Tradizioni reinnestate a Biella dal Circolo Su Nuraghe

Paramenti rosacei in uso ad Oropa
Paramenti rosacei in uso ad Oropa.

Domenica 30 marzo 2014, di Laetare – La Comunità sarda di Biella salirà ad Oropa per partecipare alla Santa Messa pomeridiana delle ore 16.30, intonando canti e preghiere in lingua materna. Per l’occasione arriveranno dalla Sardegna suonatori di launeddas per accompagnare con gli antichi strumenti musicali fatti di canna, le Lodi di N.S. di Oropa intonate dalle “Voci di Su Nuraghe”.
Nel mondo della tradizione, la domenica di “Laetare” corrispondente alla quarta di Quaresima. Nella liturgia si adottano paramenti rosa. In questo giorno la Chiesa indica con il cromatismo dei paramenti indossati dal sacerdote una breve sosta nel cammino della penitenza quaresimale che prepara alla Pasqua.
L’adozione del rosaceo, attenuazione del viola penitenziale secondo alcuni liturgisti, veniva popolarmente letto come indicazione per preparare i “nenneres”, il grano da far germinare al buio per decorare i “sepolcri” del Giovedì Santo, la cappella in cui viene custodito e adorato il Santissimo Sacramento.
La vigilia della Domenica di Laetare si tagliano le palme che verranno intrecciate e portate in processione la Domenica che precede la Pasqua.
Tradizioni ricche di fascino, ereditate dal Cristianesimo, diffuse, ben note e ancora attive in alcune località in Sardegna, reinnestate a Biella dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe che invita le donne sarde e biellesi della Diocesi a preparare “sos nenneres”, il grano germinato da portare nelle chiese della parrocchia di appartenenza il prossimo Giovedì Santo.
Ad Oropa, dopo la santa messa pomeridiana delle ore 16.30, e presso la sede di Su Nuraghe, in via Galileo Galilei 11, saranno messi a disposizione sacchettini di grano con allegato un foglietto di istruzioni e preghiere.
Riportato a casa, il grano benedetto potrà essere piantato negli orti e nei giardini.

Salvatorica Oppes

Laboratorio linguistico sardo, mannigos de memoria e saperi alpini

Incontri mensili a Su Nuraghe – libera partecipazione anche per chi non è o non parla sardo.

Andrate, suonatori rituali di corno e di teta
Andrate, suonatori rituali di corno e di teta.

Martedì 25 marzo 2014, alle ore 21, al Circolo Su Nuraghe, ci incontreremo nuovamente per “s’atobiu” l’incontro mensile al quale sono invitati tutti i soci e gli amanti della lingua sarda e delle tradizioni. Il mese scorso la conversazione è stata principalmente impegnata sull’argomento “Is artis sparessias – sighida”, i mestieri scomparsi – continuazione, seguito dell’argomento che Biagio Picciau ha presentato il mese scorso. Questa volta si è parlato del “su gridadori”, il banditore e di “s’aconciacossiu”, aggiustapiatti, due figure che nel secolo scorso erano indispensabili nella vita dei nostri paesi. Il primo era oltre che il “pubblicitario” ante literam che serviva a informare la popolazione sulle attualità giornaliere del commercio, era anche il “Gazzettino” del Comune, indispensabile per informare la popolazione delle delibere e ordinanze. Quando veniva comandato, il banditore girava il paese fermandosi nei posti atti a una maggior diffusione delle notizie e, dopo aver suonato tre volte la sua trombetta con il suo “Chi si ‘etata custu bandu”, diffondeva le sue informazioni.
La seconda figura “s’aconciacossiu” era una figura importante in un’economia povera dove le stoviglie in terracotta, “marigas”, “sciveddas”, “cossius” e anche piatti, incrinati ma riparabili, venivano affidati a quest’umile artigiano ambulante che per pochi soldi li rimetteva in sesto.
Mentre su bandidori era stanziale, s’aconciacossiu girava per i paesi del circondario e oltre a fare questo servizio importante di restauro, mentre lavorava, seduto all’ombra, teneva salotto di conversazione con le donnette sue clienti, e così propalava notizie, dicerie, oggi diremmo “gossip”, dei paesi viciniori e intanto incamerava notizie che poi avrebbe raccontato altrove.Continua a leggere →

Biella per la Sardegna, due fotocopiatori donati alle scuole di Terralba

Affetto dei Biellesi per i ragazzi delle scuole di Terralba
Affetto dei Biellesi per i ragazzi delle scuole di Terralba.

Immagini della consegna dei doni della Banca del Giocattolo di Biella ai bambini di Terralba nella sezione fotografias

Biella, 19 marzo 2014 – Da Biella la solidarietà diventa concreta. Nei giorni scorsi, la Ditta “Melis Ghiani Punto Office” di Oristano ha consegnato due fotocopiatori all’Istituto Comprensivo di Terralba, investito dall’alluvione che a novembre del 2013 ha colpito la Sardegna.
Le due macchine fotocopiatrici sono frutto della campagna di solidarietà attivata dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella. In particolare questo acquisto è stato possibile grazie alle offerte raccolte attraverso i “Mercatini di Natale” organizzati dalla Comunità Biellese Aiuti Umanitari (C.B.A.U.), che ha allestito banchetti in diversi comuni del Biellese: da Sordevolo, a Masserano, a Lessona, a Biella, a Crocemosso, fino alla Parrocchia di Valdengo e alla manifestazione della Comunità veneta “Pan e Vin”. Sono stati raccolti complessivamente 4.540,00 Euro che il presidente C.B.A.U., Carlo Ferrero, ha rilasciato a Su Nuraghe per finanziare il “progetto fotocopiatore” alla scuola alluvionata di Terralba.
Storie di solidarietà concreta, di identità e di emigrazione che fraternamente si intrecciano, coinvolgendo tutti in una gara che, nella sola Valdengo, ha visto la preparazione di oltre cento torte realizzate da altrettante famiglie, appositamente impastate e cotte in aiuto ai fratelli isolani colpiti dal ciclone Cleopatra.Continua a leggere →

Bassa e alta Valle dell’Ossola in festa accoglie i cantori sardi

Cantori di Chiaramonti e amministratori del Circolo Sardo con il parroco e il sindaco di Crevoladossola
Cantori di Chiaramonti e amministratori del Circolo Sardo con il parroco e il sindaco di Crevoladossola.

Lo scorso fine settimana, il 15 e il 16 marzo 2014, la Valle d’Ossola ha accolto il Coro di Tzaramonte, Chiaramonti (Sassari), giunto appositamente dalla Sardegna per rendere più solenne la festa della Comunità sarda che risiede “ai confini del regno”.
Da anni è attivo alle falde del Sempione l’Associazione dei Sardi del Verbano Cusio Ossola che fa capo al Circolo “Costantino Nivola” di Domodossola. L’iniziativa patrocinata dalla Regione Autonoma della Sardegna, dalla F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde Italia), dai Comuni di Premosello-Chiovenda e di Crevoladossola, è stata organizzata in collaborazione con il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella.
Due momenti importanti sono stati le sante messe celebrate a Premosello-Chiovenda, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e a Crevoladossola, nel tempio intitolato ai santi Pieto e Paolo. In entrambi i casi hanno celebrato il rito divino i rispettivi parroci, don Angelo Passaterra e don Enrico Vanzini. A Crevoladossola, l’importanza dell’evento è stato sottolineato dalla presenza del sindaco Giovanni Rondinelli che, per l’occasione, ha indossato la fascia tricolore a significare nell’uso delle insegne amore e rispetto per i figli di Sardegna che risiedono in questo estremo lembo d’Italia.
Dopo la funzione religiosa, un applauditissimo fuori programma con brani della tradizione melodica sarda ha intrattenuto i presenti prima del tradizionale pranzo sociale.

Efisangelo Calaresu

Bandiere a Nuraghe Chervu nel 153° dell’Unità d’Italia

Nuraghe ChervuLunedì 17 marzo 2014 – Stamane all’alba, alle porte della Città, sui cinque pennoni dell’area monumentale di Nuraghe Chervu è stata issato il Tricolore Italiano affiancato dalle bandiere della Regione Autonoma della Sardegna e della Regione Piemonte, associati ai vessilli della Comunità Europea e della Città di Biella.
Bandiere per ricordare “l’Unità d’Italia”, il 153° anniversario del passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia, alla Repubblica Italiana.
Il 17 marzo 1861 l’Italia diventa unita attraverso la promulgazione della legge n. 4671 del Regno di Sardegna. Il Re di Sardegna, Vittorio Emanuele II, diviene primo Re d’Italia continuando a mantenere la numerazione dinastica “II” (secondo), a conferma della continuità tra Regno sardo e Regno dell’Italia divenuta unita.
La Comunità sarda vuole ricordare nei gesti e nei simboli i 294 anni di storia comune tra Piemonte e Sardegna. Non è un caso che a Biella si trovino riscontri di questi tre secoli trascorsi insieme. Lo testimonia la stessa Mazza civica, l’antica insegna decurionale ancora in uso, potente simbolo identitario di biellesità, la massima insegna della Città, superiore al gonfalone: su una delle tre facce è intagliato lo stemma dorato sormontato dalla scritta esplicativa: “Rege Sardiniae Imperante”.

Simmaco CabidduContinua a leggere →