23° Gran Premio, gara podistica di montagna Su Nuraghe

LocandinaGiovedì 1° maggio 2014, alle ore 9,30, a Ronco Biellese si svolgerà la XXIII edizione del Gran Premio Ronco “Cascina Alè” al Castello di Zumaglia, tradizionale gara podistica organizzata dalla Sezione sportiva del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, in collaborazione dell’Associazione Sportiva Gaglianico 1974, con il patrocinio del Comune di Ronco Biellese e della Comunità della Bassa Valle Cervo, “La Bürsch”.
L’iniziativa promossa e organizzata da Su Nuraghe è nata con lo scopo di valorizzare la montagna e gli antichi sentieri, passando attraverso i territori dei Comuni di Ronco Biellese e di Zumaglia, alle pendici delle Alpi biellesi.
Gli atleti, sempre numerosi, percorreranno il parco del “Bric”, il Castello di Zumaglia, accolti dall’eterogenea vegetazione formata da essenze forestali autoctone frammiste a varietà ornamentali che hanno trasformato il preesistente bosco in un giardino silvestre particolarmente suggestivo.
All’atto dell’iscrizione verranno consegnati pacchi dono a tutti i partecipanti; altri regali a sorteggio a fine gara; the caldo per tutti, anche per il pubblico. Infine, l’atteso “cumbidu”, il rinfresco offerto da Su Nuraghe con prodotti tipici della Sardegna: formaggio pecorino, pane carasau, olive isolane, salsiccia e vino di Sardegna.
Anche quest’anno, è stato possibile realizzare la manifestazione grazie al sostegno di Beer Shop (Biella, via Italia, 57); La Botte (Biella Chiavazza, via Firenze 33).

Efisangelo Calaresu

Limba, mannigos, mannelli di memoria, grano di Sardegna

Nuovo appuntamento col Laboratorio linguistico sardo – incontro a Su Nuraghe – partecipazione libera a tutti, anche per chi non è o non parla sardo.

Costumi sardi, mannigos, mannelli di grano in processione
Costumi sardi, mannigos, mannelli di grano in processione.

Biella, 29 aprile 2014, alle ore 21, al Circolo Su Nuraghe, nuovo “atobiu”, incontro mensile; altri “mannelli”, “mannigos” di “memoria”, si aggiungono a formare quel “granaio” in cui far convergere iniziative culturali promosse dal Circolo dei Sardi di Biella.
L’appuntamento del mese scorso è stato dedicato alla poesia, con breve excursus su Tigellio, musico e cantore sardo, poeta latino, amico di Cesare e di Ottaviano, famoso per le Satire.
Ma la Sardegna non è la sola terra di poesia; tante altre lo sono. La poesia sarda, però, è giunta fino a noi nella forma cantata. In Sardegna la poesia non è mai recitata o declamata, bensì cantata, sempre. A Biella, alcuni ricordano il saluto cantato, carico di pathos nella forma prima che nel contenuto, intonato dal dott. Sebastiano Cabiddu, direttore dell’INPS di Biella, per l’apertura dei festeggiamenti del decimo anniversario di fondazione del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe (1988). In anni più recenti, sono note le ottave di “zio Agostino Angotzi” e di “Bobore”, Salvatore Pinna, improvvisate, a volte scritte, sempre intonate, riguardanti gli incontri conviviali, le cerimonie, sviluppando in versi il tema contingente le feste di Su Nuraghe.
Attualmente compongono versi, pubblicati anche dalla stampa locale, Anna Maria Cuccuru e la sorella Sebastiana. In ricordo di Alessandro Sanna e per la Festa della Donna 2014, Luigi Melis ha scritto versi e suonato con l’armonica a bocca le sue melodie subentrando con la musica strumentale alla tecnica vocale.
La tradizione ancora viva e vitale in Sardegna, trapiantata nei luoghi di emigrazione, continua a riprodursi e a produrre, a rigenerarsi su canoni immutati, arricchita, a volte, da ibridazioni. A Biella, sa Limba, la lingua sarda, con mille sfumature, permane nei rapporti rituali e quotidiani tra gli associati.
Il tema del prossimo incontro sara definito durante la serata di martedì.Continua a leggere →

Pasqua di resurrezione e riti di rinascita nella tradizione sarda

Pozzomaggiore, Pippia de Mannaghe
Pozzomaggiore, Pippia de Mannaghe.

Pippia de Maju e de Mannaghe, Maimulu e Maimone

La rinascita della nuova stagione, che trova la sua massima espressione nella celebrazione della Pasqua cristiana e nelle cerimonie che la precedono, si innesta su cultualità che hanno attraversato millenni.
Con la nuova Fede, antichi riti di rinascita sono giunti fino a noi; originariamente connessi con la ciclicità del tempo, vengono associati fino ad identificarsi con la resurrezione di Gesù, vittorioso sulla morte, al pari della primavera che, a ogni giro di stagione, rifiorisce, ritornando a nuova vita.
Nella “Sartiglia” di Oristano, su componidori, il capocorsa, riceve da su majorale, il presidente del Gremio, sa pippia de Maju, la bambina di Maggio, scettro vegetale formato da steli di pervinca intrecciati, con alle estremità due mazzi di viole mammole, col quale benedire i partecipanti, all’inizio e alla fine della corsa equestre.
Ad Aidomaggiore (Oristano), corone di pervinca, dette “su Maimoni”, sono confezionate per invocare la pioggia.
A Pozzomaggiore (Sassari), è attestata sa pippia de Mannaghe, la bambina di Mannaghe (divinità della pioggia), realizzata con steli fioriti di Lansana (Lapsana communis), portata in processione da adolescenti per le vie del paese nei periodi di siccità, invocando acqua: “Abba a sa pippia de Mannaghe”.
Ad Austis (Nuoro), sos colonganos e surtzu (dal greco “kòlos”, pecora) e l’orso, sono descritti in documenti antichi con “frunzas de lidone ant pro caratza”, con fronde di corbezzolo sul viso, risalenti, secondo certi studiosi, a riti di fertilità coi quali si voleva propiziare il dio della vegetazione, Dioniso Minoles, invocato in Sardegna, come Maimone.
Su Maimulu è anche “s’urtzu”, l’orso del Carnevale di Ulassai, in Ogliastra. Per altri, pippia de Maju o di Mannaghe, Maimone e Maimulu sarebbero associabili “ai maggi”, agli alberi di maggio o strutture simili, molto diffuse in buona parte dell’Europa folclorica, posti al centro delle feste di inizio anno o del nuovo ciclo stagionale, volti a favorire i nuovi raccolti.
Si tratta di elementi di religiosità popolare entrati a far parte dei rituali cristiani, grazie alla progressiva sussunzione effettuata dalle chiese locali. A seconda delle località, prendono differenti nomi. Di là dalla Serra, la collina morenica che unisce Biella ed Ivrea, ritroviamo le xente a Bollengo e le matarille a Maglione (Torino).

Battista Saiu

Su Re, il film di Columbu per la Pasqua dei Sardi di Biella

Gianni Cilloco
Gianni Cilloco durante la presentazione di Su Re.

Sabato 19 aprile 2014 – Lo scorso fine settimana, Su Nuraghe Film ha messo in cartellone Su Re di Giovanni Columbu, un film sperimentale e innovativo. A Biella, la serata di lezione, affidata a giovani Sardi di seconda e di terza generazione “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”, è stata tenuta da Gianni Cilloco. Un modo singolare di partecipazione alla Passione di Gesù in vista della Pasqua che domani verrà celebrata, attraverso un film controcorrente, con belle immagini, ricco di pathos e di tensione emotiva, fatto di sospiri e di silenzi, con espessività affidata a gesti e a sguardi in un mondo ubriaco di parole. Scarno il veicolo linguistico con rare espressioni in lingua materna, il Sardo, che, sempre più dimostra essere una lingua normale, al pari delle altre nelle diverse geografie del mondo.
Di seguito, gli appunti della “lezione di cinema” di Gianni Cilloco, con rimandi e collegamenti internet.

Simmaco Cabiddu

Appunti di lezione per aiutare a leggere il film «Su Re»

“Su Re” è un’opera cinematografica che per diversi suoi tratti si staglia lungo la scia tracciata dal “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani (cfr. G.Capolino, Torino 2012 – Su Re: recensione in anteprima – Concorso -, in CINEblog.it), lavoro premiato con l’Orso d’oro al Berlinale Internationale Filmfestpiele di Berlino del 2012.
La pellicola del cineasta sardo ha però ricordato alla critica maggioritaria il celeberrimo lungometraggio Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, produzione premiata alla XXV Mostra del Cinema di Venezia del 1964, allora commentata quale sorta di “scandalo annunciato”.Continua a leggere →

Poesie a Su Nuraghe per ricordare un amico

partecipanti alla serata in ricordo di Alessandro Sanna
Partecipanti alla serata in ricordo di Alessandro Sanna.

Venerdì 18 Aprile 2014 – Lo scorso fine settimana si è svolta una serata in ricordo di Alessandro Sanna, nel secondo anniversario della sua scomparsa. Presenti i familiari, soci di del Circolo sardo e tanti amici. A tutti è stata donata una copia del volume “Terra di sole, Terra di neve”, raccolta di composizioni poetiche di Alessandro Sanna, opera pubblicata nel 1999 nella collana “Ammentos” di Su Nuraghe di Biella, arricchita e illustrata dagli acquerelli di Irene Rossi.
Dopo la breve presentazione, il presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu ha invitato i presenti a dare voce ad Alessandro leggendo alcune sue poesie. Prima delle declamazioni, l’omaggio musicale, il ritorno ideale in Sardegna con le launeddas di Tore Agus e Matteo Muscas.
Ai microfoni si sono alternati Bruna, Federica, Valeria, Carmen, Alberto, Grazia e Gianni. Ciascuno, ha preceduto le letture, ricordando l’amico scomparso con racconti e aneddoti tratti della loro esperienza personale.
Tra gli amici in sala, anche il sindaco di Mottalciata, Roberto Vanzi, membro storico biellese del W.W.F. (World Wildlife Fund), che, solo ora, a distanza di due anni, ha appreso dai giornali che annunciavano l’evento la notizia della scomparsa dell’amico con il quale ha condiviso tante battaglie in difesa dell’ambiente e del territorio.Continua a leggere →