Sabato 21 febbraio, alle ore 21, nell’ambito della rassegna Su Nuraghe Film, verrà presentato “Fonni: S’Urthu”, opera di Ignazio Figus, responsabile del settore Produzione Audiovisuale e Promozione, curatore delle attività audiovisive ambientate in Sardegna, per conto dell’I.S.R.E. (Istituto Superiore Regionale Etnografico).
Il documentario della durata di 27 minuti circa, è stato realizzato nel 2007 ed è allocato nelle pagine di Sardegna Digital Library, la biblioteca digitale creata nel 2008, gestita dalla Regione Autonoma della Sardegna, composta da materiali multimediali in costante aggiornamento.
Protagonisti del Carnevale di Fonni sono s’urthu, l’orso e sos buttudos; questi, vestiti di pelli bianche di caprone o di montone, accompagnano s’urthu in catene, maschera nera che indossa pesanti campanacci.
Sos buttudos tengono al guinzaglio s’urthos nel suo dimenarsi, tentando continuamente la fuga.
Con approccio etnografico, il regista documenta le diverse fasi del Carnevale, seguendo i personaggi durante i preparativi: l’accensione del fuoco per bruciare pezzi di sughero col quale annerire mani e viso delle maschere, la vestizione vera e propria e i momenti precedenti l’inizio della sfilata che attraverserà il centro abitato.
Durante il tragitto, le maschere si fermano davanti alle case che offrono loro da bere e da mangiare; momenti di ristoro che rallentano e interrompono, anche solo per un momento, il suono dei campanacci e i richiami di sos buttudos, che ricordano i segnali acustici emessi dai pastori nel guidare il proprio gregge.
Carnevale dei bambini a Su Nuraghe, nuove leve in pista

Da sempre, il Carnevale dei bambini di Su Nuraghe coinvolge anche genitori e nonni in veste di accompagnatori vigili e attenti. Intermediari tra loro, le nuove leve della comunità, Sardi di seconda, terza e quarta generazione, giovani poco più che adolescenti ad animare il pomeriggio di festa.
L’edizione 2015, è stata affidata ad Angelica Aimone Bosincu e Yael Sau, studentesse in Scienze Sociali e Psicologia presso le Università di Torino e di Aosta, ad accogliere i bambini in maschera nella sala invasa da coriandoli; una piccola agorà, la piazza con la gente attorno: adulti a far corona ai nuovi virgulti che si affacciano alla vita.
Al centro, le pignatte, appese ad un filo, ricolme di caramelle e coriandoli, pronte ad essere frantumate dai bastoni di concorrenti bendati, ordinatamente in fila secondo l’altezza, in attesa del proprio turno.
A lato, su di un tavolo, acqua, bibite e la gran carrellata di dolci della tradizione del Carnevale isolano disponibili a sazietà.
Ritratti dai cellulari di genitori e nonni, i piccoli protagonisti hanno posato per l’immancabile foto di gruppo, alcuni ancora in braccio a mamma o papà, prima di ricevere l’ulteriore simpaticissimo omaggio individuale: decine di peluche estratti dal sacco magico di Yael e Angelica, le ragazze che li hanno accompagnati durante la festa, vero e proprio laboratorio sociale, applicazione pratica dei loro studi universitari dove, attraverso Su Nuraghe è possibile cercare, sperimentando sul campo e nel presente, risposte ai bisogni antichi di solidarietà e socialità, amicizia e comunità.Continua a leggere →
Il gusto dell’Isola al sapore di zippulas, cattas e para frittus
Sabato grasso, 14 febbraio, ha accolto nei locali della biblioteca Su Nuraghe, il Carnevale dei Sardi di Biella. Le sale, addobbate per l’occasione, si sono animate di partecipanti; molti facevano la spola tra musiche, zippulas, cattas, deliziosi para frittus, altalenando, nella ventitreesima giornata calcistica, con la partita del Napoli sconfitto da focoso Palermo che, in casa, batteva 3-1 la più volte invincibile squadra partenopea.
Nel mentre, nelle sale della festa, il sondaggio per la scelta della migliore maschera assegnava – dopo apposita votazione coordinata dall’infaticabile Idelmino – il primo premio assoluto a “Pippi calze lunghe”, la maschera più gettonata. Come di consueto, al vincitore verrà consegnato un cesto ricolmo di prodotti sardi, sabato 7 marzo, durante la prossima “Festa della Donna”.Continua a leggere →
Quattro nuovi film presentati da quattro giovani sardi
Primo appuntamento sabato 21 febbraio 2015, ore 21 – Circolo Su Nuraghe Biella – ingresso libero
Il diciassettesimo ciclo di Su Nuraghe Film, il primo del 2015, ci accompagnerà per i primi mesi del nuovo anno, fino alle soglie della prossima estate, con quattro brevi opere, una di Ignazio Figus, tre di Davide Mocci, due registi già presenti con le loro produzioni nelle nostre precedenti edizioni.
Il primo, responsabile del settore Produzione Audiovisuale e Promozione dell’I.S.R.E. (Istituto Superiore Regionale Etnografico), è curatore delle attività audiovisive ambientate in Sardegna; il secondo è apprezzato documentarista che cura sceneggiatura, testi, fotografia, montaggio e regia delle sue opere in onda dagli inizi degli anni novanta sulle frequenze di RAI UNO e RAI TRE, spesso nella seguitissima trasmissione GEO & GEO.
Quattro filmati affidati ad altrettanti giovani sardi invitati a tenere quattro lezioni di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”.
Marino Cau è nato a Cagliari; gli altri tre sono Sardi di seconda generazione, nati, cioè, fuori, lontano dalla Sardegna. Massimiliano Siddi e Barbara Abis, per la prima volta, partecipano da protagonisti all’attività di Su Nuraghe; Massimo Zaccheddu, con la sua passione per la musica, compone e canta, animando spettacoli, manifestazioni e serate anche presso comunità sarde di altre città. Nel nostro Circolo ricopre la carica elettiva di Rappresentante di Base. Marino Cau, titolare con i fratelli di un noto mobilificio con sedi a Biella e a Lunamatrona (Cagliari), da sempre, con la sua famiglia partecipa e sostiene anche economicamente le attività del Circolo Culturale Sardo di Biella.
Per tutti loro si tratta di una sorta di entrata in società, quasi un rito di passaggio: invito alla condivisione partecipata nella gestione della grande famiglia sarda di cui sono sempre più chiamati ad essere parte attiva attraverso lo studio e la conoscenza, esponendo ed illustrando, come in questo caso, le tematiche dei film loro assegnati.
Su Nuraghe Film, una scommessa che diventa progetto, si propone di coinvolgere le nuove generazioni, i nati lontano dalla Sardegna e coloro che, troppo presto, hanno dovuto lasciare sa terra amada.
Battista Saiu
Per Oropa di più, 50.000 maglie con quaranta mani e col cuore
Una rete lunga mille quadratini da cinque millimetri ciascuno; 50.000 maglie per realizzare cinque metri di pizzo alto 25 centimetri. Questi i dati della nuova tovaglia per la mensa dell’antico sacello eusebiano di Oropa. La stanno ricamando le “Donne del filet” che dall’anno 2009, tutti i mercoledì si incontrano a Su Nuraghe per tramandare i saperi materiali appresi attraverso il gesto e la parola. Un vera e propria scuola della tradizione, con venti donne, maestre ed allieve ad un tempo, che si scambiano le conoscenze apprese attraverso l’oralità; così le loro parole si materializzano in splendidi manufatti fatti con ago e filo.
Per Oropa vogliono fare di più: un lavoro con quaranta mani e il cuore di ciascuna.
La tovaglia per il santuario viene dopo la dozzina di altre tovaglie d’altare donate ad alcune chiese biellesi (Ponderano, Borriana, Graglia). Anche l’antica chiesa del Crocifisso, nel comune di Marta (Viterbo), sul lago di Bolsena ha una tovaglia a filet fatta a Biella. A Dorzano, lo scorso autunno, durante la visita del vescovo di Biella, mons. Gabriele Mana, il parroco don Adriano Bregolin, ha consegnato una pergamena di ringraziamento per la tovaglia con “L’ultima cena” ricamata a filet, donata alla sua chiesa.
La scorsa settimana a Su Nuraghe, in un momento di fraternità, è stata inaugurata la fase operativa individuale affidata a ciascuna ricamatrice. Al centro del pizzo è già possibile ammirare una grande lettera “M”, con a fianco le prime rose.
Eulalia Galanu