Ragazzi delle scuole biellesi raccontano il Museo delle Migrazioni

allievi e insegnante della scuola Big Picture Learning al Museo delle Migrazioni di Pettinengo

Nei giorni precedenti Natale, col mio compagno di classe Leonardo siamo andati, insieme all’insegnante di sociologia Isabella Borrione, a visitare il Museo delle migrazioni di Pettinengo. Abbiamo deciso di accostare questa visita all’argomento sul multiculturalismo.
Arrivati a Pettinengo, subito abbiamo visitato la mostra fotografica di Andrea Ciprelli dedicata alle migrazioni del popolo Romanì. L’esposizione è un omaggio a Gustavo Buratti Zanchi, difensore delle minoranze linguistiche e culturali. Ho trovato quest’esposizione molto interessante perché mostra attimi di vita quotidiana di una comunità chiusa, molto riservata che Ciprelli è riuscito a cogliere: infatti è riuscito a immortalare attimi di vita di un popolo da molti ritenuto “sporco e fatto di ladri”, ma che invece svela essere ricco di cultura che con felicità e fierezza custodisce le sue tradizioni, alcune delle quali affondano le radici nel nostro patrimonio comune giudaico cristiano.Continua a leggere →

Una parola sarda al mese: E come EBBÌA

incipit E, in Giampaolo Mele, Die ac NocteLaboratorio linguistico di storia e di cultura sarda a Biella. La collaborazione con il glottologo-semitista Salvatore Dedola inaugura il nuovo anno. Presentate radici e semantica di parole sarde, rivisitate mediante dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche), illustrate da capolettera tratti da codici liturgici di Oristano.

EBBÌA in sardo funziona come preposizione ed avverbio, ed esprime l’esclusione: ‘soltanto, eccetto, esclusivamente’. Si usa anche nelle locuzioni congiuntive. Ebbìa è variante semantica di pétzi, scètti ecc. Wagner sostiene giustamente che il termine corrisponde al contin. ebbía (a Castro dei Volsci: ibbía ‘soltanto’); nel Lazio mer. jé bbía ‘soltanto io’ (Rohlfs); abruzz. ebbi; teram. abbi ‘id.’ = ital. e via ‘e basta’ (Salvioni).Continua a leggere →

Donne del filet, fili di cultura e di memoria sarda e biellese

Donne del filet

Dopo le feste di fine anno, gli incontri settimanali con le “Donne del filet” riprenderanno mercoledì 9 gennaio, alle 15:00, nelle accoglienti sale del Circolo sardo di via Galilei, 11, a Biella. In armonia con le stagioni e le giornate che si accorciano, alcune attività di Su Nuraghe segnano il passo, fermandosi in una sorta di temporaneo letargo.
Nella piccola Sardegna presente a Biella, natura e tradizioni si incontrano intrecciando ritmi calendariali e antichi saperi attraverso gesti e parole in lingua materna. Tra gli elementi di cultura popolare tramandati nel presente, il ricamo a meandro approdato da Bosa tanti e tanti anni fa. Molte case private e chiese biellesi conservano manufatti realizzati da operose ragazze arrivate in Piemonte seguendo vocazioni laiche e religiose.Continua a leggere →