Prosegue presso il Circolo Culturale Sardo di Biella il corso di apicoltura promosso dall’Associazione Biellese Apicoltori. Nella serata del 28 febbraio il Presidente dott. Paolo Detoma ha mostrato le attrezzature di base indispensabili per iniziare l’attività spiegandone le modalità d’uso e mettendo a confronto le varie versioni presenti sul mercato. È poi stato fatto vedere dal vivo come inserire correttamente all’interno dei telai di legno il foglio cereo che è la parte centrale dei favi da cui inizia la costruzione delle cellette da parte delle api. Di seguito, ai partecipanti al corso sono state distribuite bottiglie di birra, gentilmente messe a disposizione da birrifici e rivenditori di bevande, da utilizzare quale miglior esca per il monitoraggio e la cattura del calabrone asiatico.
Marzo 2025, una parola sarda al mese: “A” come “AKETTA”

Radici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella
AKETTA, akitta ‘cavallino della Giara’. La base etimologica parrebbe il sumero akkanum ‘wild donkey’, che col tempo sarebbe divenuto un diminutivo (akkitta) poiché i ponies della Giara in origine, molti millenni addietro, erano più piccoli degli asini selvatici.
Invero, la reale base etimologica non è quella citata ma l’egizio geroglifico åḥṭ ‘stall, stable’, åqḥ ‘to enter, invade, rush in’, åqeṭu ‘labourer, workman’. Da questi tre vocaboli si capisce che in origine il termine era riferito allo stallone, al cavallo da monta. Solo in seguito il termine passò a distinguere un certo tipo di cavallo, a prescindere dal sesso.
Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis, Marzo 2025, «Q» come QUATÉ
Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi” che fanno capo al Circolo culturale sardo “Su Nuraghe” di Biella – QUATÉ è parola che accompagna il terzo mese dell’anno come si ritrova in “Barba Tòni”, Barbo Toni Boudrìe, in Gianrenzo Clivio e nella ricca produzione letteraria di “Tavo Burat”, Gustavo Buratti Zanchi.
Quaté v.t. ▪ coprire, celare, nascondere || gnun d’àutri drapò d’andeje dapress che coste paròle ‘d rista tròp dura, bagnà tëssùa con mia saliva e che a quata a j’euj mè còrp patanù [Tavo] = nessun’altra bandiera da seguire che queste parole di canapa troppo rigida inumidita tessuta con la mia saliva e che agli occhi cela il mio corpo nudo → stërmé.
“Feminas”: giallo mimosa la Festa della Donna di “Su Nuraghe”
Sabato 8 marzo 2025, alle ore 21:00, in via Galileo Galilei, 11, nella sede del Circolo Culturale Sardo di Biella, si terrà la “Festa della Donna”, con omaggio floreale a tutte le donne presenti.
Divenuto simbolo diffusissimo, l’esotico fiore di mimosa, proveniente dall’Oceania verso metà Ottocento, caratterizzerà l’appuntamento in calendario a “Su Nuraghe” di Biella.
A Teresa Mattei, la più giovane eletta nel 1946 all’Assemblea Costituente, alla sua collega Teresa Noce e alla dirigente politica Rita Montagna dell’Unione Donne Italiane, si deve l’adozione della mimosa per la festa dell’8 marzo, “un fiore povero e diffuso nelle nostre campagne”, ben acclimatato alle nostre latitudini, grazie agli inverni tiepidi che ne favoriscono la fioritura tardo invernale sui primi contrafforti alpini.
3° appuntamento col corso di apicoltura al Circolo Su Nuraghe: materiali e prodotti dell’alveare

Prosegue presso il Circolo culturale sardo “Su Nuraghe” il corso di apicoltura promosso dall’Associazione Biellese Apicoltori. Nella serata di venerdì 21 febbraio, presentato dal presidente degli Apicoltori, dott. Paolo Detoma, il prof. Giorgio Bello Parcianello, docente di Agraria presso l’Istituto Vaglio Rubens, ha intrattenuto i presenti spiegando quale deve essere l’attività dell’apicoltore nel corso dell’anno per assecondare la biologia delle api.
