Biella 18 marzo, ore 21, Baraggia, l’ultima savana – Un film di Davide Mocci a Palazzo Ferrero: “Ci vuole una nuova ondata di passione per la baraggia, che riporti la gente a rivalutarla e a farla rivivere, con questo obbiettivo abbiamo girato questo filmato” – ingresso libero

Davide Mocci ha firmato molti documentari di natura e folklore apparsi su Geo & Geo. Il suo raggio d’azione, comprende principalmente la Sardegna, essendo sardo, ed il Nord Europa. Come ci è arrivato in Piemonte? Tutto è nato da un incontro speciale! Siccome io mi reco spesso in Sardegna per seguire la rinaturalizzazione di alcune ex-miniere e mantengo contatti con amici piemontesi che si sono trasferiti a Sestu, vicino Cagliari, questi conoscendo la mia passione per la natura mi hanno messo in contatto con Mocci. Ci siamo subito capiti! Entrambi amiamo due cose importanti: la creazione e Colui che l’ha creata. Inoltre siamo intraprendenti e ci piacciono le nuove sfide. Gli ho parlato di un ambiente che ho sempre amato: la baraggia. Gli ho spiegato che ho mosso proprio lì i miei primi passi ornitologici e qui ho vissuto le mie prime albe e i miei primi tramonti, condividendo con gli animali selvatici il gelo d’inverno e la calura estiva. Che questo ambiente l’ho visto scomparire un pezzo alla volta e che tanto mi sono dannato, insieme ad altri amici, per salvarlo dalla furia dell’uomo. Nei primi anni Ottanta fui presidente del Comitato per la difesa della baraggia e portatore della voce delle genti biellesi che volevano conservare la baraggia a Torino, dove mi recavo per parlare coi funzionari della Regione Piemonte. Ascoltando queste voci la Regione istituì la Riserva naturale orientata delle baragge, che a tutt’oggi è la custode di quanto è rimasto delle baragge, 1/10 dei 40 mila ettari che solo cento anni fa esistevano, divise tra tre province, Biella, Vercelli e Novara e spezzettate in 7 aree. È qui, all’interno della Riserva, che abbiamo girato le scene del film, è qui che ho rivissuto i miei primi vagiti naturalistici, spesso visitando aree che trent’anni addietro erano baraggia, mentre ora sono scomparse.Continua a leggere →