Lingua sarda a Biella, pratz’e Cresia dda portu in su coru

Martedì 24 febbraio 2015, ore 21 – “Sa famillia” – sighida – (seconda parte) – “atobios”, incontri mensili a Su Nuraghe di Biella – laboratorio linguistico in limba mama/lingua madre – tutti possono partecipare anche chi non è o non parla sardo ma conosce ed usa la lingua materna anche diversa dal sardo.

Badori Piciau e il piccolo Biagio in sella
Badori Piciau e il piccolo Biagio in sella.

Si seus lassaus, su mesi passau, chi is traballus in su territoriu, a pagu a pagu, andànt a innantis. Ghetaus is bussonis, ancora calincunu giru de ladini, una bona passada de matz’e cani e fiant prontus a ghetai soleta. Totu in d’una est sciopau unu bellu guroni. Su bixinau nou fiat crescendi in d’una zona noa chi si narat “sa pista” poita fiat unu sartu a su tremini de sa bidda aundi prima ci fiat una pista po is curridoris. Chini comporat unu territoriu s’arringherat a is atrus, torrendi agoa su tanti po s’arruga. E aici, s’arruga bella longa, fiat po nci stupai a sa bia de Patiolla. A su mèri de s’urtimu terrenu, chi fiat cussu chi iat bendiu casi totu is terriorius no d’importat nudda de s’arruga e iat giai incumentzau a pesai oru oru bia de Patiolla brivendi sa possibilidadi de fai sa contonada cun sa bia noa chi fiat nascendi. Sa briga, antzis su certu, andàt a sa longa ca non ci fiat, a s’ora, una lei chi d’obbrighesit po prubicu brofetu. Aiaiu Pepineddu, ca teniat cunfiantza cu su Giugi conciliadori, d’at domandau unu parri. No ci fiat nudda de fai: o s’acunnotai de bivi in d’una intrada longa, unu cundutu, o bendi e s’arretirai. E aici est stetiu. Su territoriu cun is murus pesaus esti stetiu bendiu e cun s’incasciu ant comporau sa domu de Marieta Tzuddas in bia Nerva, chi intzandus si zterriat bia Tevere anca emus biviu in afitu otu annus prima. Ingastu: 8.000 francus.
Po sa primu borta, ca de is atras, po s’edadi, non arregordamu nudda, lassamu su mundu de pratz’e Cresia: is amighixeddus, is fillus de su cav. Marini, su maistru miu, is fillus de Antoninu Argiolas, su maist’e pannu, s’arrogu arregiolau, ananti de cresia, innui giogamu cun sa bicicretedda, sa pratza innui, in s’istadi is bagadius, a pustis prangiu de su dominigu gioganta a bocia o cun is tamburellus e is dis de festa nodias, a sa Missa cantada, is gueteris sterrianta sa batteria di allui a s’elevatzioni, s’arruga, cun is muntonis de giarra prontus po candu ‘eniat sa machina de cillindrai e chi femu donnia dì, impari cun aiaiu chi teniat s’ofitziu a pedepranu de sa scola e chi dda femus camminendi in mesu, ca tanti non ci fiat traficu perunu.Continua a leggere →

Studenti del Liceo Scientifico in visita a Pettinengo con Su Nuraghe

studenti del progetto Esperienza di Restauro

Il prossimo sabato 21 febbraio, trenta studenti che partecipano al progetto “Esperienza di Restauro” si recheranno a visitare l’oratorio di san Grato e sant’Eusebio di frazione Gurgo a Pettinengo.
Il gioiello architettonico in stile “Barocco piemontese” è stato messo al centro dei loro studi su indicazione del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe. I lavori di restauro e recupero della chiesa, sostenuti dalla Comunità sarda e dagli abitanti di Pettinengo, vogliono essere occasione per offrire ai giovani prospettive di nuove professionalità.
Il progetto “Esperienza di restauro”, proposto da Su Nuraghe al Liceo Scientifico Statale “Amedeo Avogadro” di Biella, vede coinvolti studenti in attività didattiche in aula con i docenti curricolari Adele Sogno e Raffaella Greppi. Tra gli esperti esterni, l’architetto Matteo Grotto e l’artigiano restauratore Tullio Nelva di Andorno. Inoltre, presso il laboratorio di via Scaglia, 2, guidati dal maestro ceramista Rita Torello Viera, gli allievi imparano a manipolare argille di diversa provenienza studiandone gli impasti, imparando a riprodurre oggetti in terra cotta.Continua a leggere →

Marino Cau, da Cagliari a Biella, di qua e di là dal mare

Sabato 21 febbraio 2015, ore 21 nelle sale del Punto Cagliari, in via Galileo Galilei, 11, a Biella, Su Nuraghe Film “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”. In cattedra Marino Cau – ingresso libero

Marino CauMarino Cau nasce a Cagliari nel 1960 da Luigi e da Maria Farris. Tre anni dopo, la sua famiglia parte dalla Sardegna: destinazione Biella. Sono gli anni della grande migrazione; ai piedi del Mucrone, è tutto un fermento di uomini e cose in cerca di sistemazione: lavoro da trovare, luoghi in cui abitare, letti su cui riposare. Bisogni primari da soddisfare a cui la famiglia Cau cerca di dare risposte fornendo i primi mobili con cui arredare le case dei nuovi Biellesi appena arrivati.
I quartieri Riva, Vernato e Piazzo sono i primi luoghi di approdo di tanta umanità. Nell’aristocratica Biella alta, quasi completamente abbandonata dagli antichi maggiorenti e dai nuovi ricchi della città, oramai residenti al piano, Luigi Cau apre il primo negozio di mobili, nei pressi della funicolare. Nel mondo dell’emigrazione biellese, molti ricordano ancora l’acquisto a rate dei primi mobili, pagati un po’ per volta dalle buste paga di fine mese.
L’esperienza del genitore caratterizzerà la futura vita lavorativa dell’intera famiglia Cau. Tant’è che i quattro figli subentreranno nell’attività paterna estendendola all’Isola, con i negozi di Lunamatrona (Cagliari) e di Biella, costantemente alimentati dalla spola tra Sardegna e Piemonte. Da sempre, i mezzi della ditta sono in continuo movimento di qua e di là dal mare. In furgone a trasportare mobili, anche il viaggio di nozze di Marino con la novella sposa in aereo a raggiungerlo sulle coste sarde.
Il legame ininterrotto della famiglia Cau con l’isola si concretizza nel sostegno non solo economico all’attività del Circolo Su Nuraghe di Biella. Sabato prossimo, Marino Cau salirà in cattedra per illustrare il film “Fonni: S’Urthu”, anch’egli col cuore che batte forte per la gente della sua Isola.

Eulalia Galanu

Fonni: s’urthu, film dell’ISRE. Sardegna nella città dell’orso alpino

su nuraghe filmSabato 21 febbraio, alle ore 21, nell’ambito della rassegna Su Nuraghe Film, verrà presentato “Fonni: S’Urthu”, opera di Ignazio Figus, responsabile del settore Produzione Audiovisuale e Promozione, curatore delle attività audiovisive ambientate in Sardegna, per conto dell’I.S.R.E. (Istituto Superiore Regionale Etnografico).
Il documentario della durata di 27 minuti circa, è stato realizzato nel 2007 ed è allocato nelle pagine di Sardegna Digital Library, la biblioteca digitale creata nel 2008, gestita dalla Regione Autonoma della Sardegna, composta da materiali multimediali in costante aggiornamento.
Protagonisti del Carnevale di Fonni sono s’urthu, l’orso e sos buttudos; questi, vestiti di pelli bianche di caprone o di montone, accompagnano s’urthu in catene, maschera nera che indossa pesanti campanacci.
Sos buttudos tengono al guinzaglio s’urthos nel suo dimenarsi, tentando continuamente la fuga.
Con approccio etnografico, il regista documenta le diverse fasi del Carnevale, seguendo i personaggi durante i preparativi: l’accensione del fuoco per bruciare pezzi di sughero col quale annerire mani e viso delle maschere, la vestizione vera e propria e i momenti precedenti l’inizio della sfilata che attraverserà il centro abitato.
Durante il tragitto, le maschere si fermano davanti alle case che offrono loro da bere e da mangiare; momenti di ristoro che rallentano e interrompono, anche solo per un momento, il suono dei campanacci e i richiami di sos buttudos, che ricordano i segnali acustici emessi dai pastori nel guidare il proprio gregge.

Carnevale dei bambini a Su Nuraghe, nuove leve in pista

Angelica e Yael
Angelica e Yael.

Da sempre, il Carnevale dei bambini di Su Nuraghe coinvolge anche genitori e nonni in veste di accompagnatori vigili e attenti. Intermediari tra loro, le nuove leve della comunità, Sardi di seconda, terza e quarta generazione, giovani poco più che adolescenti ad animare il pomeriggio di festa.
L’edizione 2015, è stata affidata ad Angelica Aimone Bosincu e Yael Sau, studentesse in Scienze Sociali e Psicologia presso le Università di Torino e di Aosta, ad accogliere i bambini in maschera nella sala invasa da coriandoli; una piccola agorà, la piazza con la gente attorno: adulti a far corona ai nuovi virgulti che si affacciano alla vita.
Al centro, le pignatte, appese ad un filo, ricolme di caramelle e coriandoli, pronte ad essere frantumate dai bastoni di concorrenti bendati, ordinatamente in fila secondo l’altezza, in attesa del proprio turno.
A lato, su di un tavolo, acqua, bibite e la gran carrellata di dolci della tradizione del Carnevale isolano disponibili a sazietà.
Ritratti dai cellulari di genitori e nonni, i piccoli protagonisti hanno posato per l’immancabile foto di gruppo, alcuni ancora in braccio a mamma o papà, prima di ricevere l’ulteriore simpaticissimo omaggio individuale: decine di peluche estratti dal sacco magico di Yael e Angelica, le ragazze che li hanno accompagnati durante la festa, vero e proprio laboratorio sociale, applicazione pratica dei loro studi universitari dove, attraverso Su Nuraghe è possibile cercare, sperimentando sul campo e nel presente, risposte ai bisogni antichi di solidarietà e socialità, amicizia e comunità.Continua a leggere →