Lingua sarda e piemontese a Biella nella poesia contemporanea “Remediu/Rimedio/Armedi”

Eryngium maritimum LMartedì 31 marzo, ore 21:00, laboratorio linguistico a Biella e a La Plata in collegamento transoceanico con l’Argentina

Uso della lingua materna nella poesia, tra storia, cultura e cronaca del tempo presente – fatti del giorno, “de die in die” nei versi di Tore Spanu – testi in “Limba” per imparare a leggere e scrivere in sardo e in piemontese, anche per chi non è o non parla sardo o piemontese, ma conosce ed usa la lingua materna anche diversa dal sardo o dal piemontese – traduzione nella versione d’ij Brandé a cura di Sergi Girardin – coordina Biagio PicciauContinua a leggere →

Lingua sarda e piemontese nella poesia contemporanea “Luna de ispera/Luna di speranza/Lun-a d’ësperansa”

Briza maximaMartedì 31 marzo, ore 21:00, laboratorio linguistico a Biella – uso della lingua materna nella poesia, tra storia, cultura e cronaca del tempo presente – fatti del giorno, “de die in die” nei versi di Tore Spanu – testi in “Limba” per imparare a leggere e scrivere in sardo e in piemontese, anche per chi non è o non parla sardo o piemontese, ma conosce ed usa la lingua materna anche diversa dal sardo o dal piemontese – traduzione piemontese nella versione d’ij Brandé a cura di Sergi Girardin – coordina Biagio Picciau

Questi versi, suggeriti dalla maestosa luna piena che nel cielo stellato incanta e che si riflette nel mare calmo, sono una profonda riflessione. Da una parte, si loda la suprema bellezza, rimarcando, però, i conflitti che lei stessa vede, ma non può far nulla per poter cambiare le sorti del male… per un mondo migliore; dall’altra, i versi si spengono con la fede verso il Creatore e i Santi.Continua a leggere →

Casa Sardegna a Biella, 300 anni di storia comune, Marzo

studenti e giovani del Consiglio comunale dei ragazzi di Busca a Nuraghe Chervu

Nel 300° Anniversario dell’unione tra Piemonte e Sardegna, le immagini di Nuraghe Chervu, pubblicate in Su Calendariu 2020, edito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, ci accompagnano con cadenza mensile tra pagine di storia locale e nazionale

Dall’Armata Sarda all’Esercito Italiano – L’aggettivo “sardo” compare negli atti e nelle istituzioni degli Stati Sabaudi sin dal 1720.
Tra questi, la Regia Armata Sarda, l’esercito di terra, protagonista della I Guerra d’Indipendenza, ricordata, tra l’altro, da diversi monumenti. Degno di menzione quello di Torino, in piazza Castello, davanti a Palazzo Madama, dedicato all’Alfiere Sardo. Opera dell’artista Vincenzo Vela, innalzato sin dal 1859, fu offerto al Comune del capoluogo subalpino dai fuoriusciti milanesi a memoria degli eventi gloriosi e sfortunati del 1848, in omaggio al sacrificio ed alle imprese dell’Esercito Sardo, come recita l’epigrafe ai piedi della statua.Continua a leggere →

Studi di Su Nuraghe, “Migrazioni interne e variazione sociofonetica”

Alice Betti e la sua tesi di laureaConsegnata al “Museo delle migrazioni” la prima tesi di laurea sul progetto “Lingua, identità e migrazioni”

Momento importante del progetto “Lingua, identità e migrazioni”, la raccolta in una tesi di laurea i primi risultati scientifici. Progetto ambizioso di Su Nuraghe, sostenuto da Regione Piemonte e Regione Autonoma della Sardegna, condotto e coordinato dalla prof.ssa Chiara Meluzzi di Cossato, docente all’Università di Pavia. Nei giorni scorsi è stata consegnata nelle mani del presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu, copia della tesi magistrale dal titolo “Migrazioni interne e variazione sociofonetica: il caso di una scuola elementare biellese”, redatta dalla dott.ssa Alice Betti, con la supervisione della prof.ssa Chiara Meluzzi, e discussa allo IUSS (Scuola Universitaria Superiore) di Pavia ottenendo il punteggio massimo.Continua a leggere →

Marzo, una parola sarda al mese: T come TZÁNTARA

incipit T in Giampaolo Mele Die ac NocteRadici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

TZÁNTARA nel nord (compresa la Gallura: ciàntara) significa ‘scandalo, vergogna, causa di scherno, ludibrio, smacco, figura ridicola’. Log. tùe sèse una tzántara ‘tu sei la vergogna in persona’; log. atzantarádu ‘svergognato’. Wagner non dà l’etimo, che è dal bab. šamṭu, šanṭu ‘torn loose’ (essere ‘una frana totale’, uno ‘straccio d’uomo’, una persona ‘impresentabile’). Ma forse è più congrua l’etimologia sum. za’am ‘pietra’ + tar ‘abbattere’, ‘tagliare’. Con ciò abbiamo il significato di ‘pietra abbattuta, fatta a pezzi’. In questo caso ci troviamo davanti a una situazione creatasi dopo il VI secolo dell’era cristiana, allorché fu dato ordine di abbattere dovunque le decine di migliaia di menhirs (perdas fittas) che costellavano la Sardegna. La memoria dei padri fu evidentemente dura a morire, e il popolo considerò ancora per molti secoli come una vergogna quegli abbattimenti contrari alla religione dei padri. Da qui il significato di tzántara.Continua a leggere →