltanto la fede, ma anche una vocazione culturale e turistica di respiro internazionale. In vista dell’Anno Santo 2025, entrambi i santuari, quello di Oropa e quello di Bonacatu, sono stati riconosciuti chiese giubilari: un riconoscimento che si tradurrà in flussi di pellegrini, occasioni di valorizzazione del patrimonio artistico e nuove opportunità economiche per i territori coinvolti.

Il tour del coro prenderà avvio venerdì 3 ottobre a Baveno, sul Lago Maggiore, dove gli artisti sardi si esibiranno insieme al coro “Motta Rossa” di Magognino per il 50° anniversario della fondazione del gruppo piemontese. Da lì la tappa successiva sarà Biella, con destinazione Oropa: sabato 4 ottobre, nella basilica antica, il Coro “Genzianella Città di Biella” accoglierà gli ospiti, condividendo con loro la liturgia e un concerto congiunto. La formazione biellese, attiva dal 1952, è rinomata per il suo repertorio inedito e per l’intensa attività concertistica che l’ha portata in Francia, Belgio, Irlanda, Stati Uniti e Canada, oltre a numerose apparizioni televisive e incisioni discografiche. Non meno rilevante è il suo impegno sociale, con esibizioni dedicate alla solidarietà e alla beneficenza.

Dal canto loro, i coristi di Bonarcado — eredi della fusione tra il coro “Bonacatu” e “Su Condaghe” — custodiscono un patrimonio musicale che affonda nelle festività e nelle tradizioni popolari della Sardegna. Il loro repertorio, caratterizzato da canti religiosi e brani della tradizione orale, rappresenta un tassello prezioso della memoria collettiva isolana, oltre che un veicolo di identità e coesione sociale.

L’incontro tra queste due realtà corali non è solo un evento musicale, ma un’occasione di dialogo interculturale e di promozione reciproca. Per il Biellese, significa aprirsi a un turismo devozionale che intreccia itinerari storici e paesaggi naturali, consolidando il ruolo di Oropa come polo di attrazione spirituale e culturale. Per la Sardegna, è un’opportunità per far conoscere le proprie tradizioni in un contesto europeo, rafforzando un’immagine di isola che oltre meta balneare, è scrigno di storia, arte e spiritualità. Un viaggio che attraversa i secoli e le acque, unendo comunità e territori col linguaggio universale della musica e della fede.

Battista Saiu

Nelle immagini, il coro “Genzianella Città di Biella” e “Coro di Bonarcado”

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