Singolarità delle preparazioni alimentari sarde e biellesi

Il 17 e 18 aprile, a Pray Biellese sarà possibile degustare ed acquistare, una vasta varietà di prodotti biellesi e sardi – mostra-mercato allestita all’interno della Fabbrica della ruota, l’ex lanificio Zignone, inserita nel sistema ecomuseale della Provincia di Biella

PieghevoleSapori Biellesi, con il patrocinio ed il supporto della Regione Piemonte, della Provincia dei Biella, della CCIAA di Biella, della CCIAA di Nuoro, dell’ATL, organizza l’ottava edizione della manifestazione Sapori di primavera, mostra mercato dei prodotti di qualità dell’enogastronomia biellese.
Parteciperanno i produttori del territorio selezionati da “Sapori Biellesi” che offriranno in vendita ed in degustazione i loro prodotti più pregiati, alcuni dei quali difficili da reperire sul mercato in quanto di produzione limitata.
Nell’ambito della manifestazione sono previsti specifici momenti dedicati alla presentazione di progetti culturali e pubblicazioni, con particolare riferimento all’argomento “birra” che assumerà, in questa edizione, una particolare rilevanza.
La mostra-mercato è allestita all’interno della “Fabbrica della ruota”- l’ex lanificio Zignone- inserita nel sistema ecomuseale della Provincia di Biella, uno dei più interessanti esempi di archeologia industriale, caratterizzata dal sistema “telodinamico” di trasmissione dell’energia, l’unico conservato in Italia.
La Sardegna si presenta con un assortimento selezionato: dai pani ai dolci, dai formaggi ai vini, dalle paste ai salumi. La singolarità delle preparazioni alimentari sarde rivela la relazione della gente dell’Isola con un territorio a volte difficile, aspro e selvaggio, eppure sempre molto amato.
Dentro ad ogni prodotto convergono conoscenze antiche e l’influenza delle diverse civiltà succedutesi nel tempo di cui gli abitanti della Sardegna vanno fieri: un tuffo nelle specialità locali permetterà di conoscere, tra gli altri, su pane carasau, croccante sapido e sottilissimo, la bottarga di muggine, detta anche caviale mediterraneo, prelibato condimento per pasta e riso, il grana sardo, l’ampia gamma di pecorini e di insaccati – tra questi la salsiccia di Thiesi – is malloreddus, minuscoli gnocchi di pasta secca, i vini di eccellenza, i liquori di mirto e la birra Ichnusa.
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La birra Ichnusa incontra i Sapori Biellesi

La Camera di Commercio di Nuoro indica i prodotti di Sardegna presenti il 17 e 18 aprile a Pray Biellese per l’Ottava Edizione di Sapori Biellesi – un gemellaggio di “Sapori di Primavera” – degustazioni al volo di prodotti biellesi e sardi

PieghevoleLa birra Ichnusa sarà presente all’Ottavo appuntamento di Sapori Biellesi, in calendario a Pray Biellese (17 e 18 aprile), presso l’ex stabilimento industriale della Fabbrica della Ruota.
Un “Gemellaggio di sapori” proposto dal DocBi, dinamica Associazione locale che organizza l’evento di primavera per favorire la conoscenza e la valorizzazione della cultura gastronomica del territorio biellese, individuare e selezionare prodotti e produttori di qualità, stimolare la produzione e la commercializzazione di prodotti anche innovativi, sollecitando l’attenzione delle Amministrazioni locali e regionali riguardo i problemi dell’enogastronomia biellese. Inoltre si propone di migliorare la qualità e l’attenzione alla cultura del territorio da parte dei ristoratori e più in generale degli addetti al settore.
La birra Ichnusa, presente in mostra, è una birra originaria della Sardegna e prende il nome dall’antica denominazione greca dell’isola, riproducente – secondo uno dei numerosi miti di fondazione – l’impronta del piede di un antico dio.
La fabbrica, fondata da Amsicora Capra nel 1912, recentemente è divenuta proprietà della Heineken con sede amministrativa a Milano, mantenendo, però, lo stabilimento di produzione ad Assemini (Cagliari).
Marchio di fabbrica: Quattro Mori bendati, antico simbolo del Regno di Sardegna. fino al 1861 è stato il segno identificativo dei possedimenti di Terraferma di S. M. il Re di Sardegna (Ducato di Savoia, Principato di Piemonte e Contea di Nizza).
I Quattro Mori bendati sono l’antico sigillo civico di molti Municipi piemontesi, come, per esempio, del Comune di Graglia di cui si conserva un punzone originario; simbolo araldico attualmente in uso dai Granatieri di Sardegna e dalla Brigata “Sassari”, gloriosa Unità dell’Esercito Italiano ad arruolamento prevalentemente regionale.Continua a leggere →

La birra Menabrea, eccellenza biellese e gusto di Sardegna

Sabato 17 (ore 15-22) e domenica 18 (ore 10-19) aprile a Pray Biellese, Fabbrica della Ruota, VIII Edizione di Sapori Biellesi e Gusto della Sardegna – 30 produttori selezionati propongono i migliori risultati della loro inventiva e saper fare – due giorni di degustazione di prodotti biellesi e sardi

Lapide del brasseur Franz Stastny della Fabbrica Menabrea
Lapide del brasseur Franz Stastny della Fabbrica Menabrea.

La fabbrica di birra Menabrea, è stata fondata a Biella nel 1846, quando il Piemonte era uno dei tre possedimenti di Terraferma di S.M. il Re di Sardegna. All’epoca, l’Italia era ancora un’espressione geografica, il Regno d’Italia una speranza per pochi patrioti. Biella, dove prosperava la lavorazione della lana, apparteneva al Regno di Sardegna. In quell’anno il Signor Welf di Gressoney e i fratelli Antonio e Gian Battista Caraccio, nativi di Bioglio e caffettieri in Biella, fondano un laboratorio per produrre birra. È l’inizio di una straordinaria avventura imprenditoriale che dura ancora oggi, a distanza di oltre un secolo e mezzo, fortemente connessa con il progredire della nuova economia industriale.
L’inizio dell’industrializzazione laniera biellese si fa risalire a trent’anni prima, quando il mossese Pietro Sella (1816) introdusse di contrabbando – attraversando valichi alpini e viaggiando di notte – la prima cardatrice meccanica acquistata a Seirang, in Belgio.Continua a leggere →

Cocone de s’ou: pane bianco di semola e uova incorporate

Pieghevole auguriIn occasione della Pasqua, anche sulle mense più umili compaiono casadinas o pardulas, dolci a base di ricotta e formaggio, tericcas o caschettas realizzate con miele o vincotto, specialità proprie del mondo pastorale e contadino.
Nel mondo della postmodernità non sempre è facilmente individuabile la distinzione tra le specialità alimentari connesse alle attività produttive; tuttavia, nelle case in cui sono presenti bambini viene ancora confezionata sa cogone de s’ou, pane bianco di semola di grano duro con uno o più uova incorporate.
Simbolo universale, idea primordiale comune a Celti, Greci, Egizi, Fenici, Cananei, Tibetani, Indù, Cinesi, Giapponesi, alle popolazioni siberiane, indonesiane ed altre ancora, l’uovo è al centro della Pasqua cristiana e rimanda a Gesù che risorge dalla tomba e al pulcino che esce dal guscio. Un simbolo precristiano di rinascita e rinnovamento della vita all’inizio dell’equinozio di primavera di cui la Pasqua giudaico-cristiana è la massima espressione occidentale.
Un grande uovo di struzzo o di porcellana, appeso nei templi, nelle chiese copte e nelle moschee, raffigura la creazione, la vita e la resurrezione.
Uova, pani e bambini rimandano alle stagioni. Sa Cogone de s’ou piccada, a motivi floreali e con foglie rappresenta la primavera, il futuro, la nuova vita.

Bonas Pascas,
Battista Saiu

Nell’immagine: cartoncino di auguri inviato ai Soci di Su Nuraghe e ai Sardi della Provincia di Biella in occasione della Pasqua 2010.

Il tempo sospeso tra canti, suoni e rievocazioni

Nella sezione fotografias alcune immagini del Venerdì Santo a Pettinengo.

Pettinengo, cantori a cuncordu di Su NuragheVenerdì 2 aprile, una nutrita rappresentanza del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella si è data appuntamento sul piazzale antistante la parrocchiale di Pettinengo per partecipare ai riti del Venerdì Santo.
In Sardegna, nel periodo immediatamente precedente la Pasqua, il tempo sembra fermarsi. Le città si vestono a lutto: ad Alghero si velano i lampioni dell’illuminazione pubblica; minuscoli villaggi e importanti centri, da Tempio Pausania a Iglesias, sono attraversati da processioni oranti già a partire dal primo giorno della Settimana Santa.
In Piemonte molti riti comunemente diffusi nell’Occidente cristiano sono stati accantonati negli ultimi decenni. Pratiche devozionali popolari resistono, per esempio, a Vercelli dove è ancora attiva la processione delle “macchine” del Venerdì Santo.Continua a leggere →