Limba a Biella, “dove siamo cresciuti, anche i sassi parlano”

Donne del grano e Valëtte an ĝipoun
Biella, Nuraghe Chervu, Donne del grano di Su Nuraghe e Valëtte an ĝipoun della Valle Cervo.

Le Lingue come modo di essere e «luogo» di vita, nonché quale «ponte» tra individui e via alla coesione ed all’arricchimento reciproco. Questa l’idea sulla quale si è articolato il Convegno Nazionale “La Lingua sarda ieri e oggi / Sa Limba sarda deris et oe“, tenutosi a Biella, gli scorsi 26 e 27 Novembre 2011, su iniziativa del locale Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe. Un evento patrocinato dalla Regione Piemonte, dalla Regione Autonoma della Sardegna e dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, articolatosi su una due giorni di appuntamenti, testimonianze e studi ruotanti intorno al mondo delle minoranze linguistiche, delle parlate indigene e di quelle non autoctone del Nord-Ovest della Penisola, tra le quali, appunto, sa Limba Sarda riveste un ruolo di protagonista.
Ricchi ed, a tratti, accesi sono stati i relativi dibattiti che hanno visto i vari relatori alternarsi nel racconto delle loro esperienze e nell’esposizione del personale punto di vista, come avvenuto circa l’uso del Sardo nella Liturgia e nella comunicazione da parte dell’Amministrazione Isolana, o come nel caso del problema dell’apprendimento linguistico, con particolare riferimento alle nuove generazioni. Temi che, sotto il coordinamento scientifico del prof. Tito Orrù dell’Università degli Studi di Cagliari, hanno visto la partecipazione attiva di decani del settore, tra i quali – senza pretese di completezza od intenzione di omissioni – si rammentano: i rappresentanti della Comunità Arbëreshe di Torino e Saverio Favre da Aosta; don Mario Cugusi e Bachisio Bandinu dalla Sardegna; Paola Londero da Gemona del Friuli (UD) e Sergio Maria Gilardino per il Centro Filologico di Coumboscuro (CN).Continua a leggere →

Convegno nazionale, “Limba sarda”, identità e parlate alpine

Immagini del Convegno nazionale e delle manifestazioni in basilica san Sebastiano e a Nuraghe Chervu di Biella nella sezione Fotografias

convegno limba
Benedizione religiosa e getto del grano presso l'area monumentale di Nuraghe Chervu.

Due giorni intensi – 26 e 27 novembre – hanno caratterizzato il fine settimana della Comunità sarda di Biella. Venerdì 25, la manifestazione è iniziata ufficiosamente con l’arrivo in città della nutrita rappresentanza dei relatori provenienti dalla Sardegna e da altre parti d’Italia per il Convegno nazionale “La Lingua sarda ieri e oggi / Sa Limba sarda deris et oe“, realizzato su progetto della Regione Autonoma della Sardegna, che ha visto la partecipazione istituzionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta e della Regione Piemonte.
Significativa la presenza del mondo cattolico con mons. Antioco Piseddu, titolare della Diocesi di Lanusei, don Mario Cugusi da Cagliari, il Papàs di rito orientale Adrian Hancu, proveniente da Torino, e il cappellano di Su Nuraghe don Ferdinando Gallu.
Sabato mattina – 26 novembre – alla biblioteca del circolo “Su Nuraghe”, ad accogliere gli illustri ospiti erano il vescovo di Biella, mons. Gabriele Mana, il sindaco della città, dott. Donato Gentile, il direttivo e i maggiorenti del circolo sardo, guidati dal suo presidente, dott. Battista Saiu.Continua a leggere →

Su Nuraghe Film, “tempo della festa e della quotidianità”

Sabato 3 dicembre, a Biella, alle ore 21, nelle sale del “Punto Cagliari”, in via Galileo Galilei, 11, nuovo appuntamento con Su Nuraghe Film – ingresso libero

Locandina filmConsuelo Marongiu presenterà “Il Canto scaltro“, di Michele Mossa e Michele Trentini, una produzione 2009 dell’ISRE, Istituto Superiore Regione Etnografico della Sardegna, messa a disposizione per la rassegna biellese.
Anche per l’incontro di dicembre, la lezione di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”, viene affidata alle nuove generazioni, ai Sardi nati fuori dall’Isola.
Il film della durata di 63 minuti è girato d’estate, nei paesi intorno a Cagliari.
Come ogni anno poco più di una decina di “cantadoris” professionisti sono pronti a onorare un fitto calendario di “gare poetiche”, immancabili nell’ambito dei festeggiamenti dei vari santi patroni.
I “cantadoris” sono dei veri idoli per quanti hanno nel sardo il maggior riferimento linguistico e culturale. Essi danno prova della loro maestria attraverso estenuanti maratone di versi improvvisati, da un palco allestito nella piazza principale del paese, in un clima di sfida e di notevole tensione emotiva.
Il film si articola intorno al “filo rosso” di una gara poetica: un “cantadori” inizia la gara esponendo un argomento criptato per via metaforica che solo lui conosce, che svelerà gradualmente e che espliciterà solo alla fine.
Come andrà letta la metafora del “sovrano”?
Il film, inoltre, racconta questa tradizione integrandola nel contesto sociale di cui è espressione, mostrato come un caleidoscopio in cui si alternano il tempo della festa e quello della quotidianità.Continua a leggere →

Nuraghe Chervu, “nuraghini al mirto e canestrelli biellesi”

Unione sardo-biellese attraverso il gusto del cioccolato di Piemonte e del mirto di Sardegna – domenica 27 novembre, omaggio di canestrelli biellesi monodose ai clienti della Pasticeria Brusa – nello spaccio aziendale presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu è possibile trovare i “nuraghini al mirto”.

Nuraghe Chervu
Biella, Nuraghe Chervu, incisione a struttura palindroma.

Una nuova insegna, scolpita sulle grandi pietre che formano la torre di Nuraghe Chervu, è stata scolpita a suggello dell’antico legame che unisce la Sardegna e le Alpi.
Una storia con radici tanto profonde da intrecciarsi con il mito; dalla fruttuosa evangelizzazine di Sant’Eusebio da Cagliari, Patrono del Piemonte, inviato nel IV secolo da Papa Giulio Primo come primo Vescovo di Vercelli a cristianizzare le Genti alpine, agli ultimi trecento anni che, a partire dal 1720, hanno caratterizzato la storia del Regno di Sardegna e dei suoi “Possedimenti di Terraferma”.
Ai molti segni che conservano memoria dell’intreccio identitario dei popoli di Sardegna e di Piemonte, un altro se ne aggiungerà domenica 11 novembre quando, in modo solenne, verrà benedetta la pietra incisa a Nuraghe Chervu sulla quale è scritto: “150° Unità d’Italia, Biellesos et Sardos Umpare – Ansema – Insieme Sardi e Biellesi, Città di Biella, 27 XI 2011“.
L’occasione è data – nell’anno specialissimo del 150° compleanno dell’Italia Unita – dal Convegno nazionale “La Lingua sarda ieri e oggi / Sa Limba sarda deris et oe“, realizzato su progetto della Regione Autonoma della Sardegna, con la presenza istituzionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta e della Regione Piemonte.
L’unione di genti e la fratellanza di uomini e donne verrà significata dagli omaggi offerti agli illustri convegnisti: “nuraghini” al mirto di Sardegna e “canestrelli” biellesi, prodotti dalla primaria pasticceria Brusa di Biella, sottolineando, anche attraverso il gusto – cioccolato di Piemonte e mirto di Sadegna – l’antica unione tra i due popoli.Continua a leggere →

Biella, convegno Limba a “Su Nuraghe”: «gli Altri siamo Noi»

Domenica 27 novembre 2011, ore 12.00 – area monumentale di Nuraghe Chervu di Biella – Cerimonia di benedizione religiosa e benedizione con il grano – incisione a struttura palindroma sulle pietre di “Nuraghe Chervu“, a ricordo del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, segno di fratellanza tra Sardi e Biellesi

Pietro Ottino
Pietro Ottino, ultimo pica pere piemontese della Valle d'Andorno, incide il palindromo del 150° dell'Unità d'Italia sulle pietre di Nuraghe Chervu di Biella.

La realtà nella quale viviamo il nostro quotidiano è caratterizzata, se attentamente osservata, da un’insita ricchezza di potenzialità e dall’intreccio delle relazioni molto più di quanto si possa essere pienamente consapevoli.
Spesso si tende a distinguere i propri interlocutori, a fare distinzione rispetto alle terze persone, talora anche ostilmente, utilizzando categorie di appartenenza come il «Noi» opposto a «gli Altri». In tali atteggiamenti, sovente si nascondono paure e debolezze comuni all’essere umano, facendo esperienza di sterilità, di povertà e di solitudine.
Altre volte, con un occhio più attento e coraggioso, condito dal desiderio di incontro e dal carattere “sociale” che riposa in ogni individuo, è possibile fare esperienza di arricchimento e di confronto positivo. In circostanze di migrazione, di ospitalità, di comunità e di relazione, infatti, è possibile l’innesco dei meccanismi di “riconoscimento”. Le relazioni con chi viene definito per qualche motivo “diverso” possono accompagnare ad un’esperienza che bene ha descritto la letteratura del secolo passato con le seguenti riflessioni: «…leggendo, non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole, che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi …» ((In C.Pavese, Il mestiere di vivere: diario 1935-1950, Einaudi, Torino 2000, pensiero datato 3 dicembre 1938.)). In queste parole, sebbene riferite al campo della lettura, si esprime lo stupore di riscontrare nell’«Altro», al di fuori del proprio ambito solito e, magari, “chiuso” all’esterno, un qualcosa di sé, una somiglianza del proprio essere, un rapporto che possiamo definire di “vicinanza”.Continua a leggere →