Il Biellese celebra in musica i 40 anni della Corale di Casapinta

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Nel fine settimana appena concluso, il Biellese è stato palcoscenico di un evento straordinario che ha unito Piemonte, Trentino e Sardegna attraverso il linguaggio universale della coralità.

Le celebrazioni per il quarantesimo anniversario del Gruppo Vocale “Ispirazione Popolare” di Casapinta hanno rappresentato un intenso momento di scambio, dove voci diverse si sono intrecciate in un dialogo fatto di armonie e di tradizioni.

La formazione di Casapinta, attiva dal 1985 sotto la guida di diversi direttori nel corso dei decenni, ha ampliato progressivamente il proprio repertorio abbracciando tradizioni corali italiane e straniere, trasformandosi in un punto di riferimento della coralità piemontese.

Le giornate hanno preso avvio venerdì 17 ottobre con un concerto benefico, tenutosi nella chiesa di San Defendente a Ronco di Cossato, destinato a sostenere l’Associazione “Pole Pole Project”, realtà impegnata nella gestione di un orfanotrofio a Diani, sulla costa keniota. Sul palco si sono alternati il Coro Ghentiana di Ruinas (Oristano), sotto la direzione di Giovanni Andrea Puddu, e le Voci di Su Nuraghe – Biellla, ensemble guidato da Roberto Perinu con l’accompagnamento pianistico di Valentina Foddanu. Un appuntamento che ha coniugato arte e impegno sociale, confermando la vocazione solidale della coralità biellese.

A Casapinta, la sera successiva, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, il momento culminante delle celebrazioni. Protagonisti tre complessi in un concerto congiunto: la Corale di Casapinta, diretta da Bruno Giacomini, il Coro “Cima d’Oro” della Valle di Ledro, guidato da Cristian Ferrari, e nuovamente il Coro “Ghentiana”.

L’epilogo spirituale si è tenuto la mattina seguente, 19 ottobre, nella Basilica di San Sebastiano a Biella, dove il Coro “Ghentiana” ha animato la Santa Messa con canti in lingua sarda. La celebrazione eucaristica, presieduta dai Padri Francescani Minori provenienti dall’Ucraina, è stata un momento di preghiera e di comunione che ha idealmente suggellato l’incontro tra popoli e tradizioni.

Significativa anche la visita all’area monumentale di “Nuraghe Chervu”, installazione inaugurata nel marzo 2008 e dedicata ai Caduti sardi e biellesi della Prima Guerra Mondiale. In occasione del centesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, il memoriale è stato arricchito con pietre provenienti da oltre settecento comuni italiani, ciascuna recante inciso il nome della località e il numero dei soldati caduti nel conflitto tra il 1915 e il 1918. Durante la visita è stato deposto un fiore sulle Pietre di Memoria, in un gesto che ha voluto onorare il sacrificio delle generazioni passate.

Questo gemellaggio artistico tra le montagne biellesi, le valli trentine e le coste sarde sottolinea come cultura, musica e lingua possano fondersi armoniosamente. Le tre giornate hanno dimostrato come il canto corale possa diventare veicolo di valori: dalla memoria storica alla solidarietà internazionale, dalla tutela delle tradizioni all’apertura verso l’altro.

Un’esperienza che, al contempo, dà impulso a un turismo identitario e religioso, promuovendo percorsi di scoperta tra territori diversi, ma uniti da profonde affinità umane.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine, Biella, cori sardi, trentini e piemontesi in visita all’area monumentale di Nuraghe Chervu.

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