È morto il dott. Serra, medico degli umili, funerali a Biella e Neoneli

Luciano SerraImprovvisamente è mancato all’affetto dei suoi cari il dott. Luciano Serra, medico, nativo di Nurri (Nuoro).
Lo annunciano la moglie Maria Rosa Cugudda, la sorella Bruna, i fratelli Vittorio e Giorgio con le rispettive famiglie; cognati, cognate e famiglie; nipoti, pronipoti, cugini, parenti e amici tutti.
La veglia di preghiera è stata recitata a Biella venerdì 7 febbraio e il rito funebre sabato 8 febbraio, nella Chiesa parrocchiale di San Paolo. Contemporaneamente a Biella e a Nurri, sono state suonate le campane nelle chiese di Senorbì (Cagliari) e di Quartu Sant’Elena (Cagliari).
La cara salma proseguirà per Neoneli (Oristano) dove verrà celebrato il rito funebre, martedì 11 febbraio, alle ore 10.30, nella Chiesa parrocchiale.
Figlio di Enrico e di Amelia Pinna, subito dopo la Guerra, dopo la morte del padre, Luciano arriva a Biella con la madre e con la sorella Bruna per studiare, tutti e due, a Torino presso la Facoltà di Medicina e intraprendere, come il padre, la professione medica.
Si laureano e lavorano entrambi: la sorella presso la farmacia Azario e Luciano, volontario al Pronto soccorso dell’Ospedale cittadino, prima di aprire l’ambulatorio dentistico e assumere la condotta a Biella come medico di famiglia.
Sono gli anni della grande emigrazione e il suo studio di via Nazario Sauro, a Biella, diventa uno dei punti di riferimento dei Sardi che giungevano dall’Isola; medico degli umili a cui molti si rivolgevano non solo per un consulto.
Socio della prima ora, aderisce al Circolo Su Nuraghe, sempre benvoluto e stimato da tutti.
Nell’accompagnarlo nell’ultimo viaggio, il parroco, don Filippo Nelva, ha voluto ricordare la sua partecipazione al gruppo di carità della parrocchia di Biella, a significare l’affetto con cui conterranei e Biellesi lo portano nel loro cuore.

Battista Saiu

Presentato il volume di minerali sardi donati da Biellesi

Minerali sardi a Biella
Partecipanti alla presentazione del libro con gli autori, Alessandro Beducci e Felicina Bertolone (seduti al centro), donatori dei campioni di minerali a Su Nuraghe.

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Venerdì 7 febbraio, a Biella, all’interno dello spazio espositivo del “Punto Cagliari”, in via Galileo Galilei, è stato illustrato il volume “Minerali sardi a Biella”, presenti gli autori dei testi e quanti, a vario titolo, hanno collaborato alla realizzazione dell’opera.
Dopo il saluto del presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu, curatore con Gianni Cilloco della pubblicazione, ha preso la parola la senatrice Nicoletta Favero: a lei e al sindaco Dino Gentile è stato affidato di compito di introdurre il volume, ricco di immagini, di dati e di testimonianze.
Con grande attenzione ed interesse, i presenti hanno ascoltato le parole di Alessandro Beducci e Felicina Bertolone, donatori della collezione dei campioni raccolti in Sardegna direttamente dalle mani di minatori e portati a Biella a partire dagli anni Sessanta del Novecento.
Appassionante la relazione tecnica del geologo Fabio Granitzio, con il racconto di aneddoti curiosi relativi alla vita nell’Iglesiente minerario, quali l’aggiunta di polvere di barite da parte di panificatori fraudolenti per rendere più pesante il pane venduto agli stessi minatori.Continua a leggere →

Favata sarda, controcanto culinario alle fagiolate biellesi

LocandinaSabato 8 febbraio 2014, il Carnevale dei Sardi di Biella inizia con la “Gran favata”, piatto tipico della tradizione contadina. Un’anticipazione che culminerà nel giorno di Martedì grasso, prima del digiuno quaresimale con l’astinenza da cibo e da piaceri della carne, in attesa di una Pasqua che, quest’anno, si annuncia un po’ più lontana, cadendo nella seconda decade del mese di aprile.
All’ombra del Mucrone, un posto particolarissimo occupa la favata del Circolo Su Nuraghe, controcanto culinario alle pubbliche fagiolate preparate da associazioni che operano nei paesi e nei quartieri dei centri maggiori. A Biella, il quartiere Chiavazza vanta il primato di 500 paioli di fagioli offerti in un solo giorno a migliaia di cittadini, ordinatamente in fila, pronti a ricevere nel proprio pentolino l’attesa razione di deliziosi fagioli.
In Sardegna, le fave del periodo invernale sono cucinate con carne di maiale, finocchi selvatici, verdure di stagione che, a seconda di ingredienti, preparazione e località, prende il nome di “fae cun lardu”, “cun funuju”, “cun caule”, “a piscadura”.
Entrambi i piatti ripropongono, al di là di ingredienti e ricette, ben noti riti di ridistribuzione alimentare presenti nell’universo folclorico europeo; il tutto, all’insegna della gioia, del piacere e del mangiar grasso. Molte risultano essere le varianti delle ricette, sia per le fave che per i fagioli, segretamente custodite dai cuochi che sovrintendono alle diverse fasi della preparazione.
Ai legumi serviti a tavola bisogna sommare i dolci tradizionali preparati per l’occasione: “Bale d’ors” a Biella, zippulas, cattas, arrubiolos, in Sardegna; per tutti, le immancabili universali bugie.

Giovanni Usai

Sardi e Piemontesi in concerto in favore della Casa Ruth di Biella

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Suonatori di launeddas
Suonatori di launeddas.

Sabato 1° febbraio 2014, a Biella, presso la Chiesa di San Paolo, si è tenuta la serata di solidarietà organizzata dal Coro Noi Cantando in favore della Casa Ruth dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII di Biella.
Hanno partecipato il Coro Noi Cantando di Cossato (Biella), il Gruppo Vocale Voceversa di Camburzano (Biella), Cuncordu Planu de Murtas di Pozzomaggiore (Sassari) e l’Ensamble Strumentale di Launeddas, proveniente dalla Sardegna, formato da Matteo Muscas, Nicola Diana, Maurizio Caria e Tore Agus, facenti parte dell’Orchestra Popolare Sarda e del gruppo musicale Bagamundus.
La serata è stata introdotta dalle parole di saluto del parroco don Filippo Nelva che – nel centesimo anno di fondazione del tempio – ha accolto e condiviso l’iniziativa culturale di solidarietà concreta per sostenere il progetto di amore, la Casa-famiglia che ha sede a Biella, in via Orfanotrofio, 16.
Il bel repertorio proposto dalle due formazioni biellesi, si è arricchito delle melodie proposte da Cuncordu de Planu de Murtas di Pozzomaggiore, introdotto dal saluto alla Madonna di Oropa con il “Deus ti salvet, Maria” e il canto dei Gosos, lodi tradizionali in onore dei santi, scritti e cantanti in sardo anche per la Regina delle montagne biellesi e concluso con “Dimonios”, il notissimo inno della Brigata “Sassari”.Continua a leggere →

“Minerali sardi a Biella”, l’altra Sardegna presente a Biella

Venerdì 7 febbraio, alle ore 21, a Biella, nelle sale del “Punto Cagliari” in via Galileo Galilei, 11, verrà presentato il volume “Minerali sardi a Biella” – mostra fotografica e di minerali visitabile fino al 28 febbraio – ingresso libero.

CopertinaIl libro raccoglie le immagini di 116 minerali collezionati dai Biellesi Alessandro Beducci e Felicina Bertolone, a partire dalla fine degli anni Sessanta del Novecento, attraverso numerosi viaggi in Sardegna.
Pietre raccolte con amore che oggi vengono donate alla comunità dei Sardi di Biella, nuovo contributo a formare l’altra Sardegna ai piedi delle Alpi Biellesi.
Quello che presentiamo è un lavoro a più mani: otto autori hanno lavorato a questa pubblicazione.
In apertura di volume sono presenti il saluto del sindaco di Biella, Donato Gentile, e quello dell’onorevole Nicoletta Favero, senatrice della Repubblica, arricchiti dal racconto autobiografico di Alessandro Beducci e di Felicina Bertolone, tratto dagli appunti di viaggio con date e nomi dei numerosi contatti con minatori di Sardegna incontrati durante i soggiorni nell’Isola. Uomini e donne, semplici e ospitali, che, di volta in volta, riempivano l’autovettura dei Continentali di minerali spesso custoditi sotto il letto, tesaurizzazione di ricordi in miniera, da cui trarre, magari, qualche riscontro economico.
Felicina Bertolone testimonia la svolta di vita col matrimonio di Alessandro; nella vicina Isola, il luogo più esotico a portata di mano, era possibile vivere la loro unione; col tempo, anche la terra meta dei loro viaggi e delle loro ricerche entra nella loro sfera affettiva riportando a Biella, pezzo dopo pezzo, la loro Sardegna. Oggi, restringendosi tempi e orizzonti, decidono di riconsegnare la terra che amano ai loro concittadini, eredi naturali della grande Isola.
Tecnico è il contributo di Fabio Granitzio, giovane geologo, da poco giunto a Biella dalla Sardegna, migrante per tre settimane al mese in Arabia Saudita, dove lavora, per conto degli emiri locali, alla ricerca e all’estrazione in giacimenti auriferi.Continua a leggere →