Eusebio da Cagliari, Eusebio di Vercelli, un patrimonio comune

Bollengo di Ivrea – Domenica 7 agosto, Festa patronale di Sant’Eusebio

stendardo processionale
Bollengo, stendardo processionale raffigurante sant'Eusebio da Cagliari che porta la Madonna ad Oropa, sorretto dai fucilieri di Su Nuraghe di Biella all'uscita della processione.

Celebriamo oggi la festa patronale di Sant’Eusebio. La domanda ineludibile è questa: che senso ha fare memoria di un santo, di una figura così lontana da noi nel tempo e nello spazio? A meno che Eusebio sia soltanto un nome, che serve ad indicare tutt’altra cosa.
Eusebio è stato evangelizzatore e pastore in Piemonte. Porta dentro al suo ministero qualcosa della genialità e delle caratteristiche della sua terra d’origine, la Sardegna. Per gli amici sardi, è soprattutto Sant’Eusebio da Cagliari, per noi è il protovescovo di Vercelli, patrono di tutto il Piemonte. Ma … si tratta della stessa persona!
La scelta delle letture ci permette di delineare la figura del “pastore” della Chiesa, allora come nei secoli successivi, allora come oggi! Il Vescovo Eusebio è stato sentinella per il suo popolo. Attenta e vigilante soprattutto nel segnalare i pericoli che incombono, le difficoltà in cui possiamo imbatterci. Preoccupata della fede della sua gente, della sua crescita, ed anche dei rischi cui va incontro … Oggi la fede è spesso considerata una posizione, un atteggiamento così interiore, così personale, da non potersi giudicare, correggere, far crescere … Ma la fede ci ricorda Eusebio è anche un patrimonio comune, che condiviso, unisce, crea comunione, intesa, sensibilità collettiva …
Il pastore è sentinella e guida per altri. Anche su questo punto, la figura del pastore può apparire datata, fuori moda, superata … Ciascuno pretende di far da guida a se stesso, senza dipendere da nessuno, senza legarsi ad alcuno … Eppure, al di là delle posizioni di un “libertarismo” sfrenato, per il quale l’unica cosa che conta è la libertà individuale, senza alcun freno dall’esterno, c’è ancora bisogno di punti di riferimento sicuri, di una parola che consigli e orienti in maniera disinteressata, della capacità di fare un pezzo di strada insieme, di un confronto sincero, di un riconoscimento di un’autorità che sia anche autorevolezza, fondata sulla coerenza e la testimonianza della persona … Eusebio ha ispirato e fondato la sua missione di pastore sulla figura e la parola di Gesù; per Lui ha accettato la persecuzione, l’esilio e, forse, anche il martirio…Continua a leggere →

Lessona, successo per la festa patronale di Sant’Eusebio

Alcune immagini della festa nella sezione Fotografias

Borgata Sant'Eusebio di Lessona
Borgata Sant'Eusebio di Lessona, frazionisti ritratti sul sagrato della chiesa di Sant'Eusebio all'uscita della Santa Messa.

Martedì 2 agosto gli abitanti della frazione Mozzetto di Lessona hanno festeggiato S. Eusebio, patrono e titolare dell’oratorio della loro borgata.
È una chiesa che risale al cinquecento, intitolato al Santo evangelizzatore Eusebio.
Nato in Sardegna è stato il 1° vescovo di Vercelli ed è stato nominato “Patrono del Piemonte” dal Papa Buono.
Nel 1969 Don Franco Picco, fondatore dell’Istituto Giovanni XXIII, lo scelse come luogo di culto per la celebrazione della Santa Messa domenicale per i suoi ospiti e per tutti gli abitanti che lo desideravano.
Da sottolineare anche l’appuntamento annuale, sempre in questo oratorio, del Circolo “Su Nuraghe” per l’intonazione di “Su Rosariu Cantadu” guidato da Don Ferdinando Gallu cui partecipano tanti Lessonesi.
Quest’anno gli abitanti del Borgo hanno voluto festeggiare in modo particolare questa giornata con un programma ricco di eventi:
alle ore 17.30 Don Ferdinando Gallu, cappellano del Circolo “Su Nuraghe” e Don Renzo Diaceri, parroco di Lessona, hanno concelebrato alla presenza di un folto numero di Lessonesi e del Presidente del Circolo “Su Nuraghe” Battista Saiu accompagnato da alcuni soci in abiti tradizionali sardi.Continua a leggere →

Persone di fede politica opposta uniti nel nome di Eusebio

messa lessona
Lessona, oratorio di Sant'Eusebio, interno, concelebrazione eucaristica con don Ferdinando Gallu e don Renzo Diaceri.

Preparate oltre 50 torte – gli utili della festa dedicati ad opere di conservazione del locale oratorio – un successo che ha coinvolto volontari che fanno riferimento a più associazioni del paese

Ancora grazie, cari amici Sardi della vostra partecipazione alla serata di festeggiamenti a Sant’Eusebio titolare dell’oratorio della nostra frazione a Lessona.
Se la vostra presenza ha impreziosito la giornata, l’adesione di cosi tante persone ci ha inorgoglito oltre ogni previsione. Si trattava infatti di una scommessa nata per battuta lo scorso anno, in ritardo comunque per essere attuata, ma ripresa nella primavera di quest’anno con convinzione.
È stato un successo perché ha coinvolto volontari che fanno riferimento a più associazioni del paese dopo un intero mese di pesante impegno, perché ha raccolto frazionisti e non, vecchi e nuovi, famiglie intere e qualche giovane, perché hanno aderito amici che solitamente non partecipano alla vita “festaiola” del paese.
L’ obiettivo annunciato di dedicare gli utili ad opere di conservazione del locale oratorio non ha impedito alle persone di fede politica opposta di aderire con entusiasmo all’iniziativa e, coloro a cui abbiamo chiesto una torta per limitare le spese hanno acconsentito per un totale di oltre 50 torte.
Hanno così tutti quanti, a diverso titolo, confermato l’entusiasmo e la condivisione dell’iniziativa.
Grazie ancora alla comunità sarda di “Su Nuraghe”, a tutti i partecipanti e… a tutti noi!!
A tutti pace, serenità e… alla prossima!!Continua a leggere →

In ricordo di Paolo Piu, “persone degne di ricevere onore”

Oggi ho sentito di esternare ciò che penso di voi, cari amici di “Su Nuraghe” e l’ho fatto perché vorrei mostrare la mia vicinanza a tutti voi, ma in particolare alla Famiglia del caro Paolo Piu appena scomparso.

Il regista Davide Mocci
Il regista Davide Mocci

Solo in tempi relativamente recenti ho conosciuto il Circolo Sardo “Su Nuraghe” di Biella e ancora più da vicino ho avuto modo di conoscere alcuni dei suoi componenti e fra questi il caro Battista Saiu, il Presidente, di quello che per molti potrebbe essere un ritrovo di persone nostalgiche delle proprie origini e forse niente più.
Ma non è assolutamente così.
E vero che forse gli intenti iniziali avranno mirato a mettere insieme persone unite dall’amore per la propria terra di origine, la Sardegna, ma ciò che l’incontro e l’unione di tanti conterranei ha generato è davvero degno di nota.
Persone, uomini, donne, giovani di estrazione sociale, culturale e religiosa differente hanno dato vita e continuano ancora oggi a trasmettere forti valori, fatti di sani principi e buoni intenti e a dar prova che il rispetto l’uno dell’altro, sebbene di idee, fede e quant’altro di differente, rende gli esseri umani persone degne di ricevere onore.Continua a leggere →

Una rosa per Paolo Piu “israighinada dae sa terra mia”

Paolo Piu
Paolo Piu

Si svolgeranno domani, sabato 6 agosto, alle ore 10, presso il cimitero di Ponderano, i funerali di Paolo Piu, morto a Biella all’età di 84 anni. Lascia la moglie, Anna Maria Cuccuru; i figli: Lino con Giulia; Giampaolo con la moglie Chiara e i figli Alessandro e Davide. Dopo un breve discorso di un Ministro di culto dei Testimoni di Geova, la cara salma verrà inumata.
Nativo di Pozzomaggiore (Sassari), subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, abbandona il paese natio per raggiungere una giovane compaesana di cui era invaghito, Anna Maria che, qualche anno dopo, nel 1952, sposerà a Comignago (Novara), sulle sponde del Lago Maggiore.
Carpentiere provetto, dopo anni, compra casa nel Biellese e si trasferisce a Graglia Vagliumina dove nascerà il primogenito.
Il cuore di Paolo è per la giovane sposa e la famiglia e il suo sguardo orientato verso la Terra di origine. Nel 1959, alla notizia della costituzione della SIR, la Sarda Industrie Resine, facente capo a un’altra “SIR”, la “Società Italiana Resine“, dell’imprenditore brianzolo Nino Rovelli, vende la casa di Vagliumina e rientra in Sardegna per andare a lavorare a Porto Torres come capocantiere, offrire la sua opera alla costruzione di quello che diventerà uno dei più grandi poli petrolchimici europei.
In Sardegna, a Sassari, nasce il secondogenito.
Ma, nel 1973, con la crisi petrolifera e il raddoppiò della materia prima, la recessione diviene europea; la sovrapproduzione incide su prezzi e ricavi della SIR; viene bloccato il programmato sviluppo di ampliamento e raddoppio del progetto di Porto Torres. Per Paolo è di nuovo tempo di emigrare e lasciare l’amata Sardegna.Continua a leggere →